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Il servizio di Bike Sharing di Rimini tra degrado e completo abbandono

A lanciare l'allarme l'associazione "Grilli Pensanti" che, attraverso un video, punta il dito contro la gestione del servizio

Rimini, grazie ad un progetto promosso dalla regione Emilia Romagna, offrirebbe un servizio alternativo per la mobilità urbana molto interessante. Basta girare per le strade e le piazzole del centro città per notare degli stalli di colore verde in cui sono alloggiate delle biciclette adibite al bike sharing e, come denuncia l'associazione Grilli Pensanti, rendersi conto che la situazione è molto diversa da come dovrebbe essere. "L’idea di fondo, molto lodevole, era quella di offrire ai cittadini la possibilità di muoversi utilizzando una bicicletta pubblica prelevandola da una stazione per poterla lasciare in una qualunque altra stazione della città dopo l’utilizzo - spiegano i grillini in un comunicato stampa. - Ma a ben vedere qualcosa deve essere andato storto nel progetto o nella gestione del servizio. Delle nove stazioni progettate inizialmente ce ne sono attive solo quattro. In ogni stazione gli stalli attivi e funzionanti sono veramente esigui (tre o quattro su dieci) e per quanto riguarda il parco biciclette la situazione è ancora più triste".

"Da un sopralluogo effettuato - attaccano - la quasi totalità delle biciclette è risultata fuori uso per via delle gomme bucate o sgonfie o per la mancanza di componenti come la sella. Il sito Mi Muovo in Bici indica un tempo medio di utilizzo di 12 minuti ma evidentemente questo era l’obiettivo sperato perché monitorando le varie stazioni giorno dopo giorno la situazione è ben diversa. A mezzanotte le biciclette, quelle poche funzionanti, non sono rientrate negli appositi alloggi, il che significa che chi le preleva se le porta a casa e le utilizza a proprio piacimento senza rispettare le regole del bike sharing. A fronte di un comportamento quanto meno incivile di chi si appropria di un bene pubblico o lo utilizza come cassonetto per i rifiuti c’è sicuramente una scarsa attenzione e cura da parte dell’amministrazione che, attivato un servizio, non si è preoccupata di renderlo effettivo tramite una ordinaria manutenzione ed il controllo del corretto utilizzo, magari anche prevedendo delle sanzioni nei confronti di chi abusa di tale servizio a scapito della collettività".

LA REPLICA DEL COMUNE - L’Ufficio Mobilità del Comune di Rimini sta da tempo sollecitando la società privata che dal 2013 ha in gestione le due linee di bike sharing cittadine (rossa e verde) a mettere mano ai disservizi nella manutenzione e nell’erogazione del servizio più volte sollevati negli ultimi mesi. Proprio in questi giorni il gestore si è impegnato a presentare in tempi rapidi all’amministrazione comunale una proposta di riqualificazione e di potenziamento, alla luce delle incongruità dimostrate dallo stesso dal 2013 ad oggi. L’Ufficio di Mobilità del Comune di Rimini, anche ma non solo in considerazione delle difficoltà del gestore, nei mesi scorsi ha messo in atto una serie di iniziative- la principale, un sondaggio somministrato agli utenti - che rimarcano la necessità di riconsiderare il servizio, armonizzandolo con gli interventi realizzati, quelli in atto e l’aumento delle piste ciclabili, compresa l’apertura dell’hub della velostazione. Nell’ultimo consiglio Comunale, rispondendo a un’interrogazione, è stata lo stesso assessore Roberta Frisoni a spiegare che il servizio come è oggi va riqualificato, migliorato e ampliato, e per questo il Comune di Rimini sta ragionando concretamente sull’opportunità di creare un servizio totalmente nuovo, gestito autonomamente, mutuando i migliori moduli organizzativi oggi in essere in Europa. Per questo il Comune, di recente, ha candidato un progetto di ampliamento del bike sharing ai fondi del collegato ambientale.

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