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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Fallimento Aeradria, Foti (Fdi): "Blanda funzione di controllo da parte della Regione"

L’avvocato, sottolinea ancora Foti, "dovrà segnalare alla Regione eventuali azioni di natura civile o penale intraprese o da intraprendersi da pubbliche autorità o altri soci di Aeradria nei confronti dei vertici della società"

Il caso Aeradria è al centro di un’interpellanza del consigliere Tommaso Foti (Fdi) che vuole sapere "chi abbia rappresentato la Regione nell’assemblea dei soci negli ultimi cinque anni, quali voti abbia espresso rispetto alle varie delibere in approvazione, se e quali dichiarazioni di dissenso o di critica abbia fatto verbalizzare, se e quali relazioni abbia destinato all’esecutivo regionale sullo stato della società".

"E’ notizia di questi giorni - si legge nel testo -  il sequestro da parte della Guardia di Finanza di Rimini, nell'ambito della operazione ‘Icaro’ relativa all'indagine del fallimento dell'aeroporto, “di oltre 34 milioni di euro ad alcuni dei 34 indagati, tra i quali l'ex presidente di Aeradria, il vicepresidente, l'ex presidente della collegata Air e il sindaco di Rimini”. "La Giunta regionale dell'Emilia-Romagna (ultimo atto della Giunta Errani) - scrive Foti - avrebbe affidato a un avvocato del Foro di Bologna “l'incarico di promuovere, in rappresentanza e difesa della Regione, azione civile di responsabilità e risarcimento danni ai sensi di legge nei confronti di amministratori, sindaci e/o revisori della Aeradria spa, per fatti loro imputabili in relazione alle vicende che hanno condotto all'apertura della procedura di concordato e, poi, al fallimento della società, disposto dal Tribunale di Rimini in data 26 novembre 2013”.

“Aeradria è pervenuta allo stato di fallimento - aggiunge l’esponente di FdI - in seguito a ingenti perdite, realizzate in misura rilevante negli ultimi cinque anni, che hanno completamente azzerato il capitale sociale della società, annullando il valore delle quote detenute dalla Regione, pari al 5,260 per cento del capitale sociale al 31 dicembre 2012”. Entro il 30 aprile 2015, inoltre, l'avvocato “dovrà presentare una relazione circostanziata alla Regione sul comportamento tenuto da chi ha rivestito la carica di amministratore, sindaco o revisore in Aeradria nei cinque anni prima del fallimento, indicando per quanto possibile i fatti ascrivibili alla loro responsabilità, mentre, “nei successivi 60 giorni, con il nulla osta della Regione, il professionista dovrà provvedere all'avvio dell'azione civile e presentare una bozza dell'atto di richiesta del risarcimento dei danni, specificando anche i soggetti passivi individuati e concentrando in un unico giudizio le richieste ai vari amministratori chiamati in causa”.

L’avvocato, sottolinea ancora Foti, "dovrà segnalare alla Regione eventuali azioni di natura civile o penale intraprese o da intraprendersi da pubbliche autorità o altri soci di Aeradria nei confronti dei vertici della società, in modo da rendere più efficace l'azione di risarcimento danni e, nel caso, coordinandosi con gli altri enti che hanno chiamato a giudizio gli ex amministratori dell'aeroporto di Rimini”. Considerando, infine, che “anche la Regione, quale azionista, abbia svolto una funzione blanda di controllo rispetto ai fatti accaduti”, il consigliere chiede alla Giunta regionale se e quali rappresentanti abbia designato la Regione, negli ultimi cinque anni, negli organi di amministrazione e di controllo della società Aeradria e se intenda assicurare che sarà avviata l'azione di risarcimento per i danni subiti.

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