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Insieme per Coriano attacca: "Il terzo Consiglio d'urgenza prova la disorganizzazione del Comune"

"I cittadini certamente si sono già accorti che qui la macchina comunale non funziona più e basta telefonare in municipio per capire quanto sia difficile ricevere informazioni"

Il gruppo Insieme per Coriano analizza il terzo consiglio d’urgenza del 2021 convocato e lo considera "il terzo indizio che prova la disorganizzazione di questa amministrazione. Un sì responsabile all’esonero sul suolo pubblico fino al 2025, un no deciso alle due proposte della sindaca strumentali alla sua corsa su Roma in Fratelli d’Italia".

"Se come si legge in ogni manuale d’indagine e in ogni giallo che si rispetti tre indizi fanno una prova, il terzo consiglio d’urgenza del 2021 tenuto lunedì 30 maggio è la riprova della disorganizzazione dell’amministrazione di Coriano – dichiara il gruppo -. I cittadini certamente si sono già accorti che qui la macchina comunale non funziona più e basta telefonare in municipio per rendersi conto di quanto sia difficile ricevere informazioni e servizi".

Il gruppo di opposizione Insieme per Coriano torna all’attacco, all’indomani dell’assise d’urgenza "resosi necessaria per integrare il regolamento sul canone unico già approvato il 30 marzo e che per leggerezza non aveva avuto l’attenzione dovuta degli amministratori: da qui la riconvocazione in extremis per non perdere la proroga del 31 maggio che consente l’applicazione dell’esonero del tributo per l’occupazione di suolo pubblico per esercizi di somministrazione e di asporto e contestualmente la sua proroga fino al 2025".

"Provvedimento che ha visto il voto favorevole della forza di minoranza, che ha messo il senso di responsabilità e lo spirito di servizio nei confronti della comunità davanti a tutto. Ovviamente abbiamo appoggiato la proposta, ma non abbiamo potuto non ricordare a questa amministrazione che le difficoltà economiche delle attività del territorio accentuate notevolmente con la pandemia erano già iniziate con la crisi del 2008: lo abbiamo fatto invano ogni anno in occasione dell’approvazione dei bilanci di previsione, auspicando attenzione verso l’imprenditoria e suggerendo di ridurre l’Imu su immobili commerciali e produttivi. E abbiamo fatto altrettanto inutilmente notare ogni volta che non veniva mai impegnato nulla a sostegno del commercio, fino a essere passati da paese del sociale a paese dell’impresa. Ora gli aiuti alle famiglie vengono così derubricati ad assistenzialismo, tipico atteggiamento di chi le regole dell’economia le conosce poco e parla solo per slogan".

E, ancora: "Se si è scelto come detto di sostenere responsabilmente la delibera che esonera dal pagamento del suolo pubblico fino al 2025 le attività di somministrazione e asporto, sono invece state ritenute irricevibili e rispedite al mittente le due proposte di delibera presentate dalla sindaca Spinelli, “con cui che chiedeva che il consiglio la demandasse a portare avanti azioni negazioniste sul 5G e a mantenere i dehors oltre il 31 dicembre 2021".

Prosegue Insieme per Coriano: "Due atti senza nessuna immediata e diretta ripercussione sui cittadini, ma propedeutici per bussare a Roma e cercare un futuro politico. Il documento negazionista sul 5G era irricevibile non solo per i contenuti e la superficiale trattazione di un tema complesso, ma anche per la palese strumentalità: perché concedere a un sindaco di farsi portavoce di interessi che non ha saputo tutelare, visto che nel 2018 ha bellamente ignorato i fatti che hanno poi portato all’installazione di un’antenna in pieno centro storico? E perché delegarla a inviare alla Presidenza del Consiglio la richiesta di mantenere a tempo da destinarsi i gazebo e dehors, che oggi per i noti motivi eccezionali sono andato in deroga agli strumenti urbanistici? E’ facile in questo periodo difficile indurre a credere che un’indiscriminata loro diffusione sia da considerarsi un aiuto, ma la storia insegna che i luoghi più cercati e frequentati, quindi capaci di trasferire ricchezza sul territorio, sono quelli che conservano caratteristiche in armonia con l’ambiente circostanti, i cosiddetti “luoghi caratteristici”. Non solo, buttare lì le cose senza neanche un parere tecnico ma a mo’ di sorta di richiesta di autorizzazione è solo un voler farsi bella nel percorso per Roma. La Spinelli oggi pensa solo al suo di futuro e non a quello della comunità e alla prima occasione dopo l’ingresso in Fratelli d’Italia, ha pensato bene di usare il consiglio comunale per bussare alle porte della capitale", conclude il gruppo.

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