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Inchiesta Aquarena, il faccendiere che fa tremare palazzo Garampi

L'ex assessore ai Lavori pubblici, Roberto Biagini, ascoltato in audizione in commissione dopo l'esposto presentato nel 2015

Chi è Mirko Ragazzi? A Rimini la domanda circola, più o meno pubblicamente, già da qualche anno e delle risposte potrebbero essere contenute nel fascicolo con cui la Procura chiede il rinvio a giudizio per lui e altre 17 persone, tra cui alcuni dipendenti di Palazzo Garampi. Tutto nasce da un esposto del 2015 dell'allora assessore ai Lavori pubblici, Roberto Biagini, in seguito al quale non è stato ricandidato, riferisce il diretto interessato, avendo fatto infuriare il sindaco Andrea Gnassi. Biagini è ascoltato in audizione in commissione lunedì pomeriggio e riferisce che nel 2015 il presidente del Consorzio artigiani romagnolo, Car, Marco Bellocchi, gli spiega che tale Ragazzi, sotto contratto al Car, "creava problemi per rapporti con certi imprenditori" e riferisce che era stato presentato al dirigente Daniele Fabbri dal capo di gabinetto, Sergio Funelli, come "soggetto che poteva aiutare l'amministrazione su grosse partite come quelle del Tecnopolo, di Acquarena, del complesso Leon Battista Alberti, del teatro Galli, delle scuole di Villaggio I Maggio e Gaiofana".

In sostanza, sembra fosse in grado di "condizionare" dipendenti e funzionari comunali. Biagini vuole vederci chiaro, anche perchè pare che alcuni imprenditori si siano già rivolti alla giustizia. Così, prosegue l'ex assessore rispondendo alle domande dei consiglieri, chiede informazioni ai soggetti, alcuni con "atteggiamenti di imbarazzo e paura", che gli erano stati segnalati avere rapporti con Ragazzi: tra gli altri i dirigenti Federico Pozzi, Massimo Toti, Carmine Cefalo, Daniele Fabbri e altri. Riferiscono che è "un referente" di Axia, la società fallita che dovevate realizzare la nuova piscina comunale; "un uomo di fiducia del partito a Modena che fa l'agevolatore con le amministrazioni". 

Così a Biagini arriva un whatsapp di Ragazzi con richiesta di incontro al quale non segue nulla. L'11 agosto si presenta, senza avere informato il sindaco, dal procuratore Paolo Giovagnoli e a metà settembre è interrogato due volte dalla Guardia di finanza. Nel marzo 2016 l'esposto diventa pubblico e Biagini ne parla anche con il segretario provinciale del Pd Yuri Magrini, che gli chiede chi sia perchè "molto preoccupato", anche perchè Ragazzi era attivo per l'organizzazione di manifestazioni per la campagna elettorale per le regionali del 2014. L'assessore al Bilancio, Gian Luca Brasini, sottolinea di "non avere mai avuto nessun riferimento, in qualità di assessore al Personale, da dirigenti su situazioni di disagio". E invita a tenere separate le questioni Tecnopolo e Acquarena, accomunate nella mozione della Lega in discussione in commissione. "Si confondono strumentalmente, ma non c'è nessuna affinità". Infatti, nella questione Acquarena l'amministrazione comunale "è parte lesa e i reati ipotizzati sono falso e turbativa d'asta". È stato infatti predatato il Piano economico-finanziario di Axia, ma "nessun funzionario pubblico è indagato". Per quanto riguarda il futuro della piscina, le associazioni chiedono una "posizione baricentrica". Per il Tecnopolo, prosegue, ci sono funzionari comunali indagati: i reati ipotizzati, precisa il segretario generale Luca Uguccioni, falso materiale e ideologico, truffa e truffa aggravata, turbativa d'asta. Insomma, sintetizza, "da una parte i dipendenti comunali sono stati gabbati, dall'altra sono accusati di avere fatto atti falsi".

L'opposizione attacca a testa bassa. Il leghista Marzio Pecci punta il dito contro le responsabilità del sindaco e del suo gabinetto. "Non è accettabile che un capo di gabinetto sia garante di un soggetto del genere", rimarca chiedendosi se la piscina si farà "sulla circonvallazione lasciando macerie e cemento in via della Fiera". Carlo Rufo Spina di Forza Italia si chiede "a che titolo Ragazzi gironzolava per Palazzo Garampi". Si tratta di un "faccendiere-facilitatore, uomo di fiducia del Pd di Modena", attraverso il quale "società amiche del partito si prendono le partite più grosse, una ricostruzione inquietante. E qualcuno nel Pd è connivente?". Gioenzo Renzi di Fratelli d'Italia ricorda che il Car faceva parte della ati con Axia e segnala come i dirigenti fossero "tutti in imbarazzo. Occorre fare trasparenza sulla vicenda". Infine Gennaro Mauro del Movimento per la sovranità è "molto preoccupato che i dirigenti si facciano coinvolgere da alcuni soggetti" e ipotizza una indagine interna e la sospensione del capo di gabinetto.
(Agenzia Dire)

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