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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Gnassi e Vitali: "Ausl unica indispensabile. Ma tuteleremo Rimini"

Il documento sottolinea come l'impostazione delle politiche della sanità, su un bacino territoriale e di utenza significativo come quello romagnolo sia "indispensabile per l'innalzamento del livello qualitativo dei servizi erogati".

Giovedì mattina si è svolta nella sede della Provincia di Rimini una seduta della Conferenza territoriale sociale e sanitaria durante la quale è stato approvato, dai Sindaci dei Comuni del territorio riminese, un ordine del giorno relativo al nuovo assetto istituzionale e gestionale per la cooperazione tra le quattro aziende sanitarie della Romagna. Il documento sottolinea come l’impostazione delle politiche della sanità, su un bacino territoriale e di utenza significativo come quello romagnolo sia “indispensabile per l’innalzamento del livello qualitativo dei servizi erogati”.

Questo nell’ambito di una riflessione regionale e nazionale che mette al centro delle politiche pubbliche processi di razionalizzazione e unificazione di servizi. La Romagna, in tal senso, rappresenta già una comunità che da tempo ha sperimentato un sistema fortemente integrato di programmazione, gestione e produzione di servizi sanitari e attività tecniche a supporto. La Conferenza territoriale ritiene pertanto maturi i tempi per completare le esperienze avviate e proseguire il percorso utile ad evitare ridondanze sul piano istituzionale, economico e organizzativo, “pervenendo alla fusione delle attuali strutture aziendali nell’ambito di un disegno di governance che consenta l’allineamento e l’integrazione delle responsabilità di programmazione e vigilanza, da un lato, e di gestione ed erogazione dei servizi, dall’altro”.

Viene condiviso dunque l’obiettivo della costituzione dell’Azienda unica della Romagna e la previsione di una Conferenza territoriale sociale e sanitaria unica. In questo senso si conviene circa l’apertura di una fase transitoria straordinaria, da concordare nei dettagli e nei tempi con l’Assessorato Regionale, nella quale garantire la continuità della direzione strategica delle attuali aziende e consentirne l’esercizio delle funzioni necessarie a dar vita alla nuova Azienda. Questa fase occuperà gli Enti locali per tutto il 2013.

“E’ palese come tutto questo enorme processo- dichiarano il Presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, e il Sindaco del Comune capoluogo, Andrea Gnassi - debba essere impostato non tanto sulla filosofia della razionalizzazione ma piuttosto sulla base della necessità di una riorganizzazione e una nuova articolazione della struttura che valorizzi i distretti socio-sanitari e le eccellenze territoriali".

Aggiungono Vitali e Gnassi: "si apre ora una fase di confronto con le comunità e le rappresentanze allargate della sanità e delle organizzazioni sindacali per definire una proposta che non deroghi dal fatto di mantenere inalterate le garanzie dei servizi nei confronti dei cittadini, con particolare riguardo all’assistenza primaria, all’attività ospedaliera di base, ai servizi territoriali e domiciliari".

Per il presidente della Provincia e il sindaco, "l’Azienda unica della Romagna è una prospettiva di innalzamento qualitativo e quantitativo dei servizi se corroborata da un confronto vero, in cui l’obiettivo è l’incremento dell’efficacia dei servizi e non la chiusura nel campanilismo che, alla prova dei fatti, avrebbe peraltro vita brevissima. Andremo a questo processo di confronto tutelando ciò che Rimini sulla sanità ha conquistato nell’ultimo decennio, consapevoli del fatto che senza riorganizzazioni funzionali e ottimizzazioni gestionali il sistema sanitario pubblico rischierebbe pericolosamente di recedere nella sua attuazione quotidiana e territoriale”.

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