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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Per la Provincia di Romagna potrebbero bastare meno di due mesi

Il decreto sulla spending-review fissa i tempi della riforma delle autonomie locali. Tra pareri e consultazioni con le Regioni, i tempi potrebbero essere molto rapidi e a fine settembre essere tutto pronto

Potrebbero bastare 55-60 giorni per vedere nascere la nuova Provincia di Romagna. Almeno così si può ipotizzare dalla lettura del decreto sulla revisione della spesa (la famigerata "spending review) pubblicato in Gazzetta ufficiale. Tantissimi i provvedimenti contenuti (qui il testo completo) che riguardano tanti argomenti (tra cui quello spinoso della sanità, con tagli per 700 milioni di euro quest'anno e un miliardo per il prossimo) ma che comincia ad affrontare anche quello della riorganizzazione delle Province.

Questi i tempi che si possono ipotizzare da una prima lettura del testo (in particolare l'articolo 17): entro 10 giorni il consiglio dei ministri fisserà i parametri per gli accorpamenti (che saranno sulla base di popolazione residente ed estensione geografica).

Entro 40 giorni i Cal (Consigli delle autonomie locali di ogni Regione) dovranno elaborare una proposta di accorpamento delle proprie Province esistenti (nel nostro caso sicuramente la Provincia di Romagna). Al termine dei 40, ci vorranno altri 5 giorni per trasmettere al governo la proposta.

Le Regioni avranno poi 10 giorni per esprimere un parere. Poi entro venti giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto sulla spending review, le Province saranno soppresse o accorpate a seconda dei casi.

Per l'Emilia-Romagna pare che il dibattito sia concentrato su due casi in attesa di essere risolti. Il destino della provincia di Piacenza e quello della provincia di Ferrara. Infatti l'orientamento prevalente appare essere quello di un accorpamento delle tre province romagnole (Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini) in un unico soggetto; poi vi sarebbe la città metropolitana di Bologna (che andrebbe a sostituire le Province) che includerebbe anche il comprensorio di Imola.

C'è poi l'ipotesi di aggregazione tra Modena e Reggio Emilia e quella di Parma e Piacenza (che però guarderebbe con simpatia alla Lombardia). Problematica la collocazione di Ferrara, che avrebbe due chance: stare con la Romagna o entrare nella maxi-Provincia con Modena e Reggio. Nei prossimi giorni il rebus dovrà essere risolto.

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