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Elezioni a Rimini, sospesa l'assemblea del Pd: si cerca ancora la mediazione per evitare le primarie

Una decisione presa per evitare ulteriori lacerazioni e spaccature all'interno del partito. La decisione è rimandata a mercoledì

Nuovo capitolo nella lunga trattativa all'interno del Pd e delle coalizioni per trovare un candidato sindaco unitario il più possibile per le prossime elezioni comunali. Il tempo stringe e l'accordo continua a non arrivare, tanto che anche la seduta del Pd in programma sabato è stata sospesa. 

L'assemblea si è conclusa, ma è stata sospesa la decisione per fare un ulteriore tentativo di mediazione al fine di non creare spaccature e lacerazioni, come evidenziato dai segretari Pd Paolo Calvano (regionale), Filippo Sacchetti (provinciale), Alberto Vanni Lazzari (comunale). La sospensione è stata proposta dal responsabile nazionale enti locali, Francesco Boccia, che ha partecipato collegato alla seduta, d'accordo con i segretari Vanni Lazzari Sacchetti e Calvano, al fine di individuare una posizione unitaria del Pd, senza ricorrere alle primarie, e mediante quello che Boccia stesso ha definito un patto "21-26" per il futuro della città di Rimini. Sulla proposta l'assemblea ha condiviso con 67 voti favorevoli e 3 contrari l'aggiornamento della seduta, che sarà mercoledì sera.

Proprio venerdì è arrivata dagli ex amministatori protagonisti del centrosinistra "una proposta nominativa, chiara e motivata, da offrire a tutta la coalizione per poi mettersi subito all'opera facendo crescere, innovandola, la irrinunciabile tradizione di buon governo locale". E' stato questo l'appello lanciato da 13 esponenti del Partito democratico, in vista della riunione di sabato dell'assemblea comunale che avrebbe decidere il candidato sindaco a Rimini per le prossime amministrative. Un appello firmato dai dem "appartenenti alla significativa esperienza di governo del centrosinistra riminese", come l'ex presidente della Provincia Stefano Vitali, l'ex parlamentare Tiziano Arlotti e l'ex sindaco di Riccione Massimo Pironi. Anche loro preoccupati per "l'andamento della discussione all'interno del Pd sulla scelta del proprio candidato. Una preoccupazione- rimarcano- che ha superato il limite dopo il ricorso alle carte bollate registratosi negli ultimi giorni". 

E sempre venerdì proprio Calvano aveva detto che se le primarie, come a Rimini, "rischiano di diventare motivo di restringimenti e divisioni, meglio andare oltre". L'auspicio di Calvano per sabato era che si potesse finalmente trovare la condizione giusta per una soluzione che unisse il più possibile come chiesto dalla coalizione, che anche a Rimini deve essere "larga e inclusiva, capace di proporsi come guida della città per i prossimi cinque anni", aveva rimarcato Calvano, ma l'obiettivo ancora non è stato raggiunto e tutto è rimandato a mercoledì.

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