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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La Fiera di Rimini verrà quotata in borsa nel 2018

Via libera martedì mattina in commissione comunale, con 20 voti favorevoli, otto contrari e tre astenuti

Così si riallineano le quote di partecipazione, con i tre soci che torneranno tra il 32% e il 35%. Mentre Rimini Congressi arriverà a detenere il 65% di Ieg spa e il 79% della Società del palazzo. Per quanto riguarda i debiti del Palas: il primo, da 27 milioni di euro residui, riguarda la società del palazzo con Mpr; il secondo (38 milioni) Rimini congressi con Unicredit, e dopo la quotazione arriverà a 19 con una nuova rata "ancora più sostenibile". La Fiera, ora Ieg, prosegue l'assessore, non verrà più quotata sul mercato Aim, ma su quello telematico Mta, la Borsa di Milano. Infatti "con l'aggregazione con Vicenza e altre operazioni strategiche non è più necessario andare sul mercato ristretto", con un "maggiore risultato in termini di minore sconto".

Infine l'accordo prevede che la Società del palazzo non acquisti il capitale nella società Palariccione; e si mantiene l'area di via Emilia. Con la Provincia "a sostenere l'impegno finanziario contratto con il primo accordo per il Palas, solo in parte rispettato", che "si mette in pari" nel rapporto di debito-credito con Rimini congressi. Luigi Camporesi di Obiettivo civico tuona contro la pianificazione finanziaria del Palas, "completamente sbagliata" e punta il dito contro sindaco Andrea Gnassi e presidente di Ieg, Lorenzo Cagnoni, che potrebbero essere inviati a giudizio "per falso in bilancio e violazione delle norme del Tuel". Camporesi è convinto che l'integrazione con Vicenza, con cui ci si è accollati 42 milioni di euro di debito, dovesse passare "in Consiglio comunale con una delibera. La Corte dei conti l'avrebbe chiesta al Comune". Mentre "tra i bilanci del gruppo fieristico ce ne sono alcuni irregolari".

Per i debiti del Palas, aggiunge il consigliere, sono arrivate "in soccorso Conad con l'acquisito dell'area dell'ex fiera per 16 milioni e 14 nuove palazzine". Anche Carlo Rufo Spina di Forza Italia se la prende con il mancato passaggio in Consiglio comunale, "sono stati usati dei sistemi privati, come le lettere di patronage, che il Comune può permettersi solo passando" dall'Aula. Mentre Gennaro Mauro del Movimento nazionale per la sovranità chiede di trovare un "partner industriale" per la Fiera e di valutare la necessità di fare una società di gestione. Si intende quotare, si informa, "il 15,8% per sostenere l'indebitamento o per scelta?". Mentre le aree vendute per il sostenimento del Palas hanno avuto un valore inferiore al reale, c'è stato un incremento delle cubature. Brasini replica che il piano economico-finanziario per Fiera e Palas "non sono sbagliati ma più che corretti".

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