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Elezioni europee, Vallì Cipriani: "Mi batterò in Parlamento per la giusta remunerazione dei medici"

La candidati: "Va risolto il contenzioso con gli ex specializzandi e procedere al rimborso è un modo concreto per riconoscere ai dottori un loro diritto acquisito"

Sono oltre 50mila i medici specialisti italiani a cui lo Stato italiano ha negato il corretto trattamento economico (previsto proprio dalle direttive UE in materia (75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE), tra il 1978 ed il 2006, e che hanno dato vita ad un lungo contenzioso che da molti anni si trascina nelle aule dei tribunali di tutta Italia. Mentre sembra stia prendendo corpo una soluzione di un accordo transattivo tra le parti la Corte di giustizia Ue ha ribadito il diritto dei medici ex specializzandi, a tempo pieno o a tempo ridotto, a partire dal 1982 quando venne emanata la prima direttiva Ue di essere «adeguatamente remunerati». Vallì Cipriani, candidata, per la Lega, nella Circoscrizione Nord Est, alle prossime Elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, annunciando che il suo impegno in Europa sarà anche a sostegno della professione medica, a cominciare dal tema della giusta remunerazione degli ex specializzandi, ha sottolineato che “procedere al rimborso sia un modo serio e concreto per riconoscere ai medici un loro diritto acquisito. La Comunità Europea deve assolutamente intervenire perché l’Italia risolva al più presto e completamente questo contenzioso. Soprattutto in un momento di grande difficoltà per il nostro SSN che soffre della mancanza di decine di migliaia di medici ed infermieri. Ed è assolutamente necessario ed urgente dare una risposta a tutti i nostri medici che vogliono sentire riconosciuto un proprio percorso professionale”. “E ’inaccettabile”, ha concluso Vall’ Cipriani, “che come ha ricordato recentemente, il Vicepresidente della FNOMCeO, Giovanni Leoni, “una generazione di medici che ha creduto in questa professione sia diventata la generazione dei diritti negati”. Medici che hanno lavorato di notte, hanno fatto sacrifici per specializzarsi di giorno. Non è solo una questione di soldi, ma è ancor prima una questione di diritti, di diritti negati”

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