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Pecci torna sulla questione dei nomadi: "L'abbandono delle microaree è una sconfitta per Lisi e Gianfreda"

Il consigliere comunale della Lega: "La sconfitta era stata scritta da diverso tempo, esattamente da quando la gente è scesa in strada ed ha affollato i consigli comunali"

Il consigliere della Lega Marzio Pecci torna sulla vicenda delle microaree e attacca il consigliere Kristian Gianfreda e il vice sindaco Gloria Lisi affermando che giovedì scorso sono usciti sconfitti dal consiglio comunale. "L’abbandono del progetto microaree per arrivare alla chiusura del campo nomadi di via Islanda è stata una sconfitta per loro - afferma Pecci, che rivendica "la forte azione esercitata in questi quattro anni dal Carroccio". 

Campo nomadi: il consiglio boccia le microaree

Secondo Pecci "la sconfitta era stata scritta da diverso tempo, esattamente da quando la gente è scesa in strada ed ha affollato i consigli comunali. In queste occasioni i cittadini hanno capito che gli amministratori, sindaco, vice sindaco, nonché i consiglieri comunali residenti nei quartieri interessati alle microaree, non erano credibili, per cui non hanno mai mollato la protesta e non si sono mai allontanati da chi li stava difendendo". 

Pecci attacca poi il consigliere Gianfreda che nell’ultima seduta di consiglio avrebbe detto "che la minoranza in Consiglio comunale (Lega compresa) è una minoranza al pari dei Sinti e che lui l’avrebbe difesa". Una frase che Pecci definisce "sconveniente" e che "non è stata in alcun modo censurata dalla Presidenza del Consiglio comunale e questo dimostra, ancora una volta, quali siano il clima ed il comportamento della sinistra di questa città".

Il consigliere del Carroccio ribadisce che "l’abbandono delle microaree non è solo la sconfitta della amministrazione Gnassi ma è la bocciatura della politica di centro-sinsitra della Regione e della legge regionale 11 del 2015 e quindi è la bocciatura di una linea politica che non risponde alla cultura e al sentire dei cittadini riminesi e romagnoli".

Pecci chiosa il suo intervento guardando alla chiudìsura del campiìo di via Islanda, "che deve avvenire in tempi brevi. Nel contempo l’amministrazione comunale ha il dovere di trovare una soluzione transitoria in attesa che le graduatorie consentano alle famiglie sinti di avere una residenza vera e di integrarsi nella comunità riminese, ma questa è una altra storia. Le comunità del territorio, anche quelle vicino al consigliere Gianfreda, potrebbero dare una mano per risolvere transitoriamente il problema".

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