rotate-mobile
Politica Bellaria-Igea Marina

L'aspirante sindaco Bucci prosegue il suo ‘tour’ fra le incompiute

Dopo la Colonia Roma richiama l’attenzione su un altro dei buchi neri cittadini: la Vecchia Fornace

“La Vecchia Fornace acquisita e finita nel dimenticatoio venga bonificata e diventi polo produttivo in grado di creare posti di lavoro grazie al bando regionale che incentiva investimenti sul territorio!”. Il leader della lista civica che porta il suo nome e della coalizione con Alternativa Democratica per Bellaria Igea Marina e Italia in Comune Gabriele Bucci prosegue il suo ‘tour’ fra le incompiute e dopo la Colonia Roma richiama l’attenzione su un altro dei buchi neri cittadini.

“Circa un anno e mezzo fa, il Comune acquisiva in proprietà l’area della vecchia fornace. Sindaco e assessori si erano impegnati a riferirne a breve in consiglio la destinazione d’uso, vorremmo sbagliarci ma non sembra ancora chiaro che cosa se ne voglia fare” parte all’attacco, proseguendo in crescendo: “Di certo c’è che quell’enorme spazio va messo in sicurezza e poi bonificato, se se ne vuol fare un qualsiasi uso. E’ però evidente che i soldi per queste opere il Comune non li ha accantonati e che occorre andare alla ricerca di qualche imprenditore disposto a investire in quell’area strategica per l’intera città: è interesse di tutti che il privato vi realizzi opere capaci di soddisfare il suo interesse e insieme quello pubblico. Per questo è importante che il Comune decida la destinazione d’uso, a garanzia dell’interesse generale per evitare opere inappropriate o speculazioni. Ma anche ai fini di tutela degli imprenditori che vi investiranno. In un moderno e produttivo rapporto pubblico-privato, a questi deve essere riservato un adeguato quadro di certezze normative, supporti tecnici, incentivi del Comune e degli altri soggetti pubblici competenti”.

Bucci passa quindi alla proposta: “Un’ipotesi da valutare è che l’area venga destinata a nuovo sito produttivo e nel caso in cui non fosse possibile attrarre investitori locali o nazionali, si potrebbe guardare anche fuori confine, come ha fatto la nostra Regione aprendo recentemente il proprio terzo bando da 35 milioni per “l’attrazione di investimenti” in Emilia Romagna da parte di grandi gruppi stranieri: sia per aprire nuovi siti produttivi, sia per potenziare quelli esistenti. Per ottenere gli incentivi finanziari regionali i siti devono assicurare due importanti obiettivi: mettere cioè in produzione progetti di ricerca e sviluppo e creare posti di lavoro stabile. In questo senso, è utile ricordare che grazie a due precedenti bandi regionali in Emilia Romagna sono stati messi in moto investimenti per 160 milioni di euro che hanno prodotto qualcosa come 1.400 nuove assunzioni di personale per la grande parte di alta qualificazione”.

E allarga la prospettiva. “E’ evidente che un intervento di questo genere, per la qualità che incorpora e per le risorse che muove va realizzato in chiave altamente tecnologica e ambientalmente sostenibile. E il Comune agirebbe in maniera utile a salvaguardare il grande patrimonio ambientale circostante (aree verdi e lago) consentendone con una specifica convenzione l’uso pubblico a beneficio di residenti, visitatori e turisti. Ecco cosa dovrebbero fare un buon sindaco e un’amministrazione comunale capace sulle proprie aree strategiche. Non stare fermi come oggi, ma ingegnarsi per trovare soluzioni progettuali corredate da incentivi finanziari e semplificazioni burocratiche da proporre agli investitori privati. Non più “buchi neri”, ma nuove opere di alto livello, capaci di riqualificare interi pezzi di città alzandone il profilo e di generare posti di lavoro qualificati e ben remunerati per i nostri giovani e le nostre imprese”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'aspirante sindaco Bucci prosegue il suo ‘tour’ fra le incompiute

RiminiToday è in caricamento