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Guerra in Ucraina, Sinistra Italiana: "Ripercussioni sulle famiglie in difficoltà economiche"

La sezione riminese chiede di "Avviare un percorso a livello comunale che passi dalla creazione di un “piano di salvataggio per quel tessuto sociale che più soffre del rincaro del costo della vita"

"L’escalation della crisi Ucraina, la drammatica guerra che si è scatenata, ci impone di concentrarci sulle ricadute che questa ha sul popolo ucraino, che come tutti i popoli che si trovano in scenari di guerra (e per il mondo ce ne sono purtroppo molti di più di quanto forse pensiamo), sono costretti ad abbandonare le proprie case, la propria terra, per provare a salvarsi". A prendere posizione contro il conflitto che sta insanguinando l'est Europa è la sezione riminese di Sinistra Italiana che, in una nota stampa, analizza la situazione sottolineando le ripercussioni nel nostro Paese. "Questa situazione - spiegano - andrà però a incidere anche su altri fattori, uno su tutti la crisi energetica che l’Italia e l’Europa stava già affrontando, con l’aumento dei relativi costi per i singoli cittadini delle bollette di luce e gas, con aumenti dal 25% fino a punte stimate del 500%, così come il caro vita che da qui ne consegue. Cittadini, così come le imprese (soprattutto le piccole e medie), circoli, associazioni, cooperative che già a causa della pandemia si trovavano in difficoltà, si troveranno di fronte a rialzi sempre meno affrontabili. Il Governo ha stanziato degli aiuti per cercare di far fronte a questo scenario, ma non sono sufficienti, soprattutto se pensiamo che, in virtù dell’escalation bellica, gli ultimi aiuti stanziati hanno subito un taglio di 100 milioni di euro. Ci si è adoperati con misure che danno la possibilità ai cittadini di rateizzare gli importi dovuti, ma queste misure pensiamo possano avere un impatto nel breve termine, mentre abbiamo l’obbligo di guardare a ciò che succederà nel medio e lungo periodo, perché non crediamo possano essere sufficienti. Ci chiediamo se non sia il caso di avviare un percorso a livello comunale, che passi dalla creazione di un “piano di salvataggio” delle famiglie, del tessuto sociale che più soffre del rincaro del costo della vita, che non sia il caso di avviare un confronto anche con Hera e gli altri gestori dei servizi, magari ragionando sui profitti di questi, destinandoli agli aiuti per le fasce più deboli; insomma, un piano per affrontare l’emergenza che metta nelle condizioni le fasce più colpite di riuscire ad affrontare il caro vita". 
 

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