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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Manovra da riscrivere": la Regione convoca gli stati generali

“Regioni ed enti locali sono già stati gravemente penalizzati dalle precedenti manovre del Governo, con tagli che colpiscono in modo sproporzionato i ceti medi e le fasce più deboli". Così la Regione convoca sindaci e presidenti di Provincia

“Regioni ed enti locali sono già stati gravemente penalizzati dalle precedenti manovre del Governo, con tagli ai trasferimenti che colpiscono in modo sproporzionato i ceti medi e le fasce più deboli della popolazione: è per questo che chiediamo che le misure da adottare vengano riscritte radicalmente, con equilibrio, anche in base alle nostre indicazioni”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, annuncia oggi un’assemblea degli amministratori emiliano-romagnoli, che si terrà a Bologna mercoledì 31 agosto.

 

Un appuntamento che coinvolge anche Anci (L’associazione dei Comuni) e Upi (l’associazione delle Province) al quale sono stati invitati tutti i sindaci e i presidenti di Provincia, per “discutere dei contenuti della manovra governativa, delle proposte da avanzare e delle iniziative da intraprendere a fronte di un’impostazione che non può pesare ancora una volta con ticket, balzelli e tagli ai servizi su cittadini, famiglie e piccole imprese”. “Deve essere chiaro – continua Errani – che con questa manovra devono essere fatte scelte coraggiose, recuperate risorse in una logica di equilibrio nei confronti delle grandi proprietà immobiliari e dei patrimoni finanziari”.

 

“I Comuni – afferma il presidente regionale Anci, Manca – non possono essere ancora una volta mortificati con manovre pesantissime e insostenibili: le identità locali vanno coinvolte nella valutazione e riformulazione di un provvedimento cruciale per la vita di tanti cittadini”.
“L’impostazione attuale della manovra – aggiunge il presidente dell’Upi Emilia-Romagna Vincenzo Bernazzoli – non solo uccide sul nascere ogni possibile evoluzione federalista, paralizzando le istituzioni più vicine ai cittadini, ma con le modalità e gli importi previsti per i tagli impedisce agli Enti locali di garantire la prosecuzione dei servizi e la realizzazione degli investimenti che, dalla scuola alle strade, finora hanno garantito alle nostre comunità coesione e sviluppo”.

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