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Elezioni, Gnassi contro "l'autoreferenzialità che mette veti". Puntare su chi coinvolge tutta la società

"Fondamentale amare Rimini e solo Rimini, non una parte sola". L'intervento del sindaco e il ringraziamento a Maresi per la sua onestà intellettuale

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi interviene nel dibattito che sta caratterizzando la scelta del suo successore, suggerendo "la condizione esclusiva e obbligatoria" per farlo: "Amare Rimini e solo Rimini, non una parte sola, non un partito, non una fazione". Secondo il primo cittadino è findamentale "conoscere profondamente la città, essere quotidianamente nei processi reali della sua vita, tra le persone, al lavoro, con quello che fai e hai fatto, per la comunità". La riunione di coalizione di venerdì scorso ha stretto la rosa dei papabili a tre, Jamil Sadegholvaad, Nazzareno Gabrielli e Marco Affronte, e Gnassi manda "un grande abbraccio all'avvocato Moreno Maresi, purtroppo alle prese con problemi dovuti al Covid 19".

Poteva essere proprio Maresi il candidato per il centrosinistra, ma per motivi personali ha declinato l'invito. "La verità, qualunque essa sia - prosegue Gnassi- rimane un valore non aggirabile. Verità come atto d'amore anche per la propria città, per esprimere un no, motivato da priorità e ragioni". Maresi lo ha fatto, "togliendo spazio e opportunità all'eterna diluzione dei tempi e alle ambiguità interessate". La politica, dunque, deve tornare "ad aprire porte e finestre. Nella testa, culturalmente, e non strumentalmente". E "non deve avere paura della paura, non può pensare che una volta sistemati gli equilibri interni, le correnti interne, ogni questione sia risolta". Gnassi punta quindi il dito contro "autoreferenzialità" e "correntismo che mettono veti, allontanano nuove forze e anche la possibilità di ottenere un risultato positivo". Occorre invece "investire su una costruzione del consenso basato su un'idea di città, su una visione di futuro dichiarata". 

E per il centrosinistra e le forze civiche a Rimini tutto ciò "passa dalla rivoluzione ambientale avviata, dai presidi sociali ancor più da rafforzare, dalla cultura come motore di sviluppo, da sburocratizzazione e semplificazione". È un'"idea di politica, alta e aperta" che può investire "su persone della società civile come Maresi" e anche, mette in luce il sindaco, "su quelle personalità della politica stessa e dell'Amministrazione pubblica che hanno dimostrato la capacità di saper allargare le coalizioni, di sapere coinvolgere la società tutta". Insomma "figure della politica" che sono anche "quelle più capaci in questa fase storica e delicata di allargare relazioni e coinvolgere interi blocchi sociali riminesi al di là del tradizionale perimetro dei partiti". Il resto è "bagarre, incomprensibile per i cittadini e che può lasciare a una destra che ha dimostrato mancanza di visione, fragilità culturale e inadeguatezza, un campo di protagonismo non conquistato con il merito". Visione, idea di città, concretezza e coinvolgimento sociale sono "una base solida con cui affrontare la sfida elettorale", tira le fila Gnassi, perchè, come sostiene anche il segretario regionale del Partito democratico Paolo Calvano, "la comunità viene prima dei destini personali". Per cui "comunità, verità, responsabilità, apertura, capacità di allargamento, protagonismo del e nel cambiamento. Questo serve a Rimini".

Gnassi chiosa ringraziando nuovamente Maresi "per la sua onestà intellettuale, per il riconoscimento del lavoro fatto dall’amministrazione comunale in questi anni. Con il suo “atto di verità come atto di amore” manda anche un messaggio di fiducia alla politica riminese: quello di saper essere all’altezza dell’amare la città e del saper individuare al suo interno la figura che più sa coinvolgere, che più è nei processi e nella vita della città. A lui un fortissimo abbraccio di cuore per la partita certamente più importante che sta giocando in questi giorni."

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