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Le elezioni mettono in stallo il Pd ed Emma Petitti resta in campo: "Un errore non fare le primarie"

"Non possiamo far finta che la città non sia più contendibile e pensare che sia sufficiente aver ben amministrato per poter automaticamente vincere le elezioni, chiunque sia il candidato"

Emma Petitti resta "in campo" e torna a chiedere le primarie con Jamil Sadegholvaad, l'altro pretendente alla candidatura per il centrosinistra alle comunali di Rimini. Il vertice di venerdì sera con lo stato maggiore Pd (c'era anche il segretario regionale Paolo Calvano) non ha sciolto il nodo e Petitti manifesta sui social tutta la sua insoddisfazione per lo stop ad una consultazione di iscritti e simpatizzanti. "Capisco che le primarie possano essere vissute in un'ottica divisiva, ciò dipende dai toni e contenuti con le quali le parti in causa intenderanno caratterizzarsi", scrive Petitti in un post di sabato mattina.

"Spaventano gli effetti e gli strascichi chiunque le possa vincere affermando la propria posizione, inoltre vanno colte le preoccupazioni di molti iscritti ed elettori che anche io sto sentendo rispetto alle condizioni di partecipazione" a causa della pandemia, "considerando tra l'altro che non c'è certezza della data del voto". Ma "non possiamo far finta che la città non sia più contendibile e pensare che sia sufficiente aver ben amministrato per poter automaticamente vincere le elezioni, chiunque sia il candidato", sostiene la presidente dell'assemblea legislativa regionale.

"Io ritengo- prosegue Petitti- che ci sia bisogno di una lettura sottile ed intelligente che va fatta sulla Rimini profonda, sulla rappresentatività rispetto alla forze sociali, culturali, economiche e politiche, rispetto all'impegno che ogni lavoratore, ogni professionista e ogni operatore economico mettono ogni giorno rispetto alle incertezze che il futuro ci riserva. Ecco, di fronte a tutto questo, pensare che la partita sul futuro di Rimini possa essere decisa ed esaurirsi negli organi di partito o a tavolino semplicemente dalla coalizione, senza che la citta' nelle sue articolazioni ne sia coinvolta su una soluzione alta in grado di interpretare col coinvolgimento di tutti questa fase storica, oppure attraverso le primarie aperte a tutti, in cui tutti, nessuno escluso, possano esprimersi liberamente, sarebbe un errore". (Agenzia Dire)

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