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Politica

La Notte Rosa e quel "Pink Fluid" che non piace a tutti. "Usati soldi pubblici col fine di indottrinare"

Dura polemica da parte della parlamentare Beatriz Colombo (Fratelli d'Italia): "Ciò che è nato per non discriminare sta iniziando davvero a diventare in un certo senso discriminante al contrario"

Monta la polemica sul claim scelto per la Notte Rosa. Lo slogan "Pink Fluid" non è piaciuto alla parlamentare di Fratelli d’Italia Beatriz Colombo, che siede anche in consiglio comunale a Riccione proprio come Claudio Cecchetto, che nel frattempo è diventato ambassador di Visit Romagna e sta iniziando a disegnare il programma del nuovo Capodanno d’Estate. “Ancora una volta vengono utilizzate risorse pubbliche non per amministrare ma per indottrinare”, è il duro affondo della Colombo. Che poi va anche a sottolineare i dettagli dell’incarico affidato a Cecchetto: “Questa inutile predica è costata ai contribuenti la bellezza di 40 mila euro, a tanto ammonta il compenso di Cecchetto”.

Beatriz Colombo non ha apprezzato. E lo spiega a chiare lettere attraverso una nota stampa. “La famosa accoglienza romagnola non diventi la scusa per essere tramutata in facili slogan per cavalcare la moda del momento. Claudio Cecchetto ha scoperto l’acqua calda: cioè che la Romagna è terra di accoglienza e di ospitalità. Spalleggiato dalle amministrazioni di sinistra a cui doveva essere alternativo, ha ingaggiato una sfida a un’intolleranza che non c’è mai stata”.

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Sostenere che alla Notte Rosa siano tutti invitati “senza distinzione di età, generi, gusti e interessi” è “francamente una precisazione inutile dal momento che non ricordiamo, in 18 anni, nessuna esclusione o discriminazione” aggiunge Colombo. “È sottinteso che lo spirito di accoglienza verso i turisti da parte degli operatori della Riviera, peraltro uno tra i punti di forza che da sempre ci contraddistingue, sia inteso in senso universale e non sentivamo davvero il bisogno di dover sottolinearne l’accezione in un senso che allude meramente a quello che oramai vuole essere portato avanti da una certa politica come pensiero unico dominante”.

E in conclusione Colombo aggiunge: “Ciò che è nato per non discriminare sta iniziando davvero a diventare in un certo senso discriminante al contrario, come se tutto ciò che si indentifica in “non fluido” debba essere messo alla gogna e tacciato di bigottismo. Oltretutto il gioco di parole “Pink Fluid” è già stato usato e abusato in passato. Per quella cifra ci aspettavamo almeno qualcosa di originale. Forse è un altro messaggio nascosto: insegnare ai giovani a riciclare”.

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