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Gnassi: "Sadegholvaad sarà un buon sindaco perché ama Rimini"

Il primo cittadino uscente incorona il neo-eletto: "ha vinto a Rimini perché, con grande umiltà e rispetto per la città, è andato sui territori. Non ha fatto campagne faraoniche ma è andato lì dove c'è Rimini e non gli accordi di partito dettati da Forlì"

Jamil Sadegholvaad "è il mio sindaco" e ha vinto a Rimini "perché, con grande umiltà e rispetto per Rimini, è andato sui territori. Non ha fatto campagne faraoniche ma è andato lì dove c'è Rimini, e non gli accordi di partito dettati daForlì, le immotivate ambizioni personali, l'arroganza". Così il sindaco uscente, Andrea Gnassi, benedice la vittoria del suo assessore "un amico, un collega", e "una persona perbene". Analizzando il voto, il primo cittadino uscente chiede "il lavoro fatto ha avuto un peso nel voto di ieri e oggi? Non dovrei essere io a dirlo, ma basta guardare i numeri. Il lavoro fatto e proposta avanzata". E cioè, puntualizza, "essere all'altezza della sfida sulla base robusta del tanto fatto e sulla necessità di essere all'altezza delle nuove sfide". Cioè "l'opposto di interessi di gruppi o di singoli, sbandierati prima e urlati poi in campagna elettorale". Il centrodestra, attacca poi Gnassi, "è rimbalzato indietro di più di 15 punti percentuali dalle regionali del gennaio 2020", quando ai 5 stelle, che hanno appoggiato Gloria Lisi, ex vice dello stesso Gnassi, si sono candidati "senza un'idea, un progetto, una visione di città, hanno pagato nelle urne una fusione a freddo nella speranza di qualche posto che è stata percepita per quello che era: uno sconclusionato e bizzarro patto di potere, per giunta tutto e solo di una persona", è l'affondo. "Il rapporto con la società fatta con i 5 stelle o si fonda su fatiche, percorsi, programmi o è subalternità e convenienza tattica".

Sadegholvaad, invece, "sarà un buon sindaco perché ama Rimini. E si conferma che Jamil era ed è il candidato giusto, non il prodotto di laboratorio di questo o quello, il distillato di mille equilibrismi, ma la persona più giusta e in sintonia con la città". Detto ciò i sindaci "non possono né cullarsi sugli allori né pensare di vivere alla giornata", avvisa Gnassi. "La straordinaria vicenda di questi anni dice che vision e fatti concreti possono e devono stare nella stessa riga, e non c'è incompatibilità ideologica tra i due elementi". Però il primo cittadino uscente è convinto che Sadegholvaad "saprà fare sintesi, ripeto sintesi sui progetti, e non mediazioni, continuerà a dimostrare nella pianificazione strategica del futuro della città, agganciandola alle risorse del Pnrr". Intanto, però Gnassi festeggia: "Ha vinto Jamil e ha vinto tutta Rimini. E quel cognome strano da oggi diventerà 'normale'. Per una Rimini sempre più globale ed europea", chiosa.

Per Nadia Rossi, consigliere regionale del Pd, è stata “Una grande soddisfazione dopo mesi di lavoro senza sosta toccando tutte le zone di Rimini. Jamil è la persona giusta per fare il Sindaco della città che amiamo”. Una vittoria al primo turno sperata ma non scontata quella di Jamil Sadegholvaad, che ha potuto contare sul sostegno del Partito democratico e di tutta la coalizione di centrosinistra “Jamil al 51,3% con il Pd al 26,4% è un risultato che premia dieci anni di buongoverno della città e chiede che il cambiamento continui. Andrea Gnassi ha fatto rinascere Rimini, è sotto gli occhi di tutti ma è anche nel cuore di ognuno: quel sentimento di orgoglio nell’essere riminesi, quella fierezza nel rappresentare la città nel resto d’Italia e nel mondo, quella visione di presente e di futuro che Gnassi ci ha consegnato è il motivo per cui resterà nella storia come Sindaco e come persona. Per questo lo ringrazio. Ora la fiducia e l’entusiasmo che circondano Jamil, amministratore capace e gentile, progressista vero e coraggioso, dimostrano che la strada intrapresa è quella giusta e bisogna continuare a correre” commenta Nadia Rossi, consigliera regionale Pd. Il centrosinistra ha ottenuto buoni risultati in tutto il territorio romagnolo, con la vittoria di Gozzoli a Cesenatico e di De Pascale a Ravenna; vicinissima a vincere al primo turno anche Franca Foronchi, candidata a Cattolica, che invece andrà al ballottaggio con il sindaco uscente del Movimento 5 Stelle. “Ed anche le vittorie di Milano, Bologna e Napoli dimostrano che la sinistra è viva e lotta insieme a noi: competenza, progettualità, idee di futuro hanno avuto la meglio su tutto il resto, divisioni comprese. Che per inciso, non mi sembra abbiano dati grandi frutti. Ma oggi è il giorno dei festeggiamenti: ora a Rimini si apre la partita della formazione della Giunta e poi si inizia a lavorare per cinque anni, uniti, ascoltando i cittadini, completando quanto iniziato e dando nuovo respiro a quanto c’è ancora da fare” continua Rossi “il dato del centrodestra invece, che a Rimini si è fermato al 32%, è la conferma che aggrapparsi a tematiche pretestuose non funziona più, perché i riminesi sanno in che direzione portare la città. Ed è una direzione di accoglienza, vivibilità, inclusione e sostenibilità. È una direzione che mette al centro i giovani, l’ambiente, la cultura e le donne, l’impresa e l’agricoltura, che unisce tutte le zone di Rimini, quelle che Jamil ha raggiunto instancabilmente con i 2000 km percorsi con il suo scooter negli ultimi mesi e che sono certa continuerà a raggiungere nei prossimi cinque anni, perché sarà il Sindaco di tutti, nessuno escluso”.

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