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Parco del Mare, Renzi (FdI): "Siamo in una paralisi totale del procedimento"

Il consigliere comunale: "Tanto varrebbe, aggiunge, togliere il rendering di piazza Cavour"

All in, ma coi soldi dei privati. Così come à stato presentato fino a oggi, il Parco del mare, cioà la riqualificazione del lungomare di Rimini, non si farà. E mentre "è tutto fermo", il Comune sarebbe pronto a rinunciare ai finanziamenti europei, facendo cassa con i soldi dei diritti di superficie. Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Gioenzo Renzi, nel suo quarto appuntamento con la stampa dedicato al tema, prosegue la sua operazione verità sul progetto.
Sventolando in primo luogo il bando con cui sono state poi assegnate allo studio Miralles Tagliabue di Barcellona le linee di indirizzo progettuale per l'armonizzazione dei vari interventi, pubblici e privati. Il documento, spiega, "non ritiene necessario salvaguardare" i 2,8 milioni di euro di finanziamenti europei già assegnati e da utilizzare entro il 2019. Perchè? Perchè così si potrà lavorare con "meno vincoli, senza paletti economici e temporali. Insomma, sarà più facile", è la risposta di Fratelli d'Italia, da subito contrario alla "vendita" ai privati del lungomare.

"Siamo in una paralisi totale del procedimento", attacca Renzi, con un incarico affidato per 193.000 euro "a busta chiusa, senza neanche un progetto preliminare. E' l'accantonamento delle chiacchiere di tre anni", dall'atto di indirizzo approvato dal Consiglio comunale nel luglio del 2015. Tanto varrebbe, aggiunge, togliere il rendering di piazza Cavour. I tre lotti del progetto sono sospesi in attesa delle linee di indirizzo e "non sappiamo cosa lo studio produrra'", dato che "puo' fare quello che vuole e tutto si dovra' adeguare". Tra i suoi compiti una relazione generica sul progetto, tavole di sintesi e di dettaglio, un vademecum progettuale, insomma "un nuovo e vero progetto".

"A questo punto non si sa nemmeno se rimarranno le dune. Insomma - ribadisce Renzi - siamo ancora a individuare le linee guida dell'opera e tutta questa incertezza ricade sulle manifestazioni di interesse presentate dai privati. Per quanto riguarda le negoziazioni, prosegue, "non si sa nulla". Il Comune spera di intercettare 38 milioni di euro. Ma che roba è? Dopo tre anni si riparte da zero, mantenendo le complicazioni iniziali", sentenzia. Si tratta, ribadisce, di un "procedimento irrazionale e super complicato". Il timore è che "si faccia solo la parte pubblica", circa un terzo dell'opera. Anche perchè le manifestazioni di interesse sono "a rischio ricorso e violazione del Codice degli appalti".

E non sarà facile per gli operatori trovare i finanziamenti per diritti di superficie di mezzo secolo. "Noi - mette in evidenza Renzi - il lungomare lo vogliamo, ma questa è una perdita di tempo per aspettare che si sblocchi la Bolkestein e avere più privati interessati". Mentre il finanziamento europeo non interessa più, dato che modificando il progetto va in fumo. Anche il cosiddetto Triangolone "resta un buco nero - conclude Renzi - tutto è paralizzato, per tre anni si è parlato del nulla. E ora si inseguono i soldi dei privati con l'obiettivo di fare cassa". Sul tema il consigliere presenterà questa sera in consiglio comunale una interrogazione.
(Agenzia Dire)

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