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Il Comitato contro l'antenna ribatte al sindaco: "Nessuna forza politica, siamo autonomi"

"Parliamo di un gruppo spontaneo e paritario di persone che in questi mesi ha saputo prima raccogliere quasi 900 firme in calce ad una civilissima petizione popolare"

Il Comitato di Coriano che si è battuto contro l’antenna vicino al Castello di Coriano risponde alle ultime dichiarazioni del sindaco Domenica Spinelli e “ribadisce la propria assoluta indipendenza e autonomia da qualsiasi forza politica organizzata, essendo costituito da un insieme di cittadine e cittadini indipendenti che hanno aderito all’impegno di questi mesi in virtù di una questione civica e morale”.

“Non accettiamo che si metta un’antenna di quella portata in paese e in modo particolare accanto al Castello – dichiara il Comitato – . La politica, intesa come lotta fra destra e sinistra, fra Spinelli e Talacci, è assolutamente estranea al nostro impegno. Lo dimostra il fatto che fra noi ci sono persone che, dal punto di vista politico sono diversamente orientate o anche senza orientamento politico. Non permettiamo a nessuno di mettere in dubbio la credibilità e la genuinità del nostro Comitato.

L'attacco del sindaco sulla vicenda antenna

“Parliamo di un gruppo spontaneo e paritario di persone che in questi mesi ha saputo prima raccogliere quasi 900 firme in calce ad una civilissima petizione popolare e poi aprire un dibattito vero intorno ad una decisione da tutti riconosciuta errata e fortemente lesiva del patrimonio architettonico e paesaggistico del nostro paese. Un dibattito che ha portato tre associazioni del settore, Italia Nostra, Rimini città d’arte e Istituto italiano dei castelli, e persone del calibro di Rosita Copioli, Ennio Grassi, Paolo Meldini, Giulio Zavatta, Massimo Pulini, Alessandro Giovanardi, solo per citarne alcuni, a sottoscrivere un appello che Comune, Regione, Provincia e Soprintendenza hanno ricevuto via PEC e al quale ci aspettavamo una risposta parimenti formale ed ufficiale, in particolare da parte del Comune di Coriano, risposta che però non è mai arrivata”.

“Abbiamo in seguito registrato positivamente le posizioni di alcuni esponenti politici che hanno manifestato pubblicamente di ritenere le nostre richieste pienamente giustificate e ben fondate, senza che questo in alcun modo possa pregiudicare la nostra indipendenza o dimostrare che fra il Comitato e le suddette forze politiche vi sia commistione o un comune progetto politico volto a picconare l’attuale Giunta corianese”.

“Anche il Ponte, settimanale della Diocesi di Rimini, il 3 settembre ha preso posizione pubblicando un articolo dall’eloquente titolo “Quell’antenna è uno scempio”. Che anche il Ponte sia vittima delle straordinarie abilità dei burattinai che manovrano il Comitato? Suvvia, siamo seri. E dunque le polemiche sorte in questi ultimi giorni intorno alla vera natura del Comitato ricordano il celebre proverbio del dito che indica la luna. Ma in questo caso sembra che si voglia proprio concentrare l’attenzione sul dito per nascondere la luna”.

“Il Comitato ha avuto un solo obiettivo, non consentire che si facesse scempio del Castello malatestiano. Quell’obiettivo è stato raggiunto.  Ora aspettiamo di sapere in quale ubicazione si pensa di collocare l’antenna poiché riteniamo che il paese di Coriano, così come ogni centro storico, non possa subire lo sfregio di un’opera così impattante, in ragione anche delle legittime preoccupazioni che ognuno nutre riguardo alla nocività dei campi elettromagnetici, riguardo ai quali il principio di precauzione imporrebbe la massima prudenza”, concludono.

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