La Lega attacca l'amministrazione Gnassi: "A delinquere sono sempre più spesso i richiedenti asilo"
Zoccarato (LN): “identificazione ed espulsione immediata. Sanzioni alle cooperative che li ospitano. Questa gente non può restare”
"Spacciatori e venditori abusi, ma anche scippatori e accattoni. È questo il ‘rovescio della medaglia’ del fenomeno dell’accoglienza. Sono queste le doppie facce dei richiedenti asilo che, anche a Rimini, sempre più spesso delinquono". A sottolinearlo ancora una volta è il consigliere comunale della Lega Nord, Matteo Zoccarato, intervenuto nella seduta di giovedì sera del Consiglio Comunale per illustrare una mozione del Carroccio in cui si sollecitava “l'Amministrazione comunale a prendersi carico del problema attraverso i corpi di polizia locale per procedere all’identificazione e alla segnalazione immediata di questi cosiddetti richiedenti asilo alla Prefettura e agli organi competenti. L’obiettivo? Espellerli senza attenuanti”.
Un fenomeno, quello degli aspiranti profughi impegnati in attività malavitose, fuori controllo e che, nel capoluogo riminese, ‘vanta’ sempre più ‘affezionati’: “basti pensare ai venditori abusivi impalati davanti ai supermercati o ai numerosi spacciatori pizzicati al parco Cervi rivelatisi con poca sorpresa ospiti di associazioni e albergatori in attesa del riconoscimento dello status di richiedente asilo”.“Per farla breve – conclude Zoccarato – a questa gente noi cittadini riminesi paghiamo vitto e alloggio e il beneficio che ne ricaviamo è di trovarceli, sempre più spesso, coinvolti in furti, spaccio e accattonaggio.”
Nel testo della mozione, bocciata dalla maggioranza piddina, il consigliere della Lega sottolineava anche “l’importanza di valutare l’adozione di giuste sanzioni nei confronti di quegli albergatori e di quelle cooperative che accolgono richiedenti asilo colti in flagranza di reato. È evidente infatti che oltre all’urgenza di fare numero e quindi di fare cassa, chi si prende in carico questa gente nelle proprie strutture ricettive deve assumersene in parte anche la responsabilità delle loro azioni criminali”.