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Jobs act, le indicazioni dell'Onorevole Arlotti accolte dal Consiglio dei ministri

Il parlamentare riminese aveva espresso dubbi sulla tracciabilità dei voucher, Naspi, risorse per i centri impiego e modifiche per le dimissioni in bianco

Sono state in larga parte accolte dal Consiglio dei ministri le indicazioni del parere illustrato dal deputato Pd riminese Tiziano Arlotti sul decreto correttivo e integrativo del Jobs act, approvato venerdì scorso dall'esecutivo. Tracciabilità dei voucher, Naspi, risorse per i centri impiego, modifiche per le dimissioni in bianco sono alcuni dei temi su cui Arlotti aveva proposto specifici interventi e che sono stati recepiti nel testo definitivo del decreto. “Il provvedimento varato dal Cdm introduce innanzitutto, come richiesto nel parere, la tracciabilità dei voucher – spiega Arlotti - per garantire effettivamente il carattere accessorio e l’occasionalità delle prestazioni di lavoro, e applica l’ulteriore limite relativo alla prestazione di attività lavorative a favore di ciascun singolo committente (anche imprenditori agricoli, non imprenditori o professionisti) per compensi non superiori a 2.000 euro annui, superando così anche la vecchia circolare ministeriale in materia”.

Recepita anche l'indicazione di giorno e ora di inizio e fine della prestazione: “I committenti sono tenuti, almeno 60 minuti prima dell'inizio della prestazione di lavoro accessorio, a comunicare i dati alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mediante sms o posta elettronica. Per soli i committenti imprenditori agricoli la comunicazione va fatta entro 3 giorni (il Governo aveva proposto 7 giorni”. Circa la Naspi, il decreto accoglie in parte le indicazioni di Arlotti prevedendo una prima estensione temporale portandola da 3 a 4 mensilità della disciplina di carattere transitorio della Naspi per i lavoratori stagionali ricorrenti del turismo e degli stabilimenti termali. “Di fatto questo consente per i lavoratori della nostra riviera di avere una copertura pressoché nella totalità dei casi. Riproporremo poi per il futuro, visto che in questa fase non sono state accolte, che vengano individuate adeguate forme di tutela dei lavoratori attraverso strumenti di carattere bilaterale, anche subordinando l'erogazione del trattamento alla partecipazione a specifici corsi di aggiornamento e perfezionamento professionale e che i lavoratori, nei periodi di inattività, possano essere impiegati in attività rivolte a fini di pubblica utilità a beneficio delle comunità locali”.

Accolta la proposta di incrementare fino a un massimo del 30 per cento la quota delle risorse attribuite alle Regioni per la concessione dei trattamenti di integrazione salariale e di mobilità; recepito infine interamente il parere sulla disciplina delle dimissioni volontarie e della risoluzione consensuale dei rapporti di lavoro, ferma restando la procedura che tutela contro le dimissioni in bianco, consentendo che la trasmissione dei moduli possa avvenire anche tramite gli enti pubblici, e sul finanziamento dei centri per l'impiego, con il rafforzamento della partecipazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali agli oneri di funzionamento con uno stanziamento di 150 milioni di euro. “Il giudizio sul decreto nel complesso è positivo – conclude il deputato -. Restano ancora alcuni fronti aperti, tra cui quello del comparto della pesca, per cui va trovata una soluzione strutturale e complessiva alle questioni della cassa integrazione in deroga per stato di crisi e alla Cig legata al fermo pesca biologico, così come vi sono ulteriori aspetti da affrontare che porrò all'attenzione del Parlamento”.

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