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No ai tagli ai patronati, Petitti sottoscrive emendamento alla Legge di stabilità

L'emendamento fa seguito alla lettera già inviata da Petitti insieme ad alcuni colleghi parlamentari al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per chiedere di non ridurre le risorse

 In relazione alla lettera dei sindacati regionali Cgil-Cisl-Uil ai parlamentari dell'Emilia Romagna e alla giornata di mobilitazione indetta per sabato sulle risorse corrisposte alle prestazioni effettuate dai Patronati, Emma Petitti, deputato Pd riminese, ha sottoscritto l'emendamento presentato in Commissione Bilancio volto ad evitare proprio i tagli ai patronati in Legge di stabilità. L'emendamento fa seguito alla lettera già inviata da Petitti insieme ad alcuni colleghi parlamentari  al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per chiedere di non ridurre le risorse: nella legge di stabilità sono previsti tagli ai patronati per 150 milioni di euro, pari ad un terzo dei fondi a loro disposizione.

"Tagliare significherebbe un radicale ridimensionamento dei servizi offerti, a danno dell’amministrazione pubblica e degli utenti - ricorda Petitti -. I Patronati sono un fiore all’occhiello del sistema sociale italiano e offrono una serie di servizi e consulenze in materia di previdenza, lavoro e immigrazione che in altri Paesi vengono offerti a pagamento dai privati.Punto di riferimento per una variegata serie di cittadini i patronati hanno dimostrato negli anni la capacità di rispondere in modo qualificato anche alle nuove esigenze del Paese. Se i 30 patronati esistenti in Italia oggi chiudessero, la PA dovrebbe spendere 657 milioni di euro per fornire gli stessi servizi a fronte dei 430 milioni spesi dal Fondo patronati".

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