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Elezioni a Rimini, Nadia Rossi: "Spettacolo indegno sulle primarie e questione femminile strumentalizzata"

La consigliera regionale Pd: "Non è con il bilancino delle nomine al femminile che si riequilibrano i rapporti di forza tra i generi, né imponendo nomi e quote a tutti i costi"

La discussione sull’opportunità o meno di intraprendere il percorso delle primarie per scegliere il futuro candidato sindaco di Rimini riflette tutte le difficoltà che sta attraversando la governance del partito democratico. E' la consigliera regionale Pd Nadia Rossi evidenzia come il tema non siano in realtà le primarie, "che nessuno all'interno del Pd osteggia in quanto tali e che rappresentano un esercizio di democrazia, ma la loro strumentalizzazione atta esclusivamente a cercare di imporre vecchie logiche e giochi di potere".

La consigliera regionale dem riminese, Nadia Rossi, interviene nel dibattito interno al partito e al centrosinistra locali sulla scelta del candidato sindaco per la città di Fellini. Stigmatizzando lo "spettacolo indegno" cui assistono i cittadini. Così facendo, argomenta, "avremo un partito sempre più paralizzato da un meticoloso e scoraggiante frazionamento in quote destinate alle singole correnti, foriero di scontri fratricidi che andranno a penalizzare esclusivamente il merito". Sulle primarie, precisa Rossi, si è "creata ad arte turbolenza" per celare "la tensione con cui si attende il prossimo congresso, da parte di chi aspetta solo l'occasione per trovare un posto al sole". Mentre sul tema della rappresentanza femminile, aggiunge, "stiamo assistendo a un dibattito francamente sterile". Non si tratta di usare il "bilancino delle nomine al femminile" per riequilibrare i rapporti di forza tra i generi, o di imporre "nomi e quote a tutti i costi". Invece si devono riconoscere "competenza, lavoro, talento e capacità di servire i propri elettori". Rossi non vede quindi di buon occhio la "manipolazione della questione femminile tesa a rappresentare una realta' inesistente, dato che poi in Consiglio regionale la rappresentanza democratica riminese parla esclusivamente al femminile e vanta la presidenza dell'Assemblea stessa. Senza dimenticare le "sindache" in Valconca e a Santarcangelo. 

Insomma, conclude, il Pd ha "strumenti e persone per candidarsi ancora una volta autorevolmente ad amministrare Rimini, costruendo programmi e relazioni che sono utili al futuro della città. Degli interessi di una corrente o di una carriera se ne può fare a meno".

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