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Giovedì, 28 Settembre 2023
Politica

Croatti e Lanzi, Movimento 5 Stelle: "Non abbiamo giurato fedeltà a Draghi, ma al Paese e ai cittadini"

Intervento dei referenti regionali del Movimento 5 Stelle dopo le dimissioni presentate dal premier Mario Draghi: "Tutte le nostre proposte sono rimaste inascoltate"

Dopo le dimissioni presentate dal premier Mario Draghi intervengono i referenti regionali del Movimento 5 Stelle in Emilia Romagna, Gabriele Lanzi e Marco Croatti. "Sin dall'inizio il Movimento 5 Stelle ha deciso di sostenere il Governo Draghi con grande sacrificio e responsabilità, accettando di far parte di una maggioranza formata anche da forze politiche ai nostri antipodi. Lo abbiamo fatto seguendo il voto degli iscritti per consentire l’attuazione del Pnrr, difendere le nostre misure approvate nella prima metà della legislatura e per puntare sulla transizione ecologica. In questi mesi di governo abbiamo lottato su ogni provvedimento, articolo, comma per difendere le nostre misure dagli attacchi degli altri partiti e del governo. Non sempre ci siamo riusciti. Quanto è accaduto sul Superbonus è semplicemente vergognoso. Ancor più grave dell'attacco frontale finale che Draghi ci ha riservato in Parlamento addossandoci colpe del suo governo".

"Il Superbonus approvato dal Governo Conte è stato decisivo per raggiungere il 6,6% di Pil nel 2021 - prosegue la nota -. Tutti sanno che i problemi sono iniziati proprio quando il governo Draghi lo ha depotenziato con continue modifiche peggiorative. Guardando a questi mesi di governo è sempre stato chiaro l'intento di delegittimarci ostacolando l’approvazione delle nostre riforme oppure sabotandole: quanto accaduto con il reddito di cittadinanza, con la riforma della giustizia, con la spesa in armamenti, con il salario minimo, con i sostegni a imprese e famiglie e da ultimo con l'inceneritore di Roma, lo confermano. Da ultimo, sul Decreto Aiuti sono state completamente ignorate le istanze che avevamo manifestato sin da quando il provvedimento è stato licenziato dal Consiglio dei Ministri, dove i nostri Ministri si sono astenuti proprio a causa della norma sull'inceneritore. Una norma estranea al decreto, che abbiamo richiesto fosse stralciata o almeno che fosse evitata la questione di fiducia, che ci avrebbe consentito di esprimere un voto contrario solo su quella norma".

E in conclusione: "Tutte le nostre proposte però sono rimaste inascoltate, com'è stata ignorata la nostra richiesta di un cambio di passo del Governo, contenuta nella lettera del Presidente Conte a Draghi. Non abbiamo mai chiesto una poltrona o un rimpasto come hanno fatto gli altri partiti, ma soltanto l'approvazione di misure nell'interesse del Paese, degli ultimi, di chi non ha voce. Come avevamo già detto, non abbiamo mai giurato fedeltà a Draghi, ma al Paese e ai cittadini".

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