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Elezioni Politiche 2013

Bruno Poggi (Intesa Popolare): convegno a Rimini su crisi edilizia

Bruno Poggi, candidato alla Camera dei Deputati per Intesa Popolare e capolista in Emilia Romagna ha partecipato ad un convegno svoltosi a Rimini sulla crisi del settore edilizio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

Bruno Poggi, candidato alla Camera dei Deputati per Intesa Popolare e capolista in Emilia Romagna ha partecipato ad un convegno svoltosi a Rimini sulla crisi del settore edilizio e delle professioni degli architetti e degli ingegneri edili. Al dibattito hanno preso parte anche candidati di altri partiti politici: Fausto Battistel del Movimento 5 Stelle, Aleardo Cingolani di Io Amo l’Italia , Filippo Giorgetti del PDL, Ivan Innocenti di Giustizia Amnistia e Libertà, Marco Lombardi del MIR, Quinto Maioli del Centro Democratico, Elisa Marchioni del PD, Gianluca Pini della Lega Nord, Alessandro Pracucci di Fratelli d’Italia, Marco Rossi di Fare per Fermare il Declino.

«Avendo ascoltato alcuni architetti qui presenti che hanno lamentato l’imposizione della liberalizzazione e dei vincoli previdenziali» ha dichiarato il candidato di Intesa Popolare Bruno Poggi «vi dico che la politica si deve interrogare prima di tutto sul perché accadano certe cose e cioè sul perché oggi sia così difficile fare il professionista, sul perché vengano fatte queste leggi che danneggiano la libera professione. La mia risposta è che dietro tutto questo c’è un progetto che prevede che i professionisti debbano morire, che il 95% di voi vada a fare il dipendente, che ci siano pochi grandi gruppi che gestiscano le situazioni. Questo vale per gli architetti, gli ingegneri, ma anche per i bagnini, per gli albergatori (visto che siamo a Rimini) con la direttiva Bolkestein . Se non si capisce che a monte c’è un progetto politico portato avanti da alcuni poteri forti noi possiamo studiare tutte le soluzioni plausibili ma non ne usciamo. Dobbiamo capire che la politica è importante, è quella che decide quale modello di sviluppo bisogna avere nei prossimi anni. Fino ad oggi la politica ha deciso che la classe media nei prossimi anni deve scomparire. La cosa che io imputo più grave alla classe dirigente uscente è l’incapacità di capire questo. Invece noi di Intesa Popolare abbiamo l’idea che la piccola e media impresa sia l’architrave del nostro Paese e va difesa così come va difesa l’Italia nei confronti di alcuni personaggi che senza che nessuno li abbia eletti decidono per i destini di ciascuna categoria. E se le categorie non si organizzano facendo le lobby, da questa situazione non se ne esce. Tornando alla questione dell’edilizia il problema fondamentale è la pressione fiscale elevata e la stretta creditizia: le banche oggi sono un qualcosa di ibrido, trovano i soldi per i derivati e non trovano soldi per le imprese e per le aziende. La soluzione è una riorganizzazione del sistema bancario».

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