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L'onorevole Arlotti (Pd): "Dalle urne è uscita una severa lezione"

Il parlamentare del Partito Democratico commenta la sconfitta alle elezioni amministrative dei candidati del centro sinistra

"I risultati di queste elezioni amministrative richiedono un’attenta e approfondita valutazione sia a livello locale, sia nazionale". Ad affermarlo è il deputato riminese del Pd, Tiziano Arlotti, nel commentare la sconfitta di dutti i candidati del centro sinistra all'ultima tornata che ha visto i cittadini di Riccione, Morciano e Coriano chiamati a scegliere il nuovo sindaco. "Innanzitutto un grande abbraccio a Sabrina Vescovi, a Evi Giannei e ad Alessandro Leonardi, e a tutti i candidati consiglieri e ai militanti che si sono mobilitati a Riccione, a Morciano e a Coriano - prosegue Arloti. - E allo stesso tempo auguri ai tre sindaci eletti, per il tanto lavoro che li aspetta. A Riccione non siamo riusciti a vincere il ballottaggio nonostante Sabrina sia stata una lottatrice e, soprattutto nelle due settimane tra primo turno e il ballottaggio, lei e la coalizione abbiano saputo risvegliare l’interesse – anche se solo parzialmente, anche se non è bastato – degli elettori di centrosinistra e del Partito democratico".

"Detto questo i risultati locali ci consegnano un quadro di un PD in evidente difficoltà, in linea peraltro con quanto sta accadendo a livello nazionale - puntualizza l'onorevole. - Abbiamo perso Riccione, Morciano e Coriano e, se si conta la tornata amministrativa del 2016, non siamo andati meglio a Cattolica, Pennabilli e Novafeltria. Le uniche eccezioni sono state Rimini, ed è una grande eccezione evidentemente, e Montescudo Montecolombo. Ce ne è abbastanza non tanto per aprire una fase di polemiche, di ricerca di capri espiatori, di notti di lunghi coltelli. No, questo assolutamente no, sarebbe sterile e anche incomprensibile. Si tratta semmai di aprire una fase di analisi a 360 gradi, sincera, senza ipocrisie, anche cruda se è necessario, in cui mettere in fila i motivi di questo chiaro arretramento del nostro messaggio e della nostra proposta alle città e al Paese".

"Mi permetto di evidenziare - conclude Arlotti - come sia lampante che dove pensiamo di essere autosufficienti, di bastare a noi stessi, di non aprirci a pezzi nuovi di società interessati come noi al riformismo, andiamo incontro a brutti risultati. Non è il tempo di processi, ma di analisi serie sì, perché di lotte intestine e correntismo credo ne abbiamo tutti abbastanza. Dobbiamo invece aiutarci, perché ormai siamo giunti molto vicini a un punto di non ritorno. Basta questioni personali, basta litigi, che in molti casi hanno radici lontane. Adesso va subito convocata una direzione provinciale del partito per discutere onestamente del risultato del turno amministrativo dell’11 e del 25 giugno. Poi va gestita la fase precongressuale, ammesso e non concesso che i congressi sul territorio si tengano entro la fine dell’anno. La mia proposta è quella di accompagnare questa fase attraverso un’iniziativa politica allargata e condivisa, proprio perché il senso di tutto deve essere che il PD – a differenza degli altri partiti e movimenti – sa prendersi le sue responsabilità collegialmente. Nel PD sia vittoria sia sconfitta hanno padri e madri: non siamo certo quelli che fanno finta di non riconoscere il proprio bambino".

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