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Politica

Discriminazioni "vietate" per le associazioni legate al Comune di Rimini

Approvato in consiglio comunale il regolamento sui rapporti tra l'amministrazione e il terzo settore

Anche per le associazioni in rapporto di sussidiarietà con le istituzioni di Rimini sarà valido il divieto di ogni forma discriminatoria. Martedì, infatti, il consiglio comunale ha approvato la riforma del regolamento dei rapporti con il terzo settore, accogliendo un emendamento di Marco Tonti di Rimini Coraggiosa che si applicherà alle proposte progettuali del terzo settore e alla loro successiva attuazione. In sostanza, spiega, vengono esplicitati i vincoli costituzionali, sia italiani che europei, cui sono sottoposte le istituzioni in tema di contrasto alle discriminazioni in base a sesso, razza, etnia, provenienza, orientamento sessuale, credo religioso, disabilità e molto altro. E vengono estesi al terzo settore nel momento in cui un'associazione "agisce per conto dell'amministrazione in una dimensione si può dire di delega". Deve dunque "condividere e adottare attivamente dei comportamenti che evitino ogni forma di discriminazione". Certo, chiosa Tonti, "si potrebbe considerare ovvia l'applicazione di tali norme, ma il tema è così importante che non può essere lasciato nel regno dell'implicito né affidato solo al buon senso". Così, continua, "le associazioni di varia natura che aspirano a coinvolgersi con le dinamiche delle amministrazioni devono aver chiaro che una istituzione non può essere coinvolta in atteggiamenti discriminatori di nessun tipo". A Rimini c'è per esempio il caso dell'associazione che fa raccolte alimentari destinate solo alle famiglie italiane, "una vergogna e un'indecenza".

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