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Indagine Tecnopolo-Acquarena, la Lega: "Fatti gravi che se confermati minano la credibilità del Pd"

Il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli e il capogruppo Stefano Bargi auspicano "che il prossimo 21 gennaio venga fatta chiarezza e si acquisisca la decisione del Gip"

“L’auspicio è che il prossimo 21 gennaio venga fatta chiarezza e si acquisisca la decisione del Gip. Solo allora sapremo con certezza se quello che la maggioranza riminese ha definito un semplice ‘gossip’ sia in realtà solo la punta dell’iceberg di un sistema malato”. Con queste parole il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli e il capogruppo Stefano Bargi commentano la prima udienza sullo scandalo degli appalti Tecnopolo e Acquarena dello scorso 24 settembre nel corso della quale sono iniziate le difese dei diciotto imputati che proseguiranno il prossimo 21 gennaio 2020.

“La sufficienza con cui la maggioranza sfida la seria indagine della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza - proseguono Pompignoli e Bargi -  è sintomatica dell’imbarazzo che serpeggia tra le fila del partito democratico regionale. Ricordiamo, infatti, quanto è emerso dalle intercettazioni telefoniche diffuse a mezzo stampa qualche mese fa, nelle quali si ritrova il nome dell’assessore Petitti e quello del governatore Bonaccini. Con piena fiducia nella magistratura, attendiamo il 21 gennaio 2020 per conoscere la decisione del GIP e alzare il sipario su quello che si configurerebbe come un vero e proprio tumore degli appalti pubblici. Rimini vuole essere città seria, pulita e riconoscente dei diritti di tutti: dai risultati delle indagini sono, invece, emerse attività illecite che hanno frustrato, gravemente, i diritti di persone ed imprese che non hanno le giuste amicizie nel palazzo comunale".

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