La deputata del Pd Emma Petitti porta il caso Mutoid in Parlamento
Dichiarare l'interesse culturale di Mutonia riconoscendo il valore artistico ed etnoantropologico della Mutoid waste company e la rilevanza paesaggistica dell’insediamento. E' la richiesta avanzata dal deputato Pd riminese Emma Petitti
Dichiarare l'interesse culturale di Mutonia riconoscendo il valore artistico ed etnoantropologico della Mutoid waste company e la rilevanza paesaggistica dell’insediamento. E' la richiesta avanzata dal deputato Pd riminese Emma Petitti, che ha predisposto un'interrogazione – sottoscritta anche dal collega Tiziano Arlotti e dagli altri parlamentari Pd dell'Emilia-Romagna – al ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Massimo Bray.
L'interrogazione ripercorre la storia della Mutoid waste company sin dal suo insediamento nel 1990 lungo il fiume Marecchia a Santarcangelo di Romagna, evidenziando il valore dell'opera artistica dei Mutoid e i legami con la comunità santarcangiolese. “L'insediamento è di per se stesso un'opera artistica, esperienza unica sia a livello nazionale che internazionale – sottolinea Petitti -. La Mutoid waste company ha avuto negli anni importanti riconoscimenti del valore della sua opera artistica, una performance con le loro sculture e installazioni è stata inserita nella cerimonia di chiusura delle Paraolimpiadi delle scorso anno a Londra e la comunità è stata oggetto di analisi sociologiche e artistiche”.
“La Città di Santarcangelo di Romagna ha accolto l'insediamento con favore – prosegue -, ed oggi i membri della Mutoid waste company e i loro figli contano numerosi legami con la comunità locale: i ragazzi frequentano regolarmente le strutture scolastiche cittadine e l'insediamento è meta di visite di singoli, gruppi e scolaresche”.
“La Mutoid waste company rappresenta ad oggi un'esperienza culturale e sociale unica – concude Petitti - ed un veicolo di promozione turistico-culturale notevole per la città di Santarcangelo di Romagna. Per questo chiediamo al ministro di adoperarsi per dichiarare l'interesse culturale e la rilevanza paesaggistica dell'insediamento, riconoscendone l’interesse artistico e etnoantropologico, anche in considerazione della difficoltà di identificare un esatto strumento autorizzativo che colga a pieno il valore non solo dell’opera artistica, ma anche quello socioculturale della comunità”.