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Gnassi non si ricandida alla Provincia e lancia l'attacco ai 5 Stelle sulle rotatorie della Ss16

Nel mirino del primo cittadino di Rimini il senatore pentastellato Marco Croatti accusato di "mettere il cappello, il distintivo e la faccia su opere che non voleva"

Il sindaco di Rimini, e presidente uscente della Provincia, Andrea Gnassi, non si ricandida alla guida dell'Ente di Corso d'Augusto per il prossimo mandato. L'annuncio questa mattina alla stampa, mentre il Partito democratico a stretto giro di posta ufficializza la candidatura del sindaco di Gemmano, Riziero Santi. "È necessario un avvicendamento", argomenta Gnassi con i cronisti della stampa locale: si chiude infatti un mandato, quello 2014-2018, "molto duro e difficile, persino surreale". E se ieri la parola ricorrente era "rottamazione", ora è "cambiamento". Gnassi è sempre stato federalista e vorrebbe una riforma alla tedesca, con più autonomia per Regioni e Comuni, per poi arrivare anche alla Provincia unica di Romagna. "La mia- aggiunge- è stata una posizione ostinata e contraria", critica nei confronti dell'abolizione delle Province senza una riforma organica. Invece la legge Delrio le ha eliminate nel 2014 e il risultato del referendum del 2016 le ha messe in rianimazione, lasciandole comunque prive di funzioni e risorse. E Gnassi si è così ritrovato "presiniente", a guidare "un ibrido che si occupa di strade e scuole senza fondi". Era necessario, prosegue, che il Comune capoluogo presidiasse una serie di temi, in un "momento difficile: la riorganizzazione della sanità, del tpl, e il sistema di mobilità". Insomma Palazzo Garampi ha fatto le veci delle Provincia "con generosità", avallando per esempio la decisione di incamerare 1,5 milioni di euro di dividendi dalla Fiera. Ma appunto quel ciclo si chiude. Con una serie di risultati portati a casa.

È stata gestita la partita del personale, con il passaggio da 257 dipendenti a 80, tra ricollocamenti, riassorbimenti e pensionamenti. È stata garantita la "sopravvivenza finanziaria", con tre miliardi di euro di tagli alle Province e i trasferimenti statali azzerati: quatro milioni di euro nel 2014, 14 nel 2015 e 21 nel 2016. Sono state razionalizzate le partecipazioni. È stato evitato il tracollo anche grazie a collaborazioni con altri Enti. Sono diminuite di mezzo milione di euro le spese di funzionamento e quelle per gli affitti sono passate da un milione di euro a 200.000 euro. Infine sono state fatte importanti opere per le scuole, per 17 milioni di euro tra nuovo istituto Valgimigli, riqualificazioni energetiche e ampliamento del Savioli di Riccione; e per le strade. Al riguardo l'ultimo atto di Gnassi è la firma di questa mattina della convenzione per gli interventi sulla Statale 16. Dopo un "percorso lungo e travagliato" i progetti esecutivi sono al ministero dei Trasporti e ora si attende bando e inizio lavori previsto per la seconda metà del 2019. "Rimini ha tenuto in piedi la baracca, svolgendo al meglio il suo compito. Ora il ciclo si è chiuso e se ne apre un altro", ribadisce Gnassi, poco interessato a nomi e liste per elezioni di fine ottobre: "Mi auguro una maggioranza larga nel centrosinistra e Santi è un ottimo candidato", taglia corto. Le liste vanno presentate entro giovedì 11 ottobre. Per la candidatura di presidente servono 53 firme, il 15% dell'elettorato passivo costituito da tutti i consiglieri comunali e i sindaci della Provincia, 543. Per le liste dei consiglieri, da sei a 12, si scende al 5%, 18 firme. Si vota in via Dario Campana dalle 8 alle 22 di mercoledi' 31 ottobre.

L'ATTACCO AL MOVIMENTO 5 STELLE -  Il senatore riminese del Movimento 5 Stelle Marco Croatti "mette il cappello, il distintivo e la faccia su opere che non voleva". Non è proprio andato giù al sindaco di Rimini Andrea Gnassi il "film" girato dal parlamentare pentastellato, in sfilata con i membri della commissione di Palazzo Madama lungo l'Adriatica dove verranno realizzate 10 opere attese almeno dal 2010. Interventi, spiega il primo cittadino, promessi da società Autostrade "in cambio" della realizzazione della terza corsia sulla A14. Terza corsia da sempre osteggiata dal Movimento che sosteneva il Comitato contrario perchè l'aumento del traffico avrebbe fatto crescere di numero anche i tumori, specie sui bambini. Scrivevano allora, legge Gnassi: "Forse i governanti non hanno approfondito la materia e le conseguenze sulla salute delle loro baldanzose scelte". Ben venga, prosegue Gnassi, "battersi per il territorio, ma attenzione alle opere cui si era contrari". Senza dimenticare che col bando Perierie "fa proclami su quanto sia giusto abolirle". E se il presidente del Consiglio Giuseppe Conte "ci mette una pezza, Croatti si prende i meriti", neanche fosse sotto il tavolo dell'incontro con Anci. Quello che serve, sottolinea il sindaco riminese, è "un po' di dignità. Ma più che un decreto, ci vorrebbero senatori e parlamentari con dignità". Quanto all'iter di queste opere, sei su 10 riguardano il Comune di Rimini, tra cui le due rotonde tra statale e consolare per San Marino e statale e provinciale 41, risale al 2000.

"Comuni coinvolti, Provincia e Regione li hanno strappati con unghie e denti", perchè non si tratta di semplici rotonde, ma di pezzi di città: con i sottopassi "si superano le fratture con le periferie". Le Istituzioni, conclude Gnassi, "vengono prima dei partiti politici. Le rotonde sono dei riminesi, non di Croatti che nemmeno le voleva. Se vuole dare una mano bene, ma nessun distintivo. Altrimenti lo metta anche per Rimini Nord e si unisca alla battaglia per i 18 milioni di euro di riqualificazione".
(Agenzia Dire)

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