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"Oltre il velo", il Comune di Santarcangelo mette in chiaro la sua posizione

L'assessore Fussari: "Letture che nulla hanno a che fare con la religione o il velo come simbolo religioso: abbiamo letto storie di integrazione, esempi di quella solidarietà e dialogo interculturale"

In relazione a quanto comparso sulla stampa locale e sul web in merito all’iniziativa “Oltre il velo”, organizzata dal 23 al 28 ottobre a Santarcangelo dall’amministrazione comunale, l’assessore alle Politiche per l’inclusione Pamela Fussi dichiara quanto segue: "Le letture nelle scuole organizzate nell’ambito dell’iniziativa ‘Oltre il velo’ rientrano nel progetto nazionale ‘Libriamoci’, nato per promuovere la lettura ad alta voce tra i bambini e alla quale l’amministrazione comunale aderisce ormai da diversi anni. Come ogni anno, quindi, la biblioteca ha proposto a tutte le scuole di Santarcangelo l’iniziativa e ciascuna scuola, anzi singola classe, ha scelto se aderire o meno. Come si può leggere sul sito www.libriamociascuola.it, uno dei temi proposti per quest’anno è ‘Lettura e solidarietà’, che diversi comuni d’Italia hanno declinato come dialogo con una o più comunità presenti sul proprio territorio. Visto che l’obiettivo dell’iniziativa non è ovviamente un qualche tipo di propaganda religiosa ma la promozione della lettura e del dialogo tra culture diverse, ai bambini sono state lette tre tipologie di testi: alcuni brani dal libro ‘Porto il velo, adoro i Queen’, che racconta la storia di Sulinda, trentenne nata a Perugia che vive a Milano con le sue due figlie; alcune favole per bambini tratte dai libri ‘Le storie di Giuhà’ (tradizione araba) e ‘Diversi amici diversi’ (incontro tra differenti culture); altri brani sempre legati al tema dell’integrazione da parte del gruppo di lettori volontari Reciproci racconti. Letture che nulla hanno a che fare con la religione o il velo come simbolo religioso: abbiamo letto storie di integrazione, esempi di quella solidarietà e dialogo interculturale ai quali era dedicata l’iniziativa nazionale ‘Libriamoci’ di quest’anno. Il riscontro da parte delle insegnanti è stato molto positivo: trovandosi nella necessità di gestire quotidianamente la multiculturalità presente nelle loro classi, infatti, in diverse hanno chiesto informazioni e approfondimenti sulle letture proposte. Lo stesso discorso vale per i bambini".

"Un esempio: le volontarie hanno letto alcune favole prima in lingua araba e poi in italiano, con l’intento di far ascoltare la musicalità di quel linguaggio, non certo di insegnare l’arabo come abbiamo letto in questi giorni sulla stampa e sui social network. La lettura è piaciuta talmente che i bambini hanno chiesto il bis, e quando hanno ascoltato la traduzione in italiano si sono resi conto che conoscevano già quella fiaba. Perché l’avevano letta nel loro libro di italiano, visto che fa parte anche della tradizione dei racconti siciliani. Come si vede, quindi, l’incontro tra culture diverse non l’ha certo inventato il Comune di Santarcangelo. Per quanto riguarda infine le illazioni sulle autrici del libro ‘Porto il velo, adoro i Queen’ letto a scuola e del fumetto ‘Sotto il velo’ – al centro dell’incontro di questa sera in biblioteca – la miglior risposta all’accusa di affiliazione con la Fratellanza Musulmana sono i loro stessi curricula. Sumaya Abdel Qader è tra i fondatori dell’associazione Giovani Musulmani d’Italia, rinomata per il suo impegno contro la radicalizzazione dei giovani, la promozione di una coscienza civica e il rilancio di un’identità italiana dei suoi associati; in ambito Europeo ha fatto parte inoltre dell’European Forum of Muslim Women (associazione femminile che lotta per rendere autonome le donne contro i retaggi culturali dei paesi d’origine, per un’interpretazione della religione libera da schemi maschilisti e patriarcali), nonché di altre organizzazioni indipendenti finanziate dall’Unione Europea per diversi progetti".

"Imen Ben Mohamed – sorella di Takoua – è arrivata in Italia a 15 anni insieme al padre, costretto ad abbandonare la Tunisia per aver manifestato contro l'ex presidente Ben Ali. Dopo la rivoluzione dei Gelsomini, Imen è stata eletta nel 2011 all’Assemblea costituente, dove ha contribuito a scrivere la Costituzione democratica della nuova Repubblica e in particolare l’articolo 45, che garantisce la tutela dei diritti delle donne da parte dello Stato e la parità di opportunità tra uomini e donne. È inoltre tra i promotori della legge per l'eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne approvata il 26 luglio 2017. Dipingere il mondo islamico come un monolito indifferenziato, dove non ci sono voci e opinioni diverse, è esattamente quello che vogliono gli estremisti. Qui invece parliamo di esseri umani, comprese le persone che abitano a Santarcangelo e vivono la nostra stessa quotidianità. Ma la destra xenofoba questo non lo capisce, anzi non lo vuole capire. Invece di approfondire e discutere le questioni nel merito preferisce attaccare frontalmente, costruendo collegamenti ipotetici e fuorvianti tra persone e situazioni in realtà distanti tra loro, basandosi su fonti quanto meno discutibili. Forse il fatto che le persone di cui parliamo si sentono italiane a tal punto da ritenere propri i valori della Costituzione dà fastidio a chi è notoriamente “allergico” alla Resistenza e all’antifascismo dai quali è nata la nostra Carta fondamentale. Cosa ci può aspettare, del resto, da forze politiche che pretendono di dare lezioni all’amministrazione comunale sui diritti delle donne per poi riservarsi, quando fa comodo, di denigrare chi porta avanti oggi la stessa battaglia?"

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