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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Gli ambientalisti "interrogano" i candidati sindaco sul futuro della città

La proposta: una moratoria sulle nuove costruzioni, con recupero e riqualificazione dell'esistente e demolizione con ricostruzione di immobili fatiscenti

Le associazioni ambientaliste “interrogano” i candidati a sindaco per Rimini su quali soluzioni intendono dare per i prossimi anni ai problemi ambientali e della qualità urbana. E fanno anche proposte per affrontarli, chiedendo ai candidati se sono disposti a recepirle. A intervenire in rappresentanza sono: Leda Zoffoli, Ambiente & Salute Riccione e dintorni; Marco Gennari, Anpana di Rimini; Fausto Battistel, Italia Nostra di Rimini; Massimiliano Ugolini, Legambiente Santarcangelo; Franco Boarelli, L’Umana Dimora di Rimini; Antonio Cianciosi, Wwf Rimini e provincia.

Uno dei problemi più gravi evidenziati dalle associazioni ambientaliste è il consumo di suolo che ha ormai raggiunto livelli altissimi su tutta la fascia costiera. E questo a fronte di un patrimonio privato di migliaia di appartamenti sfitti e di una forte richiesta di case, popolari e no. "Per questo problema gli ambientalisti propongono una moratoria sulle nuove costruzioni, con recupero e riqualificazione dell’esistente e demolizione con ricostruzione di immobili fatiscenti o non più adeguati, per le norme antisismiche e le necessità di efficientamento energetico. E la ricerca di accordi con i privati per l'utilizzo degli immobili ora inutilizzati. E chiedono di tutelare e restaurare gli edifici storici ed identitari del territorio e di definire i limiti della città, con l'impegno a mantenerli per il futuro. Ciò permetterebbe di soddisfare la necessità di case e di riqualificare e ricompattare il tessuto urbano. Altro tema posto è quello della qualità dell’aria e dell'inquinamento da PM10, che è ormai un problema grave per la salute dei cittadini e per l’immagine turistica della città".

In merito gli ambientalisti propongono l'ammodernamento del TPL, con mezzi meno inquinanti e più efficienti, con incarico ad un Ente terzo per lo studio di un progetto di Trasporto pubblico a scala “provinciale”. E poi la creazione di uno o più “poli” logistici periferici per l’arrivo delle merci alla città, da smistare poi nell’area urbana e in particolare nel centro storico con mezzi elettrici o a metano. E infine la raccolta rifiuti porta a porta, sempre con mezzi elettrici o a metano, ad iniziare dal centro storico. Alla qualità dell'aria contribuisce anche la presenza del verde in città - affermano - su questo tema le associazioni ambientaliste denunciano la progressiva scomparsa di alberature stradali lungo viali e vie della città, per la morte e il taglio di alberi malati o presunti tali, mai ripiantumati, nè sostituiti con altre specie. Con il risultato che oggi interi tratti di viali cittadini sono privi di alberature, con un significativo impoverimento del “patrimonio verde”, della sua funzione estetica e della sua azione di riduzione degli inquinanti e di mitigazione del clima. Per questo, per migliorare la qualità ambientale della città e renderla più bella e vivibile per i residenti e per i turisti, gli ambientalisti chiedono ai candidati la reale applicazione del Regolamento del verde, per le aree pubbliche e private, e poi un vero Piano del Verde, per il recupero e il potenziamento del verde urbano, e la redazione del P.E.B.A., il piano per la eliminazione delle barriere architettoniche. Per attuare questi obiettivi riteniamo indispensabile ricostruire nella “macchina  comunale” un Servizio Ambiente, collegato alla reintroduzione di un Assessorato all’Ambiente, in cui concentrare le necessarie competenze, con adeguate disponibilità di bilancio. E chiediamo la costituzione di una Consulta dell’Ambiente , un tavolo di consultazione periodica fra amministrazione comunela e associazioni ambientaliste, per favorire il confronto e la partecipazione.

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