La Fiera di Rimini verrà quotata in borsa nel 2018

La sostenibilità economica del Palas di Rimini non è in discussione, mentre la Fiera verrà quotata in borsa sul mercato Mta nella primavera del 2018. L'ipotesi parla del 15% del capitale sociale per incassare 17 milioni di euro, di cui due per la Società del palazzo, e 15 per il mutuo con Unicredit. Rimanendo pubblico oltre il 50%, anche se non c'è nessun dogma ad andare sotto. Via libera martedì mattina in commissione comunale, con 20 voti favorevoli, otto contrari e tre astenuti, all'ultimo aggiornamento degli accordi per la realizzazione dell'"Astronave", con l'assessore al Bilancio, Gian Luca Brasini, a difendere le previsioni economiche che hanno portato alla realizzazione dell'infrastruttura.

"Il modello previsto - spiega - ha visto nella performance di Rimini Fiera non solo il sostenimento del debito per la realizzazione del quartiere, anche quello alla realizzazione del Palacongressi". Che beneficia dei canoni da Rimini fiera e delle royalty degli alberghi. La modifica in questione riguarda il riassetto delle partecipazioni in Rimini congressi, detenuta al 24% dalla Provincia, al 38% da Rimini Holding e al 37% dalla Camera di commercio. Si arriverà così alla fusione in unico soggetto di Rimini congressi e Società del palazzo. Con la Provincia che conferisce le sue azioni della fiera, come già fatto da Comune e Camera di Commercio, in Rimini Congressi. "E' stata - aggiunge - l'anello debole perchè ha un orizzonte temporale e una capacità di investimento incerti". Ecco perchè "non aveva conferito le azioni". In sostanza la Provincia non ha versato tre milioni di euro a cui si aggiungono dividendi ricevuti per 3,7. Ora sana il debito mettendo tutta la sua partecipazione di circa il 7%, 10 milioni di euro.

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