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La Lega attacca Gloria Lisi sul decreto sicurezza: "E' imbarazzante, non sa cosa dice"

Bruno Galli, ironizza sulla “minaccia preannunciata dal vice sindaco di Rimini di voler disobbedire a una legge più che legittima"

“Mi complimento con il Vice Sindaco di Rimini, Gloria Lisi, per l’ipotesi avanzata di ricorrere alla disobbedienza civile. Ancora una volta si dimostra una vera donna delle Istituzioni”. Così il segretario prov.le della Lega di Rimini, Bruno Galli, ironizza sulla “minaccia preannunciata dalla Lisi di voler disobbedire a una legge più che legittima varata dallo Stato che cerca, nella sostanza, di portare più sicurezza nei nostri Comuni e di garantire più tutele ai veri profughi che si trovano nel nostro Paese. L’auspicio, sottolinea Galli, “è che il Sindaco Gnassi, sempre attento alle sbavature dialettiche degli avversari, prenda in seria considerazione le dichiarazioni rilasciate dalla collega Lisi e, vista la gravità del messaggio che veicolano, se ne dissoci. Il sistema Sprar, spiega Galli, “non viene assolutamente smantellato e chi ha già intrapreso un percorso di inserimento e integrazione nei nostri territori non viene in alcun modo mandato a casa. Tutt’altro. La rete di aiuti dello Sprar viene rafforzata per coloro che hanno veramente diritto all’asilo e che sono a tutti gli effetti dei profughi e non dei migranti economici. Invito quindi la Lisi a ragionare e a leggere attentamente il contenuto del decreto sicurezza. Vi troverà, suo malgrado, misure tangibili ed essenziali per tutelare chi ha realmente diritto all’accoglienza ma, soprattutto, vi troverà interventi concreti per risolvere in tempi brevi la grave situazione dettata dagli stranieri irregolari.”

Per questo motivo il segretario della Lega Galli invita il vicesindaco di Rimini a “non diffondere notizie false e tendenziose. Quello della Lisi è un vero e proprio pregiudizio politico e ideologico che non dovrebbe trovare spazio nelle dichiarazioni di un Amministratore pubblico. Non vorremmo che la posizione della Lisi traesse le sue origini dalla volontà di difendere, a tutti i costi, quella ragnatela di cooperative e associazioni che per anni hanno lucrato sulla pelle dei migranti e che, con la Lega al Governo, si ritrovano a bocca asciutta e con il portafoglio vuoto”. 
 

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