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Nuovo comandante della Polizia Municipale, Mauro: "Basta con i nominati"

"E' una figura tecnica caratterizzata da una netta e chiara separazione fra attività di indirizzo politico e funzioni di ufficiale di polizia giudiziaria", afferma Mauro

"La designazione del nuovo comandante della Polizia Municipale di Rimini non potrà essere una scelta discrezionale del sindaco Andrea Gnassi. E' una figura tecnica caratterizzata da una netta e chiara separazione fra attività di indirizzo politico e funzioni di ufficiale di polizia giudiziaria". E' quanto afferma Gennaro Mauro, capogruppo di Uniti si Vince. "Non si tratta di nominare membri dello staff del sindaco, il capogabinetto Funelli o figure di collegamento tra organo politico e dirigenti comunali - osserva l'esponente dell'opposizione -. Il comandante della Polizia Municipale è l’unica figura professionale del Comune che per la peculiarità ed atipicità dell’attività svolta rappresenta l’esercizio di una pubblica funzione che firma atti di rilevanza penale  e non di un pubblico servizio".

"A Rimini già da troppo tempo il centrosinistra chi ha abituato ad un’eccessiva interferenza della politica preordinata non alla scelta del Comandante migliore, ma a quello più affine al colore politico di chi governa, con grave pregiudizio per i riminesi e per lo stesso personale della Polizia Municipale - chiosa -. Le anticipazioni della futura figura del nuovo comandante come da anticipazione giornalistica si scontra con l’elevatissimo numero di domande pervenute, e sono la plastica dimostrazione che sarà necessario introdurre alcuni correttivi. L’avviso pubblico per la selezione del nuovo comandante della Polizia Municipale di Rimini presenta numerose criticità che vanno rimosse prima dell’analisi delle domande pervenute. Tutto ciò per evitare la censura della Corte dei Conti tale da comportare cause di annullabilità e nullità della procedura concorsuale e responsabilità erariali. Si rende necessario delimitare la discrezionalità tecnica in sede di  valutazione, secondo i principi di imparzialità trasparenza e par condicio. L’amministrazione comunale dovrà mettere in atto una selezione che impone gli stessi criteri rigidi di un concorso pubblico".

"La commissione prevista dal bando dovrà fare una sostanziosa scrematura dei circa 100 aspiranti per individuare una rosa di 15 candidati da sottoporre a colloquio - continua -. I parametri per effettuare la valutazione tecnica sono troppo generici e soprattutto non graduati, quale sarà il peso di della esperienza di funzioni di comandante da dirigente o di posizione organizzativa, dello svolgimento dell’attività presso i vari comuni del territorio nazionale, delle caratteristiche dell’articolazione del Corpo di PM e dimensioni numeriche dello stesso? In che misura verrà valutato chi svolto funzioni di comandante (ad esempio) a Ravenna rispetto a Riccione? E ancora con quali modalità verrà condotto il colloquio? Le domande verranno estratte in modo imparziale da un’urna ? Non era forse meglio prevedere una prova scritta che rimanesse agli atti? Sono tutti interrogativi ai quali dovrà essere data una risposta".

Conclude Mauro: "A Rimini il centrosinistra non ha mai voluto un regolamento che disciplinasse le selezioni di personale senza concorso pubblico, lo ha fatto per avere la possibilità di scegliere senza rendere conto a nessuno delle caratteristiche professionali e capacità gestionali del “nominato”. Ora diciamo basta con i nominati. Si rischia tanto, anche l’incorrere nelle sanzioni  previste dalla legge Anticorruzione. Gnassi è avvertito".

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