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Elezioni a Rimini, i civici chiedono al pd più confronto: "Primarie da evitare, risolvano le divisioni"

Il portavoce Gianfreda guarda al messaggio di unità del premier Draghi: "Scegliamo insieme il candidato, serve un nome unitario"

Il no alle primarie per la scelta del candidato sindaco per Rimini è il mantra che ricorre nelle riunioni del tavolo di confronto del centrosinistra. L'appuntamento di lunedì sera ha confermato questa volontà, su cui però pesa la presenza delle due candidature di Emma Petitti e Jamil Sadegholvaad. "Una buona parte degli alleati non è disposta alle primarie", conferma all'Agenzia Dire il coordinatore delle liste civiche alleate Kristian Gianfreda. In primo luogo per il momento storico che l'Italia sta vivendo, con "imprenditori sempre più a rischio" e alla guida del Paese un "governo eccezionale". Si dovrebbero comunque tenere prima dell'estate, aggiunge, dunque in piena emergenza Covid. La "strada giusta", spiega, è proprio quella tracciata dall'esecutivo di Mario Draghi, all'insegna dell'"unità". Dunque il Partito democratico si confronti al suo interno, "nel rispetto dei propri regolamenti e percorsi", ma il candidato va scelto assieme, "occorre evitare le primarie e convergere su un nome unitario". Le armi da mettere in campo, prosegue, sono quelle prettamente politiche della "diplomazia", degli "incontri" e delle "ragioni". Occorre "fare uno sforzo in più, un colpo di reni per essere più responsabili, uniti e seri". Il tavolo di coalizione, ricorda Gianfreda, è nato con "l'idea di un percorso unitario", per cui "i due candidati si siedano con noi per confrontarsi e fare un ragionamento condiviso", mentre il Pd "si metta fuori dal suo conflitto interno per trovare il candidato migliore e più rappresentativo". Ma le primarie, continua Gianfreda, vanno evitate percheé "ci lascerebbero spaccati".

Insomma, "la decisione va presa con tutti gli alleati", così come sostengono anche Italia Viva e Più Europa, anche perché le forze civiche hanno una loro rappresentanza in città: il confronto per la convergenza su un nome, rimarca, "finora è mancato. Noi vogliamo il candidato migliore, non quello scelto per mettere d'accordo le varie anime dei dem, dobbiamo dare un segno e un esempio di unità". Gianfreda non si sbilancia su possibili passi indietro da parte di uno tra Petitti e Sadegholvaad o di entrambi per un nuovo nome, non è quello il punto: le civiche aspettano il prossimo incontro in seno alla direzione del Pd per poi "ragionare al tavolo di coalizione sulla scelta definitva. Verdi ed Emilia-Romagna coraggiosa- conclude- sono più attendisti, noi chiediamo di condividere il percorso attraverso il confronto".

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