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Santarcangelo, Montevecchi su tutte le furie: “Censurata la mia mozione contro l’ideologia gender”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

Il consigliere di Fratelli d'Italia di Santarcangelo di Romagna (RN) si scaglia duramente contro la scelta avvenuta in ufficio di presidenza di non ammettere la sua mozione, negando di fatto anche la discussione in consiglio. Era intervenuto per difendere la libertà educativa dei genitori contro il Gender depositando una mozione per prevenire e contrastare questa ideologia nei limiti delle competenze comunali.

"E' vergognoso il metodo di censura attuato nell'ultimo ufficio di presidenza nei confronti della mia mozione, considero estremamente deludente questo colpo basso sganciato dal Partito Democratico alla democrazia" Esordisce così il consigliere Montevecchi, furioso per il trattamento ricevuto in riferimento alla sua ultima proposta, poi rilancia: "Mozioni simili se non identiche, sono state presentate in numerosi comuni d'Italia, impedirne arbitrariamente la discussione significa aver paura del confronto su questo tema. A Venezia su input del consigliere comunale Camilla Seibezzi, il Comune aveva speso 10 000 euro per acquistare 1098 libri, da distribuire in asili nido e scuole materne, che includevano anche fiabe gay e libricini pro-gender. La mia mozione sarebbe servita proprio a evitare una situazione del genere, ma la battaglia è appena iniziata!"

E va in crescendo: "Negli ultimi tempi stiamo assistendo alla diffusione imponente dell'ideologia gender attraverso il canale educativo, tramite una vera e propria opera di indottrinamento. In molti asili e scuole d'Italia truccano i bambini da donna col rossetto, vestono i bambini da bambine e viceversa, distribuiscono fiabe gay che puntano a relativizzare la famiglia accantonando quella naturale, in modo tale che mamma e papà diventino solo un ricordo, sostituito da genitore 1 e genitore 2. Tutto ciò non è ammissibile. Chi vuole imporre questa ideologia sostiene che gli uomini vivono da "maschio" e le donne vivono da "femmina" solo perché obbligati attraverso l'imposizione di stereotipi culturali. Negano il fondamento naturale del modo di essere dell'uomo e della donna, che in verità è dettato dalla loro struttura biologica, quindi promuovono la negazione della realtà oggettiva che evidenzia le loro sostanziali differenze fisiche e psicologiche. Per loro nasciamo tutti come esseri neutri che nell'arco della propria vita possono scegliere tra una quantità indefinita di generi. Assurdità, questa è una teoria pericolosa per l'uomo, perché predica una sessualità fluida che intende eliminare qualunque idea di identità sessuale. E' lo scontro epocale tra ideologia e natura."
Dopo aver illustrato le basi di questa ideologia il consigliere d'opposizione aggiunge: "Raccontare ad un bambino che nonostante sia nato uomo, non apparterrà per forza al genere maschile è una bestialità, oltre che una inqualificabile violenza psicologica. Sono convinto che riconoscere la diversità tra uomini e donne non significhi discriminare. Il vero principio dell'eguaglianza non nega l'esistenza delle differenze, non le azzera, ma le accoglie e le valorizza in quanto portatrici di ricchezza e di complementarietà."

Infine conclude: "Dobbiamo impegnarci a difendere la libertà educativa dei genitori, perché sono loro che hanno il diritto di priorità nel decidere l'educazione da impartire al proprio figlio. Ed è giusto tutelarla a maggior ragione in questo momento in cui in Italia alcuni pensano, invece, a confondere i bambini in un modo vergognoso. Ripresenterò la mozione, le censure non mi hanno mai spaventato, chiederò ancora al Sindaco e alla Giunta che per tutta la durata del mandato non venga in alcun modo avallata, introdotta o promossa l'ideologia gender sul territorio comunale."

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