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Fondi per Rimini, Di Maio (PD): "Danni enormi, chi può mandi mail a Conte e Fico"

Il parlamentare forlivese del Partito Democratico invita a scrivere al presidente del Consiglio e del Parlamento, Gnassi pronto a riconsegnare la fascia di sindaco

Una mail per chiedere il rispetto dei patti sottoscritti con le città romagnole. E' una proposta di mobilitazione che il deputato Marco Di Maio rivolge a chi vuole dare una mano alle città che vedono messi a rischio soldi e progetti finanziati tramite il bando periferie. Una norma contenuta nel decreto "Milleproroghe" che ha cominciato oggi il proprio iter alla Camera, infatti, potrebbe far venire meno impegni di spesa già sottoscritti (con il via libera della Corte dei Conti e la pubblicazione della graduatoria in Gazzetta Ufficiale) tra i sindaci e la Presidenza del Consiglio. Il parlamentare romagnolo lo ha fatto notare anche durante il proprio intervento in commissione a Montecitorio, a cui ha partecipato anche il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. 

Un'ipotesi che ricadrebbe negativamente anche sulla Romagna, con progetti a rischio per decine di milioni di euro. A Ravenna si tratta di quasi 13 milioni a cui sono collegati 11 interventi che rientrano nel maxi-progetto "Ravenna in Darsena: il mare in piazza"; a Rimini si tratta di 18 milioni di euro per il maxi progetto per la riqualificazione urbana e ambientale e per il recupero delle vocazioni identitarie dei luoghi dell'area turistica di Rimini nord; a Forlì oltre 8 milioni di euro sono a rischio per 12 interventi che spaziano dal completamento del Campus universitario a interventi sul centro storico; a Cesena 2,1 milioni di euro che erano destinati al progetto "tre piazze". 

"Molte persone mi hanno chiesto cosa possono fare per evitare questa scure sulla propria città - afferma il deputato Marco Di Maio, componente della Commissione Affari costituzionali che assieme alla Bilancio è titolare del provvedimento alla Camera -; ho risposto che possono far sentire la propria voce scrivendo direttamente ai vertici del governo e della Camera, ai presidenti Conte e Fico, affinchè si impegnino a modificare questa norma. Ho predisposto un testo base, da personalizzare sulla base della città di appartenenza. Già decine di persone si sono mobilitate e così si è pensato di predisporre un modello di email con oggetto "I patti si rispettano" perchè non è possibile che lo Stato si tiri indietro di fronte a un impegno sottoscritto formalmente". 

"Abbiamo dimostrato che il tema delle periferie non è ideologico, non appartiene a questo o quel partito". I Comuni di ogni appartenenza politica "hanno fatto sentire la loro voce contro un voto in sede di commissione che penalizza 20 milioni di cittadini e dà un colpo letale a quel patto tra istituzioni che è stato sancito non con un impegno verbale ma con un contratto vero e proprio, dal pieno valore legale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e approvato dalla Corte dei Conti". Cosi' il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che oggi era nella delegazione dei 28 primi cittadini guidata dal presidente e primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, che ha seguito nel primo pomeriggio a Roma l'audizione nelle commissioni Affari costituzionali e bilancio dedicata al bando.

Tra le azioni annunciate dai Comuni i ricorsi al Tar e alla Corte costituzionale e consegna simbolica delle fasce di sindaco durante una manifestazione nazionale. I Comuni coinvolti sono 326 per 96 progetti e oltre 20 milioni di cittadini italiani e alla base dello stop ai finanziamenti, sostiene l'Anci, ci sono "motivazioni campate per aria". Si tratta di "furto con destrezza" e il paradosso è che "a questo punto si rischia di sprecare ancora più soldi". Dunque se i comuni non avranno risposta, la piattaforma di contrapposizione prevede appunto ricorso al Tar, alla Corte costituzionale e la consegna simbolica delle fasce tricolori di sindaco.

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