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L'ex premier a 360°: "Il problema non è il Reddito di cittadinanza, ma stagionali pagati 3 euro l'ora"

Intervista al presidente Giuseppe Conte: "Incentivare i contratti a tempo indeterminato". Di Maio? "Lasciamolo alla sua fortuna politica". Sul caro energia? "L’unica salvezza sono le fonti rinnovabili"

Dal Reddito di cittadinanza ai rapporti con Luigi Di Maio. E' un presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che parla a 360° di politica nazionale e internazionale quello in visita a Rimini.

Presidente Giuseppe Conte, qui in Riviera molti lamentano la carenza di personale attribuita al Reddito di cittadinanza. Come risponde?

“Le certificazioni ufficiali dell’Istat dicono che per quanto riguarda il lavoro stagionale l’anno scorso ci sono stati 260 mila contratti in più rispetto al 2018 quando è stato introdotto il Reddito di cittadinanza, quindi il problema non è il Reddito, che è una misura assistenziale minima per chi non ha di che sopravvivere, il problema è invece riformulare e rinfondare il mercato del lavoro dove molto spesso ci sono lavoratori che prendono 3 o 4 euro lordi l’ora. Bisogna introdurre un salario minimo legale, bisogna rafforzare le possibilità per i giovani di avere contratti a tempo indeterminato".

Sul futuro dell’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico?

“Le chiacchere stanno a zero, i fatti sono che il Pd da quando c’è stata l’emergenza con il governo Draghi ha buttato a mare un’esperienza di lavoro, di riforme concrete, fatte durante il Conte 2. Ha privilegiato, per motivi opportunistici elettorali, andando da Di Maio e Calenda la cui affidabilità è durata qualche giorno e poi si è rimangiato l’accordo. L’affidabilità politica di Di Maio? Mi sembra che i sondaggi non lo stiano premiando. Il Pd si assuma le responsabilità”.

Di Maio continua a ripetere che il Movimento 5 Stelle non esiste più, ma che esiste il partito di Conte. Cosa risponde?

“Su Di Maio lasciate che faccia la sua campagna elettorale, lo dico in modo signorile: i sondaggi non gli danno nemmeno l’1%, lasciamolo alla sua fortuna politica”.

Questa destra invece si può battere?

“Si può battere se portiamo il discorso non sugli slogan, non sulla capacità comunicativa dei leader degli esponenti politici, ma portiamo il discorso sull’esame dei programmi. Le ricette di questa destra sono inadeguate e insufficienti, è una destra che ha dimostrato di concepire male l’interesse nazionale che non può essere ridotto a blocchi navali e compromettere il piano vaccinazioni”.

I rapporti con la Russia, dopo le elezioni quali saranno le sue posizioni?

“Quelle di sempre, ferma condanna dell’aggressione militare di Putin e della Russia assolutamente ingiustificata. Ferma condanna senza se e senza ma. Sarà così fino a quando ci sarà questa guerra, pieno sostegno all’Ucraina. Detto questo siamo consapevoli, e siamo rimasti inascoltati, che la soluzione di questo conflitto internazionale non è la corsa al riarmo e nemmeno un clima da Guerra Fredda. Dobbiamo lavorare a un negoziato di pace, abbiamo però avuto un ministro degli Esteri che anziché impegnarsi negli sforzi diplomatici si è dedicato a costruire un partito per i suoi destini personali".

Sul tema energia, quali possono essere le soluzioni?

“Siamo in emergenza energetica, non bisogna però tornare al fossile e alle centrali a carbone. Si parla di centrali nucleari e trivellazioni, non può essere questa emergenza un ritorno al passato. L’unica salvezza è un massiccio investimento in fonti rinnovabili”.

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