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"Favorire la prevenzione e cura del melanoma", Arlotti interroga il ministro Lorenzin

E’ ciò che chiede il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti al ministro Beatrice Lorenzin, ricordando che il melanoma metastatico è la forma più letale di tumore della pelle

Il ministero della Salute favorisca l'uso del farmaco Nivolumab garantendone l'accesso ai pazienti affetti da melanoma, e potenzi i progetti di prevenzione su scala nazionale data l'importanza di identificare precocemente la malattia per intervenire tempestivamente con successo. E’ ciò che chiede il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti al ministro Beatrice Lorenzin, ricordando che il melanoma metastatico è la forma più letale di tumore della pelle e attualmente in Italia costituisce il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei  49 anni. A Rimini negli ultimi 5 anni sono stati circa 150 all’anno i casi di melanoma, a fronte di circa 6mila visite diagnostiche per sospette lesioni. Nel nostro territorio l’incidenza è 43 casi su 100mila abitanti, nettamente superiore ai  12-13 casi per 100.000 abitanti  della media italiana.

“Nel gennaio 2015 la Food and Drugs Administration statunitense ha approvato in maniera accelerata il farmaco Nivolumab per il trattamento endovenoso del melanoma metastatico o non operabile e in progressione dopo terapia con Ipilimumab – riepiloga Arlotti nell’interrogazione -, nel maggio 2015 l'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) ha raccomandato il rilascio di un'autorizzazione all'immissione in commercio di Opdivo (nivolumab) in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con melanoma avanzato”.

Sebbene negli ultimi vent’anni l’incidenza di martedì malattia sia cresciuta significativamente, si riscontra invece una diminuzione del tasso di mortalità grazie ad una migliore educazione sanitaria, alle campagne di prevenzione ed alla diagnosi precoce delle lesioni atipiche, conclude il deputato. “Per tali ragioni il ministero dovrebbe favorire l'uso futuro del Nivolumab garantendone l'accesso ai pazienti affetti da melanoma. Appare inoltre importante la presenza nelle diverse realtà territoriali di strutture sanitarie idonee a sensibilizzare la popolazione e ad offrire le strutture idonee per efficaci  visite di screening”.

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