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Pecci (Lega): "Bonaccini e Gnassi, prendetevi la responsabilità delle riaperture"

"Occorre, in questo quadro di grande confusione, che il Presidente liberi la regione Emilia Romagna dalla incapacità del Ministro Speranza ed adotti, con i sindaci, misure nuove per uscire in trenta giorni dalla crisi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

L'emergenza sanitaria è diventata per il centrosinistra il mezzo di propaganda. Oggi il Presidente della Regione Emilia Romagna dichiara alla stampa: “Il ritorno in zona arancione premia gli sforzi, le attenzioni e i sacrifici di tutti gli emiliano-romagnoli nell’ultimo mese”. Balle! Purtroppo chi amministra questa regione ed il comune di Rimini in un anno non hanno risolto nè il problema della emergenza sanitaria nè il problema della vaccinazione dei propri abitanti.

Entrambi i piani sono falliti ed i cittadini e le attività pagano il prezzo delle chiusure illogiche (supermercati super affollati e negozi chiusi. E' normale?) Non sappiamo se i numeri che vengono trasmessi siano veritieri ma conoscendo il Paese potremmo affermare che no, non sono reali e quanto accaduto in Sicilia conferma il nostro pensiero. Sussiste una manipolazione dei dati che provoca nella “gente” una paura tale da accettare anche il rischio della vaccinazione con Astrazeneca che, dopo diversi comunicati, non sappiamo più per chi sia indicata: per i giovani o per gli anziani!!

Occorre, in questo quadro di grande confusione, che il Presidente liberi la regione Emilia Romagna dalla incapacità del Ministro Speranza ed adotti, con i sindaci, misure nuove per uscire in trenta giorni dalla crisi. Faccia, subito, un piano vaccinale, ricorrendo magari all'acquisto dei vaccini direttamente o mediante un accordo con lo Stato di San Marino e precetti, quale capo della Protezione Civile regionale, tutto il personale sanitario, per le vaccinazioni da effettuarsi tutti i giorni per 24 ore, al giorno, magari utilizzando anche il personale sanitario militare. Gli spazi pubblici, nel nostro territorio ci sono ovunque.

La città di Rimini e l'economia locale non possono più sopportare le inefficienze, stanno morendo e per questo bisogna dare subito risposte all'emergenza economica. La stagione turistica, indipendentemente dalle decisioni del governo, deve partire ufficialmente il 22 maggio, cioé la vigilia della Pentecoste, tradizionale periodo delle vacanze tedesche, ma gli stabilimenti balneari e le attività, tutte, siano pronte per il primo maggio. Dimostrino di essere imprenditori veri. “La Riviera di Romagna covid free” è possibile, dato che i protocolli del 2020 hanno funzionato e quindi non c'è alcuna ragione di ritardare le aperture.

Il Presidente Bonaccini ed il Sindaco Gnassi, dopo anni di comunicati propagandistici volti solo alla ricerca del consenso, dimostrino di saper fare uscire la Regione e la città di Rimini dalla crisi assumendosi la responsabilità delle decisioni. Diano subito il via ad una massiccia campagna di promozione turistica per vincere la concorrenza dei Paesi del Mediterraneo e fare sapere che Rimini c'è, è pronta ad accogliere con la sua organizzazione tutti i turisti europei anche con voli aerei diretti su Rimini.  Ascoltino il grido di aiuto che viene dagli imprenditori

Noi lo avevamo detto un anno fa e non solo perché Rimini ha questa possibilità di vivere l'emergenza sanitaria in sicurezza, ma anche perché questa è una vecchia e rodata possibilità per vivere l'ambiente. Il modo di governare il Paese che abbiamo visto fino ad oggi porta gli imprenditori al suicidio. La misura è colma.

Marzio Pecci (Lega)

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