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Malattie allergiche, Piva e Carini (Pd): “Valorizzare prevenzione”

"Il coordinatore degli allergologi dell'Emilia-Romagna, a nome di tutti gli Allergologi operanti in regione, ha denunciato la necessità che vengano, sia pur brevemente, riconosciute e menzionate nel nuovo piano socio sanitario"

“Il coordinatore degli allergologi dell’Emilia-Romagna, a nome di tutti gli Allergologi operanti in regione, ha denunciato la necessità che vengano, sia pur brevemente, riconosciute e menzionate nel nuovo piano socio sanitario regionale 2011-2013, attualmente in fase di preparazione, quelle patologie ad ampio impatto sociale quali le malattie allergiche, che colpiscono 1/3 della nostra popolazione”.

È quanto segnalano Roberto Piva e Marco Carini, del Pd, in un’interrogazione presentata alla Giunta regionale per sapere quali misure intenda intraprendere per valorizzare la prevenzione delle patologie respiratorie croniche e delle malattie allergiche e cosa si intenda fare per favorire il connubio tra gli allergologi ed i medici ospedalieri.

Nel documento i consiglieri fanno presente che parallelamente all’emergere di patologie respiratorie croniche si afferma la necessità di individuare e prevenire attraverso la profilassi ambientale e farmacologica i bambini con vere patologie pneumologiche potenzialmente evolutive. In quest’ottica – sostengono - è opportuno valorizzare l’offerta diagnostica ed assistenziale sul territorio, valorizzare ed estendere l’utilizzo di percorsi diagnostico terapeutici (Pdt) per il bambino con asma, attivare strumenti per intercettare già nell’età precedente i 18 anni i casi che possono preludere alla broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e facilitare l’uso dei presidi realmente preventivi quali l’immunoterapia allergene-specifica”.

Sempre per quanto riguarda il campo di intervento degli allergologi, gli esponenti del Pd ricordano che le più rare, ma più temibili, evenienze anafilattiche da allergia a imenotteri, a farmaci e ad alimenti rappresentano il rischio maggiore per i pazienti e necessitano invariabilmente di accesso in Pronto Soccorso e di ricovero osservazionale breve, con conseguente importante impiego di risorse sanitarie. "La figura dell’allergologo – osservano Piva e Carini - è in questi casi ovviamente insostituibile, per impostare una corretta diagnosi e terapia al fine di prevenire le recidive di tali eventi, a rischio di vita, per ridurre la inappropriatezza di successivi accessi, in caso di percorsi non stabiliti, infine per assegnare ove necessario il presidio salvavita con adrenalina autoiniettabile”.

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