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Intervista a Mara Marani: "Le proprietà del Comune vanno date agli indigenti"

Il candidato sindaco corre alle amministrative con Rimini People: "L'emergenza abitativa è sotto agli occhi di tutti, ci batteremo su questo punto anche dopo le elezioni"

Direttrice didattica prima a San Leo, Coriano e poi dell'istituto comprensivo di Bellaria - dove ha visto crescere il numero degli studenti da 1100 ai 2400 ragazzi - l'ex docente e preside Mara Marani, candidato sindaco con la lista Rimini People, porta avanti un progetto politico in cui la persona è al centro di tutto. Il programma sviluppa questo approccio e lo estende in ogni ambito. Questa per Mara Marani è la sua prima candidatura e tutto nasce in seguito al suo impegno per aiutare Casa Madiba e Casa Don Gallo. Un aiuto concreto e fatto in prima persona a chi un tetto sulla testa non ce l'ha. “La nostra lista è giovanissima – afferma Mara Marani – diciamo che nasce in aprile, quando c'era lo sfratto da Casa Gallo, dove adesso vivono 43 persone, ma nei mesi precedenti hanno trovato ricovero almeno un centinaio di persone. L'iniziale emergenza freddo si è trasformata in un'emergenza abitativa ed è un problema su cui la città non può chiudere gli occhi perché chi amministra deve fare giustizia sociale”.
Oltre alla dimora, qual è un'altra esigenza primaria dei senzatetto?
“E' importantissima la residenza, abbiamo già chiesto se possono avere come residenza quella comunale, in modo che queste persone riescano ad accedere a servizi di cui altrimenti non possono fruire. Noi ci stiamo adoperando per gli ultimi di questa città, ma in questo modo si aiuta tutta Rimini. E' arrivato il momento di orientarsi realmente sul sociale”.
Qual è la fotografia che scatta della nostra città?
“Rimini è una città degna e solidale, non è egoista, in questi anni e mesi ho visto aiuti concreti da parte di donne e uomini che hanno contribuito con piccole e grandi azioni, da preparare una torta per la colazione dei poveri a mettere in ordine le stanze di casa Madiba”.
Cosa può fare l'amministrazione comunale?
“Il Comune può farsi carico di qualcosa in più, avere più controllo ed evitare sprechi, smettendo di delegare alle cooperative. Le case di proprietà del Comune possono essere sistemate e date alle persone indigenti, poveri e anziani che non riescono a pagarsi un affitto. Abbiamo ad esempio parlato con il Vescovo Lambiasi e ha aperto uno spiraglio, è disponibile a valutare se ci sono spazi utili di proprietà della Diocesi”.
Un altro punto del vostro programma è lo sfruttamento del lavoro estivo.
“Esattamente, nel settore turistico ci sono tanti lavoratori gravemente sfruttati, servono più controlli sulle strutture che danno impiego e magari pagano una miseria i dipendenti in cambio di un alloggio stagionale. Adesso stiamo lavorando per il 5 giugno, ma questo sarà un tema su cui continueremo a impegnarci. Un'altra categoria che vive forti disagi sono gli educatori nelle scuole, possono guadagnare 5 o 6 euro all'ora e la cooperativa spesso ne prende il triplo. Inoltre, se un bimbo è assente all'educatore viene pagata solo la prima ora e capita che faccia viaggi lunghi con spese di trasporto per raggiungere la scuola”.
Rispetto alla questione telecamere negli asili?
“Io non credo nel dirigente sceriffo, l'asilo così come la scuola sono comunità, serve lavorare insieme, bisogna coinvolgere i genitori. La direttrice conosce lo stile di insegnamento dei suoi docenti, inutile fare gli ipocriti, sai qual è l'approccio con i bambini, non servono le telecamere bisogna guardarsi negli occhi”.
Un punto del programma di cui è orgogliosa?
“Sicuramente aver inserito la lotta alle mafie. Il tema della malavita organizzata a Rimini è molto importante, ha radici nel territorio e si lega anche all'impoverimento turistico”.
Lei è sempre stata distante dalla politica, come si trova?
“Credo che oggi la politica e i politici siano lontani dai cittadini. C'è molto narcisismo. Se penso alle varie tavole rotonde fatte fino ad oggi, ritengo che io e gli altri candidati sindaco più noiosi di così non potremmo essere. Rimini People vuole ripartire da un rapporto diretto e creare comitati in cui le persone siano coinvolte per una cittadinanza attiva”.
La prima cosa che farebbe da sindaco?
“Vorrei attivare laboratori di educazione ambientale e portare innovazione nella scuola. Voglio partire dai giovani e migliorare le strutture scolastiche all'interno e all'esterno. Le scuole devono essere immerse nei cortili ed essere raggiunte dalle piste ciclabili. Camminando o pedalando in bicicletta ti appropri della città, ti guardi intorno, vedi i negozi e le facce della gente. Chiusi nelle auto ci perdiamo la nostra città”.

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