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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

"Governo Draghi la strada più complicata, ma la più utile per l’Italia"

Marco Di Maio, parlamentare di Italia Viva, commenta così il cambio al vertice a Palazzo Chigi, con Mario Draghi, presidente del consiglio incaricato a subentrare a Giuseppe Conte

“L’obiettivo era produrre un cambio di passo vero nella gestione del Paese, nella velocità e qualità delle risposte che vengono date a cittadini e imprese. Ci si è provato in tutti modi, ora con Draghi si è scelta la strada più difficile ma più utile al Paese". Marco Di Maio, parlamentare di Italia Viva, commenta così il cambio al vertice a Palazzo Chigi, con Mario Draghi, presidente del consiglio incaricato a subentrare a Giuseppe Conte. Giovedì, su incarico del capo dello Stato, Sergio Mattarella, Draghi inizierà le consultazioni per la formazione del nuovo governo. "Era la soluzione più difficile da raggiungere, ma la più utile nell’interesse del Paese - afferma Di Maio -- Siamo, sono al suo fianco, con grande convinzione e determinazione".

Il deputato forlivese fissa le priorità indicate da Italia Viva: "Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani dei cittadini, rilanciare il Paese e volgere lo sguardo alle giovani generazioni, contando anche sulle risorse straordinarie concesse dall’Unione Europea, sono gli obiettivi che abbiamo di fronte e per i quali servono persone capaci, autorevoli, all'altezza delle sfide. Sfide che non hanno il nome di un partito, ma quello dell’Italia". La crisi di governo innescata dal partito di Matteo Renzi non è stata condivisa dall'opinione pubblica: "So bene che una parte considerevole non ha compreso, non ha condiviso, non ha approvato l'operazione che ci ha portati a questo risultato. L'obiettivo di partenza, però, era dichiarato fin dall'inizio. Se si fosse voluto perseguire l'interesse personale di qualcuno o quello di un partito, pensare "alle poltrone" o ai destini personali (compreso quello del sottoscritto), sarebbe stato molto più conveniente fare altre scelte".

Argomenta Di Maio: "Portare alla guida del Paese l'italiano più stimato, rispettato e apprezzato in Europa e nel mondo, non è una sconfitta della politica, non è un tradimento del centrosinistra, non è un favore dalla destra. Al contrario, penso che aver favorito una soluzione di questo tipo - come mi auguro facciano tutte le forze politiche che in questo momento stanno collaborando a livello europeo (Pd, M5S, LeU, Forza Italia, Italia Viva, +Europa e Azione) - è una prova di coraggio. E una chiamata alle armi per le migliori energie che la politica deve sapere esprimere".

Il parlamentare forlivese presenta quel che sarà l'esecutivo in costruzione: "Non sarà un governo tecnico come quello che abbiamo conosciuto nel 2011-'12 con Mario Monti. E' del tutto diversa la condizione, è stravolto lo scenario politico, è diametralmente opposto lo scenario finanziario. L'ex premier Mario Monti arrivò per gestire tagli draconiani e con lo spread a 500 punti, Draghi arriva per gestire 210 miliardi di euro di investimenti e con lo spread a 105)". Questo il giudizio su Draghi: ha una "personalità di rango internazionale (qui un suo 'ritratto'), che proviene dalle migliori tradizioni delle scuole finanziarie italiane e internazionali, che ha ricoperto ruoli di enorme responsabilità (direttore generale del ministero del Tesoro, governatore della Banca d'Italia, presidente della Banca centrale europea), che frequentato consessi politici europei e mondiali per lungo tempo, con una incomparabile competenza tecnica e un enorme bagaglio di relazioni ad ogni livello. Il presidente Mattarella ha affidato a Draghi la scelta su quale tipo di governo formare, senza porgli limiti o condizioni pre-costituite".

Di Maio torna anche sulle polemiche innescate dalle manovre di Italia Viva e che hanno portato alle dimissioni di Conte: "Al netto di tutti i giudizi, dei metodi e dei toni più o meno apprezzabili (e della campagna d'odio e denigrazione che qualcuno ha costruito, anche sul sottoscritto, fomentando anche minacce personali di cui i responsabili saranno chiamati a rispondere nelle sedi opportune), credo che il compito di un parlamentare sia quello di lavorare per costruire le soluzioni migliori nel contesto che ci è dato e non in quello che vorremmo. Anche quando questo implica il dovere di compiere scelte impopolari. Rispetto, quindi, le opinioni di tutti: da quelle più sguaiate e aspre fino agli apprezzamenti. Anzi, grazie a chi mi ha fatto sentire la propria voce, indipendentemente che fosse in accordo o disaccordo".

Quindi conclude: "Tra il bene di un partito e il bene del Paese, però, al netto di tutte le considerazioni e le illazioni che comprendo, sceglierò sempre il secondo. E se, come spero, Mario Draghi avrà la maggioranza in parlamento per iniziare a lavorare (in tempi brevissimi), credo che l'Italia ne trarrà sicuramente giovamento".

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