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Piano strategico del Comune nel mirino di un'interrogazione di Sensoli (M5S)

L'esponente M5s chiede pertanto se i dati e "le promesse dell’assessore regionale si basino su meri intendimenti o su atti e, in quest'ultimo caso, quali siano questi atti e quali le somme che verranno destinate all’attuazione del Piano"

Le parole pronunciate dall’assessore regionale alla programmazione territoriale, Raffaele Donini, sul Piano strategico di Rimini "possono sembrare un atto politico di appoggio ad un sindaco del suo partito in una enorme difficoltà e in prossimità del rinnovo di mandato e non una vera attività a cui seguiranno atti amministrativi della Giunta regionale".
 

È quanto sostiene Raffaella Sensoli (M5s) in una interrogazione presentata in Regione per chiarimenti sul piano strategico di Rimini dopo le dichiarazioni dell'assessore regionale secondo cui – riferisce la consigliera – quella messa in campo sarebbe "una rivoluzione dell'assetto urbano e dell’approccio di governance che lo accompagna, per dare il via ad una rigenerazione diffusa di interi comparti urbani concepita all'interno di un’idea di città e di un progetto di un futuro concreto e coraggioso". Eppure, obietta Sensoli, nella realtà dei fatti Rimini "ha innumerevoli strutture abbandonate senza alcun progetto di riqualificazione e ed è completamente priva di un Piano urbanistico generale, nonché in regime di salvaguardia per via dell’enorme ritardo nel passaggio dal Prg al Psc".
 

L'esponente M5s chiede pertanto se i dati e "le promesse dell’assessore regionale si basino su meri intendimenti o su atti e, in quest'ultimo caso, quali siano questi atti e quali le somme che verranno destinate all’attuazione del Piano". Sensoli vuole anche sapere quali strumenti di verifica intenda adottare la Regione affinché Rimini non perda i finanziamenti regionali "a causa della scarsa capacità realizzativa dimostrata nei precedenti progetti".
 

Tra i diversi punti critici sollevati dalla consigliera, che dimostrerebbero "la mancanza di una visione strategica" da parte delle istituzioni coinvolte nel Piano: la pista ciclabile, oggetto di un progetto che ha poi ceduto il posto ad un altro, "perdendo il finanziamento della Regione"; la gestione "scandalosa" dell'aeroporto Fellini; l'installazione della ruota panoramica, che "per la magistratura sarebbe un'opera abusiva"; il sistema fognario, "fermo agli anni del boom economico".

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