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Il senatore Croatti e l'onorevole Sarti a Rimini per la Giornata della Memoria

Gli esponenti grillini: "iniziativa strettamente legata ai principi della nostra democrazia, ricordare oggi significa salvaguardare il nostro domani"

Martedì presso il Teatro Galli si sono aperte le celebrazioni per il ricordo delle vittime della Shoah. “È un’iniziativa strettamente legata ai principi della nostra democrazia e per questa ragione abbiamo scelto di esserci in prima persona – dicono Marco Croatti e Giulia Sarti – ricordare oggi significa salvaguardare il nostro domani.” La cerimonia d’apertura organizzata dal Prefetto di Rimini, Giuseppe Forlenza, vede la partecipazione delle rappresentanze del mondo ebraico, dell'Associazione Nazionale Internati e deportati, del prefetto Alessandra Camporota, dei Sindaci di Rimini, di Morciano di Romagna, di Misano e di tutte le rappresentanze delle forze dell'ordine. Durante l’iniziativa sono state consegnate le medaglie d’onore ai familiari dei deportati nei campi di concentramento. Un gesto doveroso, minimo rispetto a ciò che è avvenuto durante la guerra. L’impegno di Rimini Città della Memoria 2021 non si esaurisce qui: nei prossimi giorni vedranno la luce altri progetti in collaborazione con il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) ed il Ministero dei Beni Culturali, mirati a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi importanti come l’inclusione e la dignità umana, oltreché sul ricordo delle vittime della Shoah.

“È un’occasione importante per alimentare una sensibilità duratura a Rimini. Rivolgiamo il nostro sguardo specialmente ai più giovani che, oltre a non aver vissuto quel periodo storico, hanno sempre meno occasioni di confronto con chi invece ne ha fatto parte e ne ha sofferto. La responsabilità del ricordo ricade, anno dopo anno, sempre di più sulle istituzioni che devono mostrarsi all’altezza dei valori che ciò comporta. Purtroppo, sia in Parlamento che nella nostra quotidianità, alcuni rappresentanti delle nuove destre scelgono di rinunciare ai principi morali su cui si basa la nostra democrazia solamente per guadagnare consensi. Stimolare il conflitto sociale sulla base di ragionamenti fallaci e incompleti è deprecabile, oltre che rischioso: ne è stata una prova la necessità di dover mettere sotto scorta Liliana Segre, una donna straordinaria che rischia nuovamente l’incolumità per trasmettere a noi la sua preziosa testimonianza. Proprio per questo motivo la nostra presenza alle celebrazioni è essenziale: prendiamo una posizione netta, condannando ogni atrocità che il popolo ebraico ha subìto e ripudiando i discorsi di odio che affollano le discussioni politiche e sociali. Il ricordo non è una scelta e non è una questione politica, è una consapevolezza che dovrebbe appartenere ad ogni uomo e donna, capaci di rispecchiarsi nei valori democratici e della nostra Costituzione. Siamo tutti parte della memoria collettiva.”

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