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Dipendenti Start Romagna in Consiglio Comunale a Rimini, è bagarre

Resta alta la tensione tra amministrazione comunale e dipendenti dell'azienda pubblica di trasporti

Il Comune di Rimini, durante la seduta di martedì del Consiglio comunale, conferma che gli stanziamenti a bilancio degli enti locali da destinare al trasporto pubblico locale rimarranno invariati nel 2017 rispetto a quanto previsto nei bilanci di previsione 2016. Ma i dipendenti di Start, che c'erano, non sono ancora tranquilli. L'amministrazione ha dunque confermato quanto convenuto nell'incontro del 9 novembre scorso a Cesena, tra Comuni di Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini in rappresentanza delle rispettive Province, Agenzia della Mobilità di ambito romagnolo e organizzazioni sindacali. Mentre la questione della clausola sociale verrà affrontata e discussa al tavolo negoziale definito fra le parti che si incontreranno nuovamente entro il 15 gennaio prossimo, con l''obiettivo, sottolinea Palazzo Garampi, di "tutelare al massimo e prima di ogni cosa i livelli occupazionali".

Non solo. "Dopo due anni di percorso politico-amministrativo, sono stati oltre 50 i Comuni della Romagna ad approvare lo Statuto dell'Azienda unica che prevede quella modalità di bando, adesso contestata". Bando che terrà conto della specificità del bacino riminese. Dunque per l'amministrazione comunale il trasporto pubblico locale è "il primo asset per la mobilità dei propri cittadini. E lo sta dimostrando con i fatti ora e anche nei mesi scorsi quando ha difeso i livelli di contribuzione alla società, in palese rottura con gli ex vertici dell'Agenzia e alcuni Comuni che invece ne proponevano un taglio drastico". Per cui, rimarca, "è singolare che allora nessuno abbia avanzato critiche o messo in piedi iniziative di contrasto".

LA RISPOSTA DEI SINDACATI - Non c'è contrarietà alle gare di appalto con bandi pubblici di affidamento dei servizi con la massima trasparenza. Resta alta la tensione tra amministrazione comunale di Rimini e dipendenti di Start Romagna. Le sigle sindacali dei trasporti, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Usb, scrivono al sindaco Andrea Gnassi e ai consiglieri comunali per sottolineare il sostegno alle gare e ai bandi trasparenti "con all'interno clausole sociali nella tutela di tutti i dipendenti". Quello che contestano è invece la divisione in tre lotti: con uno solo ci saranno infatti "risparmi di scala e quindi beneficio per tutti i cittadini". Le parti sociali, insomma, non si spiegano perchè "dopo gli sforzi fatti a seguito delle decisioni politiche di costruire una unica azienda del trasporto pubblico romagnolo più forte per poter competere alle gare del settore, ora si cerchi la frammentazione del servizio".

Nell'incontro del 9 novembre scorso a Cesena, ricordano, gli assessori competenti dei Comuni della Romagna presenti al tavolo hanno dichiarato di riconfermare gli stessi chilometri-vettura e gli stessi corrispettivi del 2016 per il 2017. Le cose sono andate diversamente, però, durante l''incontro con l'azienda del 22 novembre, con la comunicazione che "i corrispettivi saranno minori", per una forbice che va da uno a 1,4 milioni di euro. Inoltre, stigmatizzano le parti sociali, "non esiste chiarezza per il lodo sancito in sede prefettizia". Così restando le cose ci sarebbe dunque "una forte riduzione del servizio a scapito dei cittadini e dei lavoratori, in un momento in cui il trasporto pubblico andrebbe invece potenziato e migliorato, anche attraverso gli investimenti inseriti nel bilancio comunale". Da ultimo i sindacati chiedono lumi sul motivo per cui il servizio scolastico vada a gara il prossimo marzo, "estrapolato dalla gara unica del Tpl, pregiudicando così la certezza dei posti di lavoro". Si tratta, concludono, di "un servizio rivolto all'infanzia che richiede personale qualificato e professionale garantendo la massima sicurezza dei bambini e ragazzi". 
(Agenzia Dire)

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