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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Il candidato sindaco Marzio Pecci presenta il suo programma per Rimini

"Offriamo ai riminesi l’alternativa per abbattere il “sistema Rimini”, gestito da un gruppo di potere, che ha paralizzato ed impoverito la città negli ultimi 40 anni"

Si è tenuta sabato mattina la conferenza stampa del candidato a sindaco di Rimini Marzio Pecci, della Lega Nord, che ha presentato il suo programma elettorale. "La coalizione di centro destra - ha esordito Pecci - offre ai riminesi l’alternativa per abbattere il “sistema Rimini”, gestito da un gruppo di potere, che ha paralizzato ed impoverito la città negli ultimi 40 anni, a vantaggio esclusivo di pochi soliti noti. Il nostro programma si fonda dunque su un reale ribaltamento di prospettiva: non gli interessi di pochi eletti, amici e amici degli amici, questuanti e clienti vari, come ormai siamo abituati a vedere, ma gli interessi di tutti i cittadini saranno al centro della nostra attività amministrativa. Abbatteremo le distanze frapposte dagli apparati burocratici per rispondere al primo e primario bisogno del cittadino:  la partecipazione e la  trasparenza, per un’Amministrazione in grado di dare risposte certe, efficaci ed immediate, eliminando ogni inutile filtro burocratico. Per la rinascita della città, per il rilancio dell’aeroporto, per l’autonomia della Romagna e un no allo scippo della Fiera".

“Cittadini al centro - ha proseguito il candidato a sindaco -  significa che l’azione amministrativa si deve fondare sugli interessi dei cittadini e deve mirare al loro miglior soddisfacimento. Il tema è tutt’altro che banale, perchè la politica di sinistra da tempo ha mostrato quanto poco abbia avuto a cuore il benessere dei cittadini e quanto sia stata cieca e sorda alle loro istanze. Occorre dunque implementare e rendere effettivi tutti gli spazi e i momenti di ascolto e partecipazione. Abbiamo pensato all’istituzione delle "Istanze d’Arengo", ovvero alle proposte di iniziative di interesse comunale, presentate dai cittadini e su cui il Consiglio Comunale si debba  necessariamente esprimere nell’ambito di un pubblico confronto. Il benessere del cittadino è trasversale a tutti gli assessorati comunali, ma nessuno di essi singolarmente ne può avere la visione complessiva. Proponiamo allora, l’istituzione dell’Assessorato al benessere, cultura e identità cittadina, un ufficio senza portafoglio, dotato di potere consultivo e soprattutto propositivo nei confronti della Giunta, che sarà tenuta a deliberare in merito".

La Sicurezza Urbana
"Le politiche per la sicurezza si devono fondare sui bisogni individuali e collettivi dei cittadini. La partecipazione dei cittadini deve essere promossa in quanto strumento di intervento trasversale, perché li coinvolge in tutte le fasi, ovvero nella definizione, nell’implementazione e nella valutazione degli interventi. Pensiamo soprattutto ai giovani, che devono essere soggetti necessari della piena partecipazione. Il problema della sicurezza urbana si lega a doppio filo con le politiche locali. Occorre potenziare l’efficienza dei servizi pubblici e riqualificare il territorio, perché servizi inefficienti e territori degradati generano malessere e disagio. La sicurezza: essere sicuri della incolumità propria e dei propri famigliari, della propria casa, dei propri beni, della propria privacy. Non solo: la sicurezza della città si colloca in uno spazio ben più ampio, che va riempito con azioni intelligenti di prevenzione, di mediazione dei conflitti, di riduzione del danno, per offrire alle persone buone condizioni di vita. Politiche per la sicurezza sono quindi le azioni volte al conseguimento di un’ordinata e civile convivenza nella realtà urbana. Oggi i riminesi si sentono - e purtroppo effettivamente sono -  in una condizione di estrema insicurezza, e dunque, in pericolo. Sono notizie all’ordine del giorno i furti, le rapine, le aggressioni. Con vero sconforto e preoccupazione abbiamo letto i dati sulla criminalità pubblicati a dicembre 2015 (7.12.2015 Sole 24 ore), da cui emerge che Rimini si colloca tra le 10 città d’Italia in cui è più rischioso vivere. Un triste primato per Rimini: quello della criminalità. I reati per il 2014, stando alla classifica de Il Sole 24 Ore, piazzano la città romagnola al secondo posto dopo Milano. Il totale complessivo di reati denunciati a Rimini è di 26.631.   Per quanto riguarda i furti, Rimini conquista addirittura il primo posto: 5.648 reati con un +3,4%, rispetto al 2013. Purtroppo in aumento anche i borseggi: 1.006 nel 2014, con un + 6,5%. I criminali si specializzano sul territorio, e a Rimini scorrazzano più di tutti i borseggiatori. Scorrendo la classifica, i furti nelle abitazioni sono aumentati del 10,73% che portano Rimini all’11° posto. Settimo posto, invece, per le frodi informatiche (+10,40%). Per quanto riguarda infine le estorsioni, rispetto all’anno precedente, sono aumentate del 40% (la città si piazza all’11esimo posto), mentre i furti d’auto (che fanno guadagnare a Rimini la 34esima posizione) hanno registrato un incremento del 3,19%. In sintonia con le menzogne governative, Gnassi si affida ai dati pubblicizzati dalla Questura per il 2015, secondo cui parrebbe diminuito il numero dei reati denunciati. Sappiamo però che si tratta di dati non credibili, anche perché stranamente tutte le Questure d’Italia hanno annunciato dati di criminalità in calo, quando si sa perfettamente che non è così. Tanto è vero che la Questura di Rimini ha comunque dovuto ammettere che vi è un significativo rovescio della medaglia costituito dal maggior numero di arresti. Infatti il numero degli arresti effettuati dagli agenti della Questura di Rimini e dei commissariati estivi di Riccione e Bellaria è cresciuto di oltre il 30% (in totale 120 persone), mentre del 15% il numero dei denunciati a piede libero. Gli altri si beano nel propinare dati taroccati. Noi, che sappiamo che i riminesi sono intelligenti, pensiamo che la sicurezza oggi più che mai sia un'esigenza di primaria importanza. La politica degli annunci è finita e i cittadini non daranno scampo al PD e lo manderanno a casa per aver promesso tanto e realizzato poco o niente".

Presidiare il territorio
"La Polizia Municipale deve essere presente su tutto il territorio e nei quartieri: non si può gestire la sicurezza se non si conoscono il territorio e i suoi abitanti. E’ fondamentale riattivare anche i servizi notturni, ingiustamente ridotti dall’attuale amministrazione, con le deleterie conseguenze criminogene che sono sotto gli occhi di tutti. Occorre dotare la Polizia Municipale di strumenti di difesa moderni come il dissuasore “Taser” (pistola elettrica) per rendere innocui gli aggressori, ma anche di nuove tecnologie per implementare ed integrare la presenza fisica dei vigili attraverso l’utilizzo di sistemi integrati di telecamere di sorveglianza (anche con funzionalità di lettura targhe) e controllo dall’alto attraverso i droni. I Comandi di Polizia Locale devono dotarsi di strumenti e sistemi per accedere in tempo reale alle banche dati disponibili; alle informazioni su veicoli e documenti rubati o smarriti; a posizioni assicurative dei veicoli; allo stato dei permessi di soggiorno dei cittadini extracomunitari; alla raccolta delle denunce presentate dai cittadini; alle utenze elettriche idriche energetiche e di telecomunicazione per agevolare le verifiche per l'accertamento della residenza; alle residenze e ai requisiti di richiesta e di permanenza sul territorio" Prevenzione Non può esistere sicurezza senza adeguati interventi di prevenzione. Elmineremo le situazioni di degrado e disagio sul territorio; contrasteremo la prostituzione su strada; implementeremo la sorveglianza tecnologica; avvieremo progetti di educazione alla legalità, soprattutto per coloro che, come gli stranieri, devono imparare, conoscere e rispettare le nostre leggi e cultura, per integrarsi socialmente su  questo territorio. Avvieremo percorsi educativi alla risoluzione del conflitto; introdurremo sistemi di community policy; integreremo i sistemi di comunicazione e collaborazione tra forze dell'ordine, agenti della Polizia Locale, Istituti di Vigilanza Privata e cittadini. Intendiamo impiegare la protezione civile nel controllo dei parchi pubblici; installeremo colonnine SOS, in particolare nelle aree verdi urbane, così che i cittadini possano contattare in tempo reale la Polizia Municipale per segnalare persone, situazioni pericolose o sospette. La presenza dei Rom è amissibile solo a patto che gli adulti abbiano un lavoro, che i minori frequentino la scuole e che risiedano in campi controllati; lavoreremo per il mantenimento della sede della Polizia Postale, che svolge quotidianamente un ruolo indispensabile nella vigilanza antirapina, nella prevenzione e lotta al crimine informatico, alle truffe online al phishing, e alla pedopornografia su internet, nelle attività di educazione e sensibilizzazione negli istituti scolastici di Rimini".

Lotta alla burocrazia - Condivisione & Trasparenza
"La semplificazione burocratica, la condivisione e la trasparenza, - solo annunciate e mai realizzate dalla Giunta Gnassi - sono un tassello fondamentale per la ripartenza della citta’ e perché i cittadini riacquistino fiducia nel rapporto con l’ente che li rappresenta. Passare dalle belle parole e dagli inutili tavoli e convegni a spese dei cittadini, ai fatti, questo è il nostro impegno. Per promuovere la comunicazione e la trasparenza amministrativa proponiamo una serie di strumenti concreti come la realizzazione di una web tv del Comune con la diretta di tutte le sedute; la pubblicazione periodica di tutti i contratti di consulenza; la pubblicazione periodica di tutti i contratti di fornitura; la pubblicazione periodica di tutti i contratti di lavoro e locazione. Istituire un obbligo nella pubblica amministrazione di  rispondere entro due giorni lavorativi alle email dei cittadini; l’informatizzazione della macchina comunale con la creazione di archivi informatici per liberare spazi da dedicare ad attività sociali; internet gratuito in tutti i luoghi pubblici, lungomare parchi e piazze".

Lotta all’abusivismo commerciale
"Il fenomeno, a causa della persistente mancanza di serie iniziative di controllo, ha assunto dimensioni allarmanti ed insostenibili. Commercianti, turisti e cittadini sono vittime ma il danno complessivamente si ripercuote sull’economia e la legalità. Tra le prime azioni da porre in essere vi è senza dubbio l’incremento dei controlli  tempestivi  ed attivi della P.M. ma anche l’introduzione di norme di rigore nel regolamento comunale e l’esercizio dei poteri di ordinanza in capo all’Amministrazione ed al Sindaco".

Il bilancio
"Il bilancio comunale costituisce lo strumento cardine per la verifica finanziaria della programmazione amministrativa. In questi tempi di “prelievo forzoso” operato dallo Stato centrale sugli Enti Locali, occorre valutare con molta attenzione i costi amministrativi per ottimizzare le risorse disponibili. Occorre innovare sui sistemi integrati pubblico-privato ed è necessario altresì intervenire sulla macchina amministrativa in modo da renderla più snella ed efficace, agendo sulla produttività e sulla meritocrazia. Sotto questo aspetto vanno ridotte le consulenze e gli incarichi esterni per valorizzare le professionalità presenti nell’organico dell’amministrazione. Occorre rinegoziare il debito comunale per ridurre gli oneri e valutarne un’eventuale ricollocazione tramite l’emissione di obbligazioni. Imposte locali: rimodulare la tassazione locale agevolando le categorie più deboli e fragili; recuperare e valorizzare il patrimonio immobiliare comunale; correggere le inefficienze; utilizzare gli strumenti di finanziamento, in particolare europeo, per le azioni di sviluppo locale. Intendiamo conseguire l’abbattimento dei costi dei servizi erogati da Hera, per tutti i cittadini e con immediatezza per le fasce più deboli (pensionati con trattamenti al minimo, giovani coppie). In caso contrario usciremo da Hera e torneremo a gestire direttamente i servizi".

Il benessere delle persone PIL (Prodotto Interno Lordo) & BIL (Benessere Interno Lordo)
"Gli indicatori economici di prodotto non bastano. L’azione politico amministrativa deve mirare al benessere dei cittadini e garantire loro la miglior qualità di vita possibile. Rimini e la Romagna godono di una situazione certamente migliore di altri territori italiani, ma vi sono preoccupanti segnali negativi, che non possono essere trascurati, e che sono l’effetto delle mancate risposte del Governo alla perdurante crisi economica. Preoccupa in particolare la crisi del ceto medio. Assistiamo infatti ad uno slittamento verso il basso delle famiglie e delle persone ai gradini inferiori della scala sociale, colpite dallo Stato con insostenibili obblighi normativi e contributivi e però privi di cittadinanza sociale. I riminesi non saranno più sfavoriti rispetto agli immigrati. Il ceto medio andrà dunque sostenuto e non escluso dalle politiche sociali, al contrario di quanto accaduto sino ad oggi. Famiglia: è il nucleo fondante della nostra comunita’. Sostenere la famiglia significa costruire una societa’ migliore. I principi su cui intendiamo incentrare la nostra azione di governo sono: sussidiarieta’, solidarieta’ e partecipazione. Per questo particolare attenzione  verrà posta alla realtà del volontariato locale, anche con azioni di promozione e valorizzazione, quale risorsa imprescindibile per la realizzazione di politiche sociali solidali. Minori: Intendiamo implementare i servizi, in particolare per la prima infanzia, con l’obiettivo della gratuità degli asili nido. L’asilo nido di nuova concezione cui abbiamo pensato è uno spazio pedagogico a misura di bambino, con scelte mirate al contenimento del consumo energetico. Un luogo per educare al gioco e alla creatività, ma anche al rispetto per la natura e all’eco-sostenibilità. Anziani: La popolazione anziana deve essere soggetto privilegiato di azioni che promuovano la vita attiva e l’autonomia, valorizzando anche le esperienze e le risorse di cui gli anziani sono portatori. Ad esempio, pensiamo all’interazione anziano- bambino con la creazione di asili all’interno delle strutture per anziani. Occorre poi rispondere alle diverse esigenze di assistenza, dal sostegno al domicilio e alle famiglie all’utilizzo delle nuove tecnologie, come il soccorso a distanza".

Disabilità e tutela dell’handicap
"L’Italia è tra i paesi meno avanzati in tema di cultura dell’handicap, occorre pertanto intervenire prioritariamente sull’educazione, l’informazione e la sensibilizzazione sul tema. I disabili hanno bisogno di essere compresi, rispettati e tutelati nelle loro diversità ma soprattutto di avere dalle Istituzioni risposte celeri alle loro esigenze eliminando tutti gli appesantimenti burocratici con cui devono fare i conti e che di fatto ingessano anche la macchina amministrativa. Proponiamo ad esempio l’istituzione di un tutor responsabile, che segua e coordini tutte le procedure che il disabile deve affrontare, in ASL, in Comune, all’INPS, presso le scuole e per il collocamento al lavoro. Dal punto di vista della mobilità sono obiettivi immediati: la rimozione integrale di tutte le barriere architettoniche; la realizzazione di percorsi sicuri per non vedenti impiegando segnalatori di terra ed acustici in corrispondenza degli attraversamenti semaforici; il potenziamento del trasporto pubblico locale La nostra società è sempre più complessa e produce frequenti quadri di fragilità su cui è importante riflettere: pensiamo a genitori single o separati, persone che improvvisamente perdono il lavoro o vengono colpiti da imprevisti eventi destabilizzanti. Per loro abbiamo pensato a soluzioni di cohousing o housing sociale in grado di rispondere in via immediata ai bisogni abitativi in un contesto dignitoso. Le politiche giovanili devono essere improntate al valore dell’istruzione e della cultura, unici fattori in grado di far crescere le giovani generazioni in modo libero e consapevole, affinchè siano il nostro futuro migliore. A tal proposito prevediamo: l'incoraggiamento dell'incontro tra scuola, università e lavoro; l'utilizzo gratuito da parte delle scolaresche dell'anfiteatro per attività culturali e interdisciplinari; l'abbattimento del 50% delle tariffe dei trasporti locali; la promozione del territorio, delle sue peculiarità e delle opportunità professionali e lavorative che offre; l'apertura dell'Istituto Superiore Nautico a Rimini; incentivare l’autoimprenditorialità giovanile, con la creazione di appositi incubatori di impresa e di un programma speciale di agevolazioni fiscali, finanziarie e di consulenza e assistenza tecnica. Il benessere dei cittadini comporta anche interventi attivi. Anche e soprattutto nell'ambito della salute e a tal proposito lavoreremo per: "l'amianto zero", censendo e progressivamente bonificando tutti gli edifici pubblici e privati fino alla completa eliminazione di questo materiale cancerogeno; ridurre le emissioni di polveri sottili incrementando l'utilizzo di veicoli elettrici o ibridi e avviando una politica di incentivi per chi sostituisce caldaie a olio combustibile; favorire l'approvvigionamento idrico con l'installazione di colonnine gratuite sia per l'acqua naturale che gassata favorendo l'utilizzo di contenitori in vetro. Intendiamo inoltre intervenire in modo sostanziale sulla gestione dell'edilizia pubblica revisionando i parametri e favorendo in tal modo i nuclei familiari con maggiore anzianità di residenza nel comune. In ambito sanitario, altro tema fondamentale per il benessere e il miglioramento della qualità di vita dei cittadini prevediamo il recupero dell’azione e iniziativa comunale, perchè riteniamo che la perdita/delega di competenza in favore delle ASL non sia positiva per i cittadini e che il Comune debba invece riassumere un proprio ruolo di controllo propositivo e decisionale nell’interesse della comunità. In particolare la nostra azione sarà volta a garantire ai riminesi la totale trasparenza nel bilancio dell'Area Vasta Romagna; a potenziare i servizi sociali di assistenza domiciliare che si rivolgono ad anziani non autosufficienti , a persone con disabilità fisica o psichica e alle famiglie in difficoltà. Vogliamo che tutti gli eventi culturali ed artistici, siano essi pubblici o privati, debbano prevedere una raccolta fondi o comunque un contributo dedicato a questo delicatissimo settore; potenziare il Servizio di Continuità Assistenziale (Guardia medica) con l'obiettivo di ridurre il flusso dei pazienti con patologie minori al Pronto Soccorso e coinvolgendo le associazioni di volontariato nel trasporto sanitario gratuito in ambulanza; istituire il servizio di Guardia medica Pediatrica, sia telefonica che ambulatoriale; incentivare la creazione di strutture residenziali in cohousing a risposta flessibile ed integrata; rilanciare la Rimini termale puntando su salute e benessere anche nel settore turismo. Anche lo sport è un settore di primaria rilevanza per il benessere delle persone, e costituisce un formidabile elemento di crescita personale ma anche  sociale, dato che favorisce una straordinaria occasione di identità e coesione. La scarsa attenzione che gli è stata sinora dedicata è dunque un danno gravissimo per la città, cui intendiamo rimediare da subito. La grave crisi dello sport riminese, di cui è emblematico il dramma del Rimini Calcio, deriva soprattutto dalla programmazione politico amministrativa, del tutto squalificante, superficiale ed approssimativa. Non risultano convocazioni recenti della Consulta dello Sport; istituzioni internazionali con sede locale come il Panathlon Club, che fa della promozione della cultura sportiva la sua mission, vengono snobbate. Si parla spesso di valenza turistica dello sport di alto livello, ma non ci sono strutture ad hoc per “catturare” e portare a Rimini grandi manifestazioni. Occorre dunque sia investire per la realizzazione di nuovi impianti sportivi, sia intraprendere una seria programmazione amministrativa con una azione di guida e coordinamento degli eventi e delle diverse associazioni sportive. A Rimini deve esser sempre alta stagione e la possibilità di utilizzare impianti sportivi di qualità rappresenta certamente una opportunità in più per la scelta turistica. Una delle espressioni più belle in tal senso è la realizzazione della città degli sport a Torre Pedrera, dove vi troverà spazio anche la piscina ad onde, impianto di grandissimo richiamo non solo per i sempre più numerosi surfisti e bodyboarder, ma anche per i bagnanti. L’ impianto sarà in grado di soddisfare le differenti esigenze degli utenti contemporaneamente, con diversi tipi di onde che riproducono quelle dell'oceano. Troviamo che sia fondamentale, per un reale sviluppo del comparto, la realizzazione di una rete delle associazioni sportive La carenza di fondi e di programmazione limitano fortemente l’efficacia delle azioni del mondo sportivo. La stessa frammentazione delle associazioni è un elemento di forte debolezza. Noi vogliamo far fronte a questa situazione con la creazione di una rete delle associazioni sportive, coordinata da un comitato rappresentativo di ciascuna disciplina, per la riprogrammazione anche finanziaria di una Rimini sportiva, una Rimini inclusiva, aperta a tutte le categorie, da quelle amatoriali a quelle professionistiche e che offra grandi occasioni ed eventi ai riminesi e ai turisti. Un altro aspetto su cui vogliamo porre attenzione è quello della promozione della cultura sportiva nelle scuole. Lo sport è portatore di un fortissimo messaggio partecipativo ed inclusivo ed è fondante di una società aperta ma rispettosa delle regole. Vivere da sportivi significa anche favorire la prevenzione ergonomica per le devianze posturali, educarsi ed educare alla salute, ridurre il rischio di obesità infantile e diabete giovanile. Lo sport promuove inoltre norme di sicurezza per l’incolumità degli studenti, informazione contro le sostanze dopanti, tolleranza verso le minoranze etniche e confessionali, socializzazione con i diversamente abili, empatia, relazione per arginare il fenomeno del bullismo, legalità e coesione sociale".

Anche il benessere animale è nelle nostre corde.
"Gli animali d’affezione sono ormai parte delle nostre famiglie ed il loro benessere è anche il nostro. Purtroppo esistono anche i fenomeni dell’abbandono, del maltrattamento e del randagismo, che, oltre ad essere intollerabili da un punto di vista etico, comportano anche rilevanti esborsi. Per ridurre questi fenomeni vogliamo promuovere le adozioni, incentivandole con agevolazioni tariffarie e fiscali e per fare questo pensiamo sia necessario operare per una miglior allocazione degli stanziamenti comunali. I canili e le colonie feline devono essere solo un luogo di primo intervento, cura e transito per gli animali. Superata la fase emergenziale questi animali devono poter trovare una famiglia. Pensiamo inoltre di promuovere iniziative in ambito scolastico per promuovere la cultura e il rispetto verso gli animali, un'attenzione che trova espressione anche nella promozione di un'offerta turistica "pet friendly", creando una rete e una struttura che garantisca agevlazioni sugli acquisti di settore oltre che sulle strutture ricettive del territorio. L'ipotesi è quella di creare un vero e proprio circuito e la creazione della card "Mi fido di te". A Rimini, poi manca una colonia felina e la sua assenza si fa sentire. Vogliamo creare un'oasi dove i gatti possano essere curati e assistiti per poi essere affidati e adottati con il sostegno dei volontari. Questa è la Rimini che vogliamo, una città che abbia una nuova visione urbanistica e d'immagine perché Rimini torni ad essere capitale del turismo, oltre che della cultura. La città si deve sviluppare in altezza, per recuperare le aree verdi a terra e fermare il consumo del suolo: vogliamo consentire il trasferimento in favore del proprio fabbricato delle superfici del lotto contiguo oggetto di acquisto, a condizione che la relativa area venga liberata e adibita a verde, con possibilità di realizzare parcheggi interrati. Vogliamo una Rimini bella, a partire dalle sue porte che attualmente sono deprimenti e prive di ogni attrattiva, sia per i cittadini che per i turisti. La Porta Nord. E’ certamente il Ponte di Tiberio, che deve essere alleggerito del carico veicolare, preservato e valorizzato, quale importante vestigia romana. Occorre realizzare sul lato nord un ponte leggero per il traffico e prevedere un silo interrato da adibire a parcheggio. Il silo sarà sovrastato da giardini, che daranno continuità al Parco del Marecchia. Il Parco è una grande risorsa che deve essere valorizzata, insieme alle sponde del fiume. Una volta terminati i lavori, dalla Porta Nord si entrerà nella città storica, per ammirare il Duomo, la Rocca Malatestiana, l'Arco di Augusto, la Domus e l'Anfiteatro, in un percorso artistico culturale senza soluzione di continuità. La Porta Sud. Oggi l’ingresso sud è desolante: una strada costeggiata da colonie in stato di abbandono, completamente degradate e prive di futuro. Uno dei tanti esempi del fallimento della politica urbanistica riminese. Questi immobili possono e devono trovare una destinazione fruibile come servizi o strutture. Ecco perchè abbiamo pensato che la Porta Sud possa essere il luogo di realizzazione del polo del benessere e della salute. Occorre qui prevedere un asse viario parallelo alla ferrovia, oppure l’interramento del tratto di litoranea fino al confine con il Comune di Riccione. La Porta Ovest. La Società Autostrade deve essere sollecitata all'esecuzione dei lavori di sua competenza, più precisamente all'incrocio con la circonvallazione. Qui, invece della prevista rotatoria occorrerebbe pensare ad un cavalcavia oppure ad un sottopasso che renderebbero il traffico sicuramente più scorrevole. Deve senz'altro essere rivista la viabilità, là dove si arriva ai piedi della Flaminia passando da 4 a 2 corsie con una strozzatura che deve essere eliminata. Occorre uno studio per l'efficace smaltimento del traffico, ad esempio allargando la rotatoria. La Porta Est. La porta est alla città è l'arenile. Il piano spiaggia deve esser reso effettivo mentre come è stato pensato dalla amministrazione uscente è decisamente fallimentare. Peraltro se verranno confermati i parametri della Corte dei Conti sui costi delle acquisizioni, pari a 1.500,00 € al metro quadro, si dovrà mettere in conto un'investimento elevatissimo. La spiaggia ha assoluta necessità di essere rinnovata, per cui occorre procedere all’immediata approvazione di un piano spiaggia che consenta agli operatori balneari di intervenire rapidamente. Il piano spiaggia sarà semplice e di facile interpretazione, essendo l’arenile già regolamentato dal codice della navigazione. Il lungomare dovrà ugualmente essere riqualificato, ma per fare ciò occorrerà prima approvare il piano del traffico. Per ogni intervento atto a migliorare la Porta Est (e le altre porte della Città) occorrerà trovare le risorse e gli incentivi per la sua realizzazione dallo Stato, Regione e Comunità Europea. Nelle condizioni attuali, infatti, si stimolano le aspettative dei privati senza alcuna chiarezza circa la destinazione delle aree, senza una cornice normativa chiara per le imprese, e senza risorse pubbliche specificamente allocate e con fondi europei ancora non aggiudicabili".

Anche il Centro Storico vuole la sua parte.
"Rimini ha un meraviglioso centro storico, peraltro sconosciuto alla maggior parte dei turisti e che è stato gravemente pregiudicato dalle scelte delle precedenti amministrazioni. In primo luogo dobbiamo far fronte al danno alle attività commerciali, che hanno sofferto e soffrono l'errore di aver consentito la costruzione del centro commerciale le Befane, troppo vicino alla città e che ha impoverito il tessuto commerciale, costituito dai negozi di vicinato. In secondo luogo dovremo risolvere l'impossibilità di frazionare gli immobili e trovare una soluzioen agli stretti vincoli per la ristrutturazione che hanno portato all’abbandono e al forte deprezzamento delle proprietà. Il centro storico deve dunque esser ripopolato e rivitalizzato, mediante la revisione della disciplina urbanistica e la previsione di benefici fiscali e tariffari per coloro che andranno a ristrutturarne e ripopolarne gli edifici. Le attività commerciali del centro dovranno esser incentivate alla creazione di reti e centri commerciali naturali, atti a potenziarne e migliorarne l'attrattività, anche portando a Rimini le “grandi firme”. Puntiamo alla realizzazione di una sola città non più "sopra e sotto la ferrovia: L'urbanistica è un fattore di coesione sociale" Oggi la città esprime un modello organizzativo caratterizzato da tanti spazi che non forniscono una identità e non sono relazionali, a causa soprattutto della frattura costituita dalla presenza della ferrovia, che separa il Centro da Marina. Occorre ricucire il tessuto urbano, collegando il Centro storico con Marina Centro, attraversando la linea ferroviaria lungo due assi, il “Tirante commerciale e Turistico” e il “Tirante culturale e ricreativo”. Si tratta di un piano di sviluppo con la realizzazione di una “Piastra” su tutta l’area del dopolavoro ferroviario che va da via Dante  all’inizio del Parco Renzi (Callas – Cervi). Questo progetto include anche la "bonifica" della zona compresa tra il piazzale C. Battisti, passando per via Graziani, sino ad arrivare al grattacielo. In tale contesto andrà valorizzata anche il viale Principe Amedeo. La “Piastra” sarà il cuore nevralgico e il punto d’unione tra la città del mare e il centro: sarà un centro attrezzato con attività commerciali, servizi e terminale passeggeri. Ospiterà anche la nuova sede del mercato coperto, con evidenti ricadute positive sia per la clientela sia per gli esercenti, perché sarà un luogo “baricentrico” rispetto alle due zone. Il Tirante commerciale della “Piastra” si svilupperà sotto la ferrovia in una prosecuzione del cardo romano che invece di ruotare verso la stazione rposeguirà passando sotto la ferrovia per poi risalire dalla parte del mare. L’asse così progettato permetterà di assorbire tutti i flussi che provengono dal mare, senza farli più convergere in una unica infrastruttura, quella del sottopasso di viale Principe Amedeo. Il “Tirante culturale” sarà costituito dal prolungamento delle mura orientali dell’arco d’Augusto, passerà per l’Anfiteatro romano, attraverserà via Roma ed entrerà nell’area di intervento (Piastra). Nel cuore della Piastra prenderanno vita numerose attività commerciali, direzionali e ricreative. La zona tra i due “Tiranti” sarà concepita per dare spazio ad attività ricreative con esercizi pubblici ed un’area museale-archeologica di supporto all’Anfiteatro, moderna e contemporana, aperta a nuove iniziative culturali. E’ il nuovo concetto di museo che prende forma in questo contesto, un luogo dove non solo si visita l’arte, ma ci si può anche distrarre, divertirsi e riposarsi. Il secondo “Tirante” ospiterà spazi di ritrovo, spazi per l’associazionismo e Università. In questa struttura-cerniera di nuova costruzione sorgeranno ambienti dedicati agli studi, ai seminari, all’esposizione, ai supporti tecnologici, al tempo libero ed alla socializzazione. Infine comprenderà, come detto, oltre ai servizi per i cittadini, la nuova sede del CEIS che dovrà essere realizzata in legno e vetro seguendo le linee della progettazione ecosostenibile “a misura di bambino”. La struttura dovrà essere il risultato dell’incontro tra architettura, pedagogia, psicologia e antropologia. Non dovrà essere una “scatola abitabile” come avvenuto nelle strutture create fino ad oggi, ma un luogo da fiaba, da esplorare e scoprire, perfettamente integrato. L’area del mercato coperto liberata dovrà servire da congiunzione tra piazza Antonio Gramsci/p.zza Castelfidardo con il centro storico e via IV Novembre permettendodi unire il recuperato Anfiteatro al centro storico. Anche i quartieri torneranno al centro dell'azione comunale e ne saranno valorizzate le singole identità. Miramare, Rivazzurra, Marebello, Bellariva, Rivabella, Viserbella, Viserba e Torre Pedrera rimangono le “cenerentole” della riviera riminese, nonostante i numeri che continuano a produrre le imprese e i lavoratori che vi operano. Colonie diroccate, parchi pubblici brulli e degradati, prostitute, abusivismo commerciale, microcriminalità, cambi di proprietà sospetti nelle attività turistiche: questo è “l’ambiente per lo sviluppo” per gli eroici imprenditori che ancora lavorano in queste zone. Per ognuno di questi “quartieri” occorre una fortissima politica di valorizzazione con progetti ed investimenti di livello, ma che trovi il pieno coinvolgimento degli operatori e dei residenti locali. Il primo passo è riscoprire l’anima, l’identità di ciascun quartiere, a partire dalle sue radici, dalla sua storia, cui far seguire un programma di riqualificazione che individui per ogni quartiere gli interventi – arredi, piazze, strutture per grandi eventi, spettacoli, tempo libero, benessere, che lo connoti fortemente. Riteniamo, quindi, che ai singoli quartieri vada versata una quota del gettito dell’imposta di soggiorno, da impiegare per la realizzazione di specifici eventi. Occorre istituire un ambito di discussione qualificato, ad esempio un “forum permanente” che garantisca competenze tecniche e ricerca di risorse economiche in funzione di una programmazione territoriale snella e operativa e col supporto permanente alle imprese, per prime quelle locali, che vogliono investire nella riqualificazione e nello sviluppo del luogo dove vivono e lavorano. Gli strumenti urbanistici devono dunque esser immediatamente modificati ed adeguati, riconoscendo incentivi per gli abbattimenti e ricostruzioni, oltre che per le demolizioni delle superfetazioni a terra, in cambio della possibilità del correlativo trasferimento in altezza. E’ necessario rivitalizzare i monumenti dato che gli ultimi dati nazionali vedono in crescita il turismo culturale, ma Rimini continua a non  beneficiarne. La città deve entrare nel circuito del turismo culturale mondiale e diventare un polo attrattivo insieme a Roma, Firenze e Venezia per i monumenti di cui dispone. I monumenti e gli immobili storici dovranno esser valorizzati anche sotto profilo degli eventi".

"Per quanto riguarda la viabilità siamo convinti che la città debba esser liberata quanto più possibile dal peso del traffico veicolare privato, con benefici effetti sulla circolazione e sulla riduzione dell’inquinamento. Dovrà dunque esser incentivata la mobilità pubblica con il rinnovo del parco mezzi, che sono obsoleti ed inquinanti. Occorre tornare ad una città a misura d’uomo, impiegando nuovi mezzi pubblici elettrici ed a basso tasso di inquinamento e consumo energetico, realizzando aree pedonali e piste ciclabili vere. La realizzazione di silos per il parcheggio delle auto consentirà di liberare le carreggiate delle vie cittadine dagli spazi per la sosta, con un miglioramento della circolazione generale. L’area occupata attualmente dal Parcheggio Santa Rita, potrà esser riqualificata e riportata alla sua destinazione naturale di Piazza, mentre il parcheggio sarà spostato nell’area Settebello che sarà riqualificata mediante la realizzazione della “Piastra”. I collegamenti col centro storico saranno facilitati con navette e ciclabili. Contestualmente a queste operazioni verrà realizzato un nuovo arredo urbano, riportando decoro alla città. La attenta rilettura della città passa anche per le luci e i colori. Serve un piano dei colori e dell'illuminazione oltre che un piano per le facciate del centro storico. Occorre inoltre mettere a regime i parchi".

"Pensiamo che la creazione di un Parco Marino a Rimini sia funzionale a molteplici esigenze e tra queste alla tutela ambientale. Il sottocosta è elemento indispensabile per tutelare la ricchezza ittica dell'alto Adriatico. Lo strato sabbioso inoltre è un indispensabile filtro biologico di trasformazione dei nitriti in nitrati. Non solo, il Parco Marino può diventare un’attrazione turistica. L’attività subacquea negli ultimi decenni si è molto diffusa e il Parco sarà una meta molto apprezzata dagli appassionati della biodiversità. Infatti il nostro mare ha delle caratteristiche molto particolari, determinate per la maggior parte dalla forte escursione termica stagionale. In estate oltre 28° con pesci e vita tipica dei mari caldi del sud (tropicalizzazione); in inverno sotto gli 8° con una fauna tipica dei mari del nord, come sulle coste inglesi. Il Parco Marino avrà inoltre una funzione ambientale di elevata importanza, impegandola anche come zona di ripopolamento ittico. Il progetto sarà realizzato per gradi, partendo da un nucleo preesistente per poi procedere ad interventi di ampliamento e riqualificazione. La zona di tutela biologica partirà dalla spiaggia, ovvero dalle poche dune rimaste al confine con Riccione, dietro le ex colonie bolognesi; da qui si allargherà ad una fascia di mare ampia almeno sei miglia che ingloberà la zona delle Piramidi. Quest’ultima è un’area con manufatti posizionati in vista di un impianto di itticoltura, mai partito e ora ricchissimo di vita, già visitata da tanti sub".

"Il rispetto dell'ambiente e la valorizzazione delle biodiversità ci porta obbligatoriamente a progettare un futuro alternativo a creare vere e proprie  Smart city (e ad investire sulle) energie rinnovabili. La nuova Rimini per noi passa anche per il rinnovamento sotto il profilo energetico e per questo puntiamo alla realizzazione di un piano energetico strategico che avrà come obiettivo quello di superare gli standard europei 20-20-20. Punteremo sulle facilitazioni e sui crediti agevolati a chi costruisce in classe A++++, A+++,A++,A+; istituiremo uno sportello comunale dell’energia a supporto dei cittadini e degli amministratori comunali con confronti continui con gli ordini professionali. Incentiveremo la riqualificazione energetica con sgravi sugli oneri e le imposte comunali. Sostituiremo integralmente il parco lampade comunale con sistemi a led alimentati da pannelli fotovoltaici e che funzionino da ponte radio per wi-fi. Creeremo, inoltre, un registro energetico comunale. Daremo il via a corsi di formazione gratuiti rivolti alla cittadinanza in accordo con università e/o scuole specifiche in partnership con aziende del settore. Punteremo sulla riduzione delle dispersioni energetiche. Il rilancio della città non può prescindere dall’organizzazione di eventi di alta caratura, in grado di catalizzare l’attenzione dei media nazionali e dei turisti. Il territorio riminese e limitrofo vede l’insediamento di numerose aziende del settore abbigliamento, scarpe ed accessori".

"Abbiamo pensato alla creazione di un “polo della moda”, da realizzare nell'area Ghigi. Inoltre proponiamo, nell’inestinguibile legame tra Rimini ed il cinema, la cui figura più emblematica è sicuramente Federico Fellini, la creazione di un Festival originale, non dedicato alla proiezione di opere, bensì per celebrare tutto il capitale umano, gli allestimenti, le risorse e la tecnologia che gira e fa girare il mondo del cinema. La città diventerà un set a disposizione dei giovani talenti ed i riminesi saranno i protagonisti – attori. Come abbiamo detto sopra, attorno ai monumenti ed immobili storici devono  esser creati degli eventi speciali. Solo così si potrà efficacemente declinare quel turismo culturale bilanciato, in grado di rilanciare non solo la Città ma anche l’entroterra, a sua volta ricco di importanti vestigia, come San Leo, Verucchio e San Marino. Pensiamo ad una grande “Kermesse” che veda protagoniste le Fondazioni attive nel mondo dell’arte e del recupero dei monumenti insieme ai restauratori: essi esporranno a Rimini le immagini dei capolavori alla cui valorizzazione hanno collaborato. L’evento a cadenza biennale darebbe lustro alla città ed alle fondazioni partner dell’evento. Rimini deve essere vissuta tutto l’anno: per il periodo considerato di bassa stagione abbiamo pensato alla realizzazione sull’arenile di un EXPO riminese. Ogni quartiere marino vivrà un EXPO di uno Stato europeo  che fungerà da scambio culturale tra i due Paesi e da volano per la promozione turistica verso e da quel Paese. Rimini dispone attraverso vari canali, di risorse ingenti, che necessitano di una gestione professionale per la quale il Comune fino ad oggi si è dimostrato del tutto inadeguato. Pertanto occorre da un lato che il mondo delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative e delle organizzazioni  turistiche di maggior pregio formuli proposte di eventi da sottoporre al vaglio dell’amministrazione, la quale su un programma- progetto annuale condiviso di eventi andrà a predisporre un bando di gara. In questo modo, si stimolerà anche la concorrenza tra imprese, con benefici effetti sulla qualità degli eventi offerta".

"Lavoreremo inoltre sulla multimedialità, con un progetto per diffondere la conoscenza della Rimini storica e della Rimini che fa parte delle 100 Città che hanno contribuito alla realizzazione dell’Unità d’Italia. Il tutto avrà diffusione sul web, oltre che negli hotel e nei luoghi di aggregazione turistica, ma anche presso il museo della città e la Rocca Malatestiana, dove potranno esser create delle apposite sale per l’illustrazione e l’analisi dei nostri elementi culturali. Guardiamo al turismo di domani Il turismo costituisce da sempre la prima industria Italiana, per fatturato, numero di addetti, capillarità e uniformità geografica, numero di aziende coinvolte ed a maggior ragione lo deve essere nell’ambito dell’economia di Rimini, capitale della Riviera Romagnola. E’ sin troppo noto come la città abbia negli anni perso la propria leadership per l’incapacità e l’ignavia delle amministrazioni, che non sono state in grado di comprendere l’evoluzione del turismo e la necessità di guidare gli opportuni cambiamenti. Le recentissime mosse del Sindaco sul tema turismo, nonostante la delega avocata a sé, sono l’emblema della sua dannosa incompetenza nel settore: pubblicizzare Rimini in Germania con claim come “Ciao mamma sono in Romagna” al costo di 1 milione di euro è più che sufficiente per un licenziamento in tronco! Occorre dunque non solo superare schemi obsoleti per adeguare l’offerta ai più avanzati standard internazionali e proporre nuove ed accattivanti forme di turismo valide per l’intero anno, ma soprattutto aver ben presente che il turismo è un sistema che non può fare a meno di adeguate infrastrutture né di qualificate e concertate azioni di promozione turistica e marketing territoriale".

"Tra le infrastrutture necessarie vi è in primo luogo l’aeroporto che dovrà essere rilanciato in sinergia con la Repubblica di San Marino, in relazione al traffico turistico, nonché all’incentivazione del volo privato ed il settore “Cargo” per offrire così collegamenti veloci e avvicinare zone industriali e commerciali che non hanno collegamenti diretti. Ciò che serve è presto detto: ricerca e analisi dei target turistici; digital e social marketing a livello internazionale, content marketing con particolare attenzione all'utilizzo del video; attività multiculturali, del territorio, del costume e della tradizione locale; attività sociali e sportive; attività di intrattenimento, usica, arti, spettacolo; attività di coordinamento degli uffici stampa, siti, media. Tutte le nostre azioni punteranno a creare un vero e proprio “Brand Rimini” In primo luogo occorrerà renderlo unico e riconoscibile a livello mondiale, predisponendo un apposito marchio del Comune di Rimini. Il logo, ovviamente, dovrà esser adeguatamente studiato e dovrà esaltare le nostre eccellenze. Il Brand Rimini dovrà identificare, certificare e comunicare la professionalità, gli standard ricettivi elevati. Dovrà essere un certificato di garanzia di servizi, di rispetto dei protocolli dell’accoglienza e non di meno, di sicurezza. Sarà istituito un apposito servizio comunale, dedicato alla promozione e al controllo del “BRAND RIMINI” presso gli operatori che ne faranno richiesta. Il lancio del marchio avverrà nell’ambito di un apposito evento, di respiro internazionale, che darà il primo impulso alla ripartenza del turismo riminese. In campo internazionale l’adozione di “COMPORTAMENTI ETICI” è da tempo una nuova frontiera del business. Rappresenta un insieme di principi volti a orientare l’azione dei key players, e costituisce una cornice di riferimento fondamentale per il turismo responsabile e sostenibile. Rimini gode di molteplici attrattive turistiche, tutte suscettibili di reciproca integrazione e sostegno, per delineare un sistema di forte risposta da parte dei tour operators oltre che dei singoli. La differenziazione delle esperienze memorabili offerte ai turisti è una strategia vincente nell’ambito dell’offerta turistica, in grado di garantire un vantaggio competitivo durevole e margini di redditività più elevati. La vocazione (o passione) turistica del territorio e delle organizzazioni turistiche è sicuramente una via privilegiata per collocarsi in maniera autentica e credibile nel panorama turistico nazionale ed internazionale. Occorre evidenziare ed integrare gli elementi unici e distintivi, giungere a definire l’innovazione turistica che renderà l’esperienza turistica riminese, unica, autentica ed indimenticabile per il turista. Nell’ambito di tale percorso troveranno senz’altro spazio le numerose risorse del territorio, come il Ponte di TIberio, l'Arco d'Augusto, l'Anfiteatro Romano, il Duomo, la Domus del Chirurgo, le Chiese come quella dei Servi e Sant'Agostino, le biblioteche i monasteri e i musei per quel che concerne il profilo archeologico/culturale. A questi patrimoni si aggiungono poi la vicina San Marino, la città di Urbino, San Leo, Montefiore, Montegridolfo e Gradara.) Il nostro bell’entroterra deve essere valorizzato per diventare meta di percorsi con tappe e visite mirate a cantine e agriturismi. Occorre potenziare le piste ciclabili, riportandole su mappe dedicate e riqualificare la viabilità a pedali tra Rimini e Saiano. Potranno essere creati punti gastronomici mirati lungo i percorsi segnalati in collaborazione con i Comuni interessati. Sarà inoltre necessaio puntare sulla tutela dei prodotti tipici locali e sulla ristorazione qualificata".

"Pensiamo ed una “patente di qualità” della cucina tipica romagnola e italiana, da conseguire all’esito  di corsi professionali con standard obbligatori per la formazione sia di base, sia per i capi partita, pasticcieri, panificatori. Vogliamo rilanciare Rimini anche sotto il profilo termale e del benessere. Questa è una della possibilità a portata di mano per vivere la città 12 mesi all'anno! Proponiamo di aumentare i servizi direttamente collegati ad un turismo termale inteso come rigenerazione del corpo (post intervento, traumi, benessere, antiaging, remise en forme) e della mente. Pensiamo soltanto a: sabbiature, ozonoterapia, terapia bowen o terapie collegate. Favoriamo la riscoperta degli Ippodromi, sempre più richiesti perchè fonte di benessere psicofisico ed anche riabilitativo. Anche l’offerta balneare merita di essere ammodernata e rivista in chiave di maggiori servizi. Le attuali zone balneari possono trasformarsi in veri e propri centri di benessere e relax, anche agevolando gli accorpamenti e fusioni con incentivi strutturali e adeguando le cubature necessarie ai fabbisogni. Gli attuali bar di spiaggia possono diventare locali da vivere anche di notte. Di notevole richiamo per i sempre più numerosi appassionati possono essere anche gli osservatori di birdwatching ed i centri di studio della fauna marina dell'alto Adriatico, da posizionare nelle strutture di spiaggia. Crediamo che la spiaggia debba essere viva dodici mesi all’anno. Terminata la stagione balneare occorre pensare all’arenile come spazio aperto da sfruttare e portare a reddito, magari attraverso la realizzazione di strutture amovibili che siano luogo di rappresentanza degli Stati della comunità europea, di intrattenimento e sviluppo culturale degli Stati stessi a cui sarebbe affidata dal concessionario la gestione fino al 15 marzo di ogni anno. Il turismo fieristico congressuale deve essere implementato con la predisposizione di pacchetti turistici da parte di tour operator, personalizzati a seconda  del tipo congresso e/o manifestazione fieristica per far conoscere a fine evento le nostre terre e quindi allungando di fatti la permanenza a Rimini. Il turismo congressuale predilige e ricerca le piscine, i locali notturni, ristoranti eccellenti, luoghi del benessere, insomma, eccellenze in tutti i sensi. Agli eventi fieristici occorre collegare l’evento ludico in città con il coinvolgimento di tutto il centro storico e dei quartieri della città. Stante l’importanza della struttura fieristica per l’economia riminese ribadiamo un secco no ad ogni ipotesi di fusione con le fiere dell’Emilia che non potranno fare altro che fagocitare quella riminese, con conseguente distruzione dell’importante settore dell’economia locale. Piuttosto sarà necessario mettere mano al sistema delle “partecipate” che drenano le risorse e gli utili che la Fiera è in grado di creare. Turismo religioso: Abbiamo chiese e Duomi di rara bellezza in città, che, uniti ad un entroterra ricco di chiese romaniche e medioevali perfettamente conservate, meritano di essere inserite nel circuito del turismo religioso. “Village for all” è un circuito mondiale per il turismo accessibile, di cui Rimini deve entrare a far parte, ovviamente adeguando strutture e servizi. Istituiremo e promuoveremo borse di studio nel settore del turismo facendo di Rimini la capitale mondiale del turismo anche per quel che riguarda gli studi valutando la possibilità di collocare nel complesso Murri (oggi di proprietà di privati) l’intero corso di studi, dai corsi di formazione professionale fino al dottorato in scienze economiche turistiche. Promuoveremo, infine, la formazione professionale nel settore nautico, importante sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista occupazionale perché per noi il mare è una industria. Sotto questo aspetto, infatti occorre rilanciare l’economia del mare ed in particolare la filiera ittica. Per far ciò promuoveremo iniziative volte a favorire il consumo del pescato locale; incentivare le produzioni tipiche locali (vongole, cozze, pesce azzurro etc); sviluppare la formazione di operatori dedicati alla cucina romagnola, vista anche come modello di benessere; favorire la nascita dell’industria conserviera ittica".

"Il turismo nautico, oggi indebolito da politiche fiscali scriteriate da Monti in poi, ha due formidabili valenze per il tessuto economico: capacità di incrementare l'attrattività turistica di una località e di originare flussi di turisti con elevata capacità di spesa (almeno quattro volte la spesa media quotidiana a Rimini); sviluppare un comparto produttivo e di servizi per il diporto che in Italia produce un fatturato di 4 miliardi annui con un indotto turistico aggiuntivo di 1,5 miliardi ed un'occupazione diretta di 85.000 unità. Rimini possiede una darsena, un porto, servizi alla marineria. Al diportismo di primissimo piano, oltre ai differenti porticcioli e allestimenti per alaggio su arenile ha il dovere di puntare, decisamente, su questo comparto economico e turistico. Un primo passo è predisporre un Progetto Rimini Nautica in grado di considerare il porto come “porta di accesso al territorio” e di mettere in rete ed esaltare queste componenti legandole fortemente al sistema ricettivo, turistico e delle relazioni in generale. Il secondo passo è inserire tale progetto all'interno del Programma Nazionale “Signa Maris” - che prossimamente avrà un'estensione nazionale – nato per creare la giusta integrazione fra  il mondo il patrimonio culturale e turistico delle città di mare e il mondo diportistico, apportando a questo il valore aggiunto inimitabile rappresentato dall'Italian Style e dal nostro Belpaese. Il terzo passo è dar vita ad un Marchio Rimini Nautica quale comun denominatore di prodotti e servizi legati al settore, compresi prodotti turistici e grandi eventi (come le regate e match races dei bei tempi) forti propulsori di iniziative promozionali sui mercati internazionali del turismo nautico".

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