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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Imu sui terreni agricoli montani, Petitti (Pd): ''Rimediare al più presto all’errore''

L'applicazione del decreto rischia di avere conseguenze nefaste sull'agricoltura e sui Comuni montani della Valmarecchia, introducendo il pagamento dell'Imu su terreni agricoli finora esenti perché ricadenti in Comuni interamente classificati montani, evidenzia la parlamentare

No alla batosta dell’Imu sui terreni agricoli, che penalizzerebbe i Comuni dell’alta Valmarecchia. Ad esprimere forte preoccupazione per  le conseguenze  del decreto interministeriale che rimodula l’applicazione dell’esenzione dall’Imu per i terreni agricoli è il deputato Pd riminese Emma Petitti, che chiede al Governo di modificare l’applicazione della norma.

“Il decreto interministeriale 28 novembre, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ha rimodulato l’applicazione dell’esenzione dall’IMU, in attuazione di quanto previsto dal decreto 66 del 2014 – spiega Petitti -. In particolare, il decreto stabilisce che sono esenti solo i terreni agricoli dei comuni ubicati a un’altitudine di 601 metri e oltre, individuati sulla base dell’altitudine indicata nell’elenco dei comuni italiani pubblicato dall’Istat, nonché i  terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, dei comuni ubicati a un’altitudine compresa fra 281 metri e 600 metri”.

L’applicazione del decreto rischia di avere conseguenze nefaste  sull'agricoltura e sui Comuni montani della Valmarecchia, introducendo il pagamento dell'Imu su terreni agricoli finora esenti perché ricadenti in Comuni interamente classificati montani, evidenzia la parlamentare. “Tra l’altro si considera assurdamente l'altitudine della sede  municipale come parametro per stabilire se un Comune è montano, e non la reale altimetria  dei territori.  È  un criterio approssimativo e occorre al più presto rimediare a questo  errore, che colpisce  proprio chi invece, come i nostri agricoltori e Comuni, dovrebbe essere aiutato e sostenuto nella fondamentale opera di presidio del territorio che svolge”.

"L'Imu agricola va rinviata al 2015 e ne vanno rivisti i parametri di applicazione - spiega Tiziano Arlotti -, perché questa tassa rischia di violare i principi della Costituzione e le norme presenti nello Statuto del contribuente''. Se venisse applicata l'Imu con le nuove modalità previste dal decreto interministeriale, che per i terreni nei Comuni al di sotto dei 600 metri di quota intende elimina l'esenzione dall'imposta, verrebbero meno i principi di equità e di tassazione in base al reddito, continua il deputato. "I criteri sanciti dalla nostra Carta fondamentale sarebbero stravolti da un'imposta che basa i presupposti di marginalità solo su fattori altimetrici senza considerare, ad esempio, il contesto sociale ed economico di riferimento. L'Imu agricola per il 2014 violerebbe evidentemente anche lo Statuto del contribuente che prevede che le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore: la scadenza di ogni tipologia di Imu è infatti fissata per il 16 dicembre e ad oggi l'apposito decreto ministeriale non e' stato ancora emanato''.

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