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Riccione, divieti di balneazione. Il M5S: "Bene l'inchiesta della Procura"

È questo il commento di Raffaella Sensoli ed Andrea Bertani, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, riguardo alla inchiesta aperta a Riccione sui mancati divieti di balneazione e che ha portato il sindaco Renata Tosi ad essere iscritta nel registro degli indagati.

“L’indagine della magistratura sui mancati divieti di balneazione a Riccione durante la scorsa estate è importante perché quando si ha a che fare con la salute dei cittadini nulla può essere lasciato al caso. D’altronde eravamo stati i primi a sollevare il problema presentando una interrogazione, a febbraio scorso, elencando otto casi dove le irregolarità ci sembravano evidenti. Dispiace solo che la Regione, come al solto, scelga di rinunciare a ogni forma di controllo, visto che nella sua risposta era stata totalmente evanescente delegando ogni responsabilità alla magistratura”. È questo il commento di Raffaella Sensoli ed Andrea Bertani, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, riguardo alla inchiesta aperta a Riccione sui mancati divieti di balneazione e che ha portato il sindaco Renata Tosi ad essere iscritta nel registro degli indagati.

“Nella nostra interrogazione, presentata dopo aver letto le denunce del blog 4live, avevamo segnalato diverse anomalie – spiegano i due consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle – Avevamo scoperto, infatti, che in ben otto casi durante l’estate 2015 erano state ignorate le analisi dell’Arpa che avevano rilevato valori critici della qualità delle acque. Su otto di questi casi ben sei riguardano il Comune di Riccione che aveva adottato un’unica ordinanza di divieto di balneazione, il primo giugno, e revocata due giorni dopo senza che però fosse data una informazione completa, chiara ed evidente, ai bagnanti che hanno continuato a tuffarsi in acqua ignari dei rischi che correvano. Per questo avevamo chiesto che la Giunta mettesse a punto un nuovo sistema per far scattare questi divieti visto che evidentemente qualcosa non funziona ma la Regione è stata evasiva al massimo nella sua risposta, facendo finta di non vedere. Chissà adesso cosa deciderà di fare dopo che è dovuta intervenire la Procura per fare piena luce sulla vicenda”.

Gli episodi riportati nella interrogazione dei due consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, e che riguardano il comune di Riccione, sono accaduti tra il 15 giugno e il 19 agosto nelle zone del Porto Canale e della Foce Marano. "In sei casi, pur davanti a una richiesta di divieto di balneazione inoltrata dall’Ausl il Comune non ha fatto nulla, contravvenendo ai propri obblighi di tutela della salute - affermano i pentastellati -. Una leggerezza mitigata solo in parte dal fatto che i valori anomali riscontrati dall’Ausl siano rientrati nella norma in quasi tutti i casi il giorno successivo. In quel particolare lasso di tempo il Comune non ha fatto nulla, ignorando la richiesta di divieto di balneazione dell’Ausl e lasciando che i bagnanti continuassero a tuffarsi in acque che potevano essere potenzialmente dannose per la loro salute". “Per tutelare il nostro mare ed il nostro turismo – concludono Sensoli e Bertani - servono seri interventi di prevenzione a monte, ma serve anche non mettere la testa sotto la sabbia quando, anche se in pochi casi, ci sono degli sforamenti ed è in gioco la salute dei cittadini”.

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